Arriva ARCOmadrid: le novità dell’edizione 2019 della fiera spagnola

ARCOmadrid 2019 si conferma la fiera europea più aperta al Sudamerica. Paese invitato è quest’anno il Perù, che invaderà la capitale spagnola con più di quaranta eventi collaterali.

Si prospetta particolarmente attraente la prossima edizione di ARCOmadrid, la fiera dell’arte contemporanea in programma dal 27 febbraio al 3 marzo dentro e fuori i padiglioni di Ifema, coinvolgendo tutte le più importanti istituzioni culturali, pubbliche e private, della città.

SEXY E INCLUSIVO, L’ULTIMO ARCO FIRMATO URROZ

“Sarà una fiera diversa: di alta qualità e inclusiva, sostenibile e sexy”, ha dichiarato Carlos Urroz con un certo entusiasmo, nonostante si appresti a lasciare la direzione della manifestazione dopo nove anni. L’edizione trentotto è infatti l’ultima firmata da Urroz e la prima organizzata a quattro mani con Maribel López, da anni nell’equipe direttivo della fiera (fu curatrice della prima edizione di Opening, nel 2011). “Abbiamo lavorato per montare il miglior Arco dell’ultimo decennio – dichiara Urroz – curando nel dettaglio i contenuti, l’architettura e cercando proposte che non si trovano altrove. Il 40 per cento degli stand si concentra su presenze individuali o dialoghi fra due artisti; il nostro interesse per il Sudamerica include anche gli artisti latini che vivono e lavorano in Europa”. Nella settimana di Arco, si prevedono a Madrid 100mila visitatori, con un ritorno economico di circa 140milioni di euro. “Arco è una fiera sexy, nel senso ludico, edonista”, ha concluso Urroz, “perché piace alla gente, attira un pubblico eterogeneo e offre spazi sempre più attraenti dal punto di vista architettonico, della decorazione e persino della gastronomia”. Nel caso di Perù, in fiera non poteva mancare infatti la Perù Lovers Gastro Lounge, dove degustare ceviches e piatti tipici andini, ma tra le novità c’è anche la Bodega Opening, un bar per assaggi di vini e delikatessen nell’area riservata alle giovani gallerie.

ARCOmadrid 2017, lo stand di Hauser&Wirth

ARCOmadrid 2017, lo stand di Hauser&Wirth

I NUMERI DELL’EDIZIONE TRENTOTTO

Ecco qualche numero della prossima edizione: 203 gallerie provenienti da 31 Paesi, delle quali 45 debuttano in fiera a Madrid; 166 appartengono al Programma generale, al quale si aggiungono le sezioni commissariate: 13 gallerie per Dialogos, a cura di Catalina Lozano e Agustín Pérez Rubio; 21 invece le presenze quest’anno nella sezione Opening, riservata alle gallerie d’età inferiore ai sette anni e curata dall’italiana Ilaria Gianni e da Tiago de Abreu Pinto. I collezionisti invitati sono circa 350, e una trentina le nuove leve del programma Young Collectors. Tantissimi come sempre gli incontri per i professionisti, che hanno reso Arco una piattaforma di riflessione e di conoscenza dell’attualità fondamentale per critici, curatori e direttori di istituzioni culturali di tutto il mondo. La nostra ossessione è lavorare al fianco delle gallerie”, spiega Maribel López, condirettrice della fiera, “perché possano trasmettere i loro valori e non si lascino spaventare dal rischio di presentare le opere più complesse. Per questo abbiamo selezionato 38 progetti d’artista distribuiti tra gli stand, dando alla fiera un carattere sempre più unico e una visibilità maggiore alle opere”. Tra questi anche l’omaggio a Chiara Fumai, artista italiana prematuramente scomparsa nel 2017.

