Forme in purezza. Mats Bergquist a Bologna
Raccolta Lercaro, Bologna ‒ fino al 22 aprile 2019. I concetti di silenzio, luce, trascendenza si accompagnano a un registro formale strettamente minimalista, metafora della purezza celeste cui tende l’umanità. Grandi tele monocromatiche e sculture dal sapore di monoliti, per un viaggio fra spirito e materia.
Semplicità di forma e colore, unita alla ricerca della tradizione, come il raku, antica tecnica giapponese di cottura dell’argilla, e il laborioso processo russo di fabbricazione delle icone (anche se limitato alla preparazione della tavola). Mats Bergquist (Stoccolma, 1960) imbastisce un percorso di ricerca dell’anima, della sua essenzialità formale e concettuale.
Lino, legno, gesso, terracotta catturano e rivelano una luce dall’essenza divina, mentre le superfici nere lasciano intendere la necessità del mondo terrestre di aprirsi verso di essa. Nasce l’incontro fra l’arte e la trascendenza dalla materia allo spirito.
Una mostra filosofica, armonica come un giardino zen, una partitura di pieni e di vuoti, luci e ombre; i bianchi e i neri, omaggiando Malevich, esprimono una tensione cromatica che è metafora di quella spirituale. L’allestimento, votato a un garbato minimalismo che si interfaccia anche con le opere della Raccolta Lercaro, invita al silenzio e offre l’opportunità di avere un contatto diretto con il proprio essere.
‒ Niccolò Lucarelli
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