Vittorio Bini – Muoiono sempre gli altri
Muoiono sempre gli altri, mostra dell’artista toscano Vittorio Bini nella quale la morte, territorio precluso ai vivi, è indagata isolandone segni e dettagli attraverso il linguaggio del disegno.
Comunicato stampa
Sabato 9 febbraio alle ore 11.30 nella Tenuta Dello Scompiglio di Vorno (Lucca) si inaugura Muoiono sempre gli altri, mostra dell’artista toscano Vittorio Bini nella quale la morte, territorio precluso ai vivi, è indagata isolandone segni e dettagli attraverso il linguaggio del disegno.
L’esposizione, che comprende trentasette opere, è aperta fino al 21 aprile e fa parte della programmazione tematica Della morte e del morire proposta fino a dicembre dalla Associazione Culturale Dello Scompiglio, diretta dalla regista e artista Cecilia Bertoni, negli spazi della omonima Tenuta di Vorno. Da settembre 2018 a dicembre 2019, un fitto cartellone con mostre, performance, concerti, workshop, residenze, incontri e discussioni di carattere scientifico e attività per bambini, incentrati sull’individualità in relazione alla morte. La manifestazione comprende i vincitori di un bando internazionale rivolto ad artisti in ogni declinazione delle arti - che ha visto la partecipazione di oltre cinquecento progetti - accanto alle creazioni e alle produzioni della Compagnia Dello Scompiglio, a incontri, mostre e spettacoli ospiti.
“Quello della morte – sottolinea Vittorio Bini - è un territorio che ci è precluso. A noi vivi, la migrazione promessa è ogni giorno rimandata: finiamo col non crederci. Muoiono sempre altri, che ci appaiono muti testimoni, relitti di un misterioso approdo compiutosi in loro assenza.
Senza tregua commentiamo e certifichiamo la morte altrui, palese eppure inconoscibile. Quanto alla nostra, non potendo condividerne l'esperienza diretta (sono morto!), ne tenteremo rappresentazioni letterarie o domestiche. La pagina rivelatrice del nostro morire resta vuota: ma in margine si affollano le note del timore e della profezia. Tracciati familiari elencano sole modalità: disordinato catalogo delle sembianze che la morte potrà assumere, degli abiti che vestirà incontrandoci. Esercizio inquietante, ma c'è tempo: questo ci diciamo mentre ascoltiamo battere le ore. Lo scritto/disegnato è commento deviante, artificio, un modo per girarci intorno. Nei silenzi e chiacchiere, nella Babele di derisori grafismi e buio pesto, è lecito cercarne tracce; poi, arresi, si può tornare sui propri passi: qui la morte non c’è.”
Progetto vincitore del Bando Della morte e del morire.
Vittorio Bini, nato a Firenze nel 1942, è illustratore e grafico creativo in ambiti diversi, dalla pubblicità alla promozione e alla formazione (Olivetti, Elemedia, altri).
Autore di “I Mostri” per la collana “ Tantibambini” di Einaudi, diretta da Bruno Munari.
Grafico editoriale per il Sistema Museale Chianti, ha inoltre realizzato materiale promozionale per oltre un decennio per il teatro Niccolini di San Casciano. Ha esposto sue opere, sempre di materiali diversi, nella città di Matera nel 1974, con una presentazione di Munari; a Città del Messico negli anni ‘70; nel 1980 ha inoltre partecipato alla Biennale di Venezia/ Progetti speciali, con un lavoro sul tema della televisione.
Nel corso stessa giornata un Incontro sulla dimensione ideologica della morte: aspetti religiosi, laici e mistici sulle possibilità di vita dopo la morte, con la presenza di Ottavio Di Grazia (Università degi Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli), Paolo Scarpi (Università di Padova); LILA – A Symphony about Life and Death, risultato della residenza di creazione di Stefano Questorio, anche autore della coreografia, in collaborazione con Spartaco Cortesi. Produzione ALDES e Associazione Culturale Dello Scompiglio; Sulla morte senza esagerare, un omaggio della compagnia Teatro dei Gordi alla poetessa polacca Wisława Szymborska, premio Nobel per la Letteratura 1996.
Il Progetto Dello Scompiglio ideato e diretto da Cecilia Bertoni, prende vita nella omonima Tenuta, situata alle porte di Lucca, sulle colline di Vorno; una realtà in cui le attività legate alle arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni e il dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico contribuiscono a una ricerca di cultura. Ogni scelta relativa al Progetto è perciò valutata in relazione alla propria sostenibilità ambientale, attraverso forme di interazione e di responsabilità. All'interno della Tenuta Dello Scompiglio, accanto all'Azienda Agricola e alla Cucina Dello Scompiglio, opera l'omonima Associazione Culturale. L'Associazione dal 2007 crea, produce e ospita spettacoli, concerti, mostre, installazioni; realizza residenze di artisti, laboratori, corsi e workshop; organizza e propone itinerari performatici all’aperto, visite guidate, lezioni Metodo Feldenkrais®; gestisce lo Spazio Performatico ed Espositivo (SPE). Una particolare attenzione è dedicata alle attività culturali per bambini e ragazzi, con rassegne teatrali, laboratori e campi estivi. www.delloscompiglio.org