UN CORSO ACCELERATO DI ARTE PERUVIANA

Sembra ormai che Arco stia invadendo letteralmente Madrid, come accaduto negli anni con il Salone del Mobile a Milano. E l’invasione ha sempre più un carattere latinoamericano, confermando il ruolo fondamentale della fiera madrilena come referente in Europa per artisti, collezionisti e curatori provenienti dal grande continente sudamericano, che condivide con la Spagna storia, cultura e ovviamente la madrelingua. Dopo il successo di Colombia (2015) e Argentina (2017), è ora la volta del Perù portare a Madrid il meglio della propria ricerca estetica più attuale. Anticipando di un biennio i festeggiamenti per l’indipendenza dall’impero spagnolo (2021), il governo peruviano promuove oltre quaranta mostre, grandi e piccole, che attraversano tutti i generi storici della cultura andina: dalle civiltà precolombiane, come Nasca, alla pittura dell’epoca coloniale, attraverso le avanguardie, fino all’arte amazzonica contemporanea. In febbraio Madrid si offre anche come vetrina di importanti collezioni private peruviane e sudamericane, fra le più interessanti al mondo. Per la prima volta il Paese ospite avrà poi in fiera uno stand istituzionale, dove la tecnologia digitale permetterà di ripercorrere 5mila anni di storia andino-amazzonica. In fiera Sharon Lerner, curatrice d’arte contemporanea del Museo d’arte di Lima, ha selezionato 24 artisti peruviani della generazione più internazionale, molti dei quali minori di 50 anni e che hanno svolto la maggior parte della loro carriera in altri Paesi. Le gallerie provenienti da Lima sono solo sette, ma a loro si uniscono 8 gallerie europee e spagnole che rappresentano artisti peruviani. La sezione Perù in Arco avrà un nuovo formato, con uno spazio architettonicamente ben definito disegnato da Mariana Leguia e Maya Ballén con logiche espositive più che fieristiche.

GALLERIE ITALIANE E DIRETTORI DI GRANDI MUSEI

La presenza italiana è come sempre significativa tra gli stand di ArcoMadrid. Quest’anno sono 10 in tutto le gallerie provenienti dal nostro Paese incluse nel Programma Generale: la toscana Galleria Continua, la torinese Giorgio Persano e le napoletane Studio Trisorio e Tiziana di Caro; da Milano proviene la galleria di Federica Schiavo e tornano a Madrid Ida Pisani e Raffaella Cortese, alle quali si aggiungono la bolognese P420, la fiorentina Gentili e la bergamasca Thomas Brambilla, la romana (ma anche di Lisbona) Monitor. Nella sezione Opening, curata per il secondo e ultimo anno da Ilaria Gianni, ritornano la bolognese Car DRDE ed espongono le giovani gallerie Clima (da Milano), Operativa (da Roma) e Rolando Anselmi, con sede a Roma e a Berlino. Tra gli artisti italiani, invece, Andrea Galvani (1973), che vive tra New York e Mexico City, ha vinto la settima edizione del Premio Audemars Piguet, nei cui stand presenta la sua opera. Nutrita anche la presenza ai forum e talk organizzati da Arco di curators italiani e direttori di grandi musei del nostro Paese, tra i quali Bartolomeo Pietromarchi direttore del Maxxi di Roma, Eike Schmidt degli Uffizi di Firenze, Carolyn Christov-Bakargiev del Castello di Rivoli, Luigi Fassi del Man di Nuoro e Gianfranco Maraniello del Mart di Trento e Rovereto.

-Federica Lonati

Madrid// dal 27 febbraio al 3 marzo
ARCOmadrid
Ifema, padiglioni 7 e 9
www.arcomadrid.es

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Federica Lonati

Federica Lonati

Federica Lonati (Milano, 1967), giornalista professionista italiana, dal 2005 vive a Madrid. Diploma al Liceo Classico di Varese e laurea in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica di Milano, si è formata professionalmente alla Prealpina, quotidiano di Varese, scrivendo di cronaca,…

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