Giorgio Ramella – Il mare di Omero
La Galleria Paolo Tonin Arte Contemporanea ospita Il mare di Omero di Giorgio Ramella.
Comunicato stampa
La Galleria Paolo Tonin Arte Contemporanea ospita Il mare di Omero di Giorgio Ramella, dal 14 marzo al 26 aprile 2019. Dipinti di grandi dimensioni dai colori decisi, emozioni che sbucano dai quadri, che trovano sempre un pertugio per sgattaiolare fuori e comunicare col pubblico: il mare di Omero di Ramella è un oceano tempestoso dal segno materico e pastoso. La curatrice Olga Gambari descrive bene il “…gioco di scatole cinesi e di compresenze spazio-temporali dove domina il colore blu, la cromia per antonomasia della spiritualità e dell’inconscio, ma soprattutto il colore del mare e del cielo insieme, che costituiscono le quinte dell’Odissea”.
Ramella si è messo sulle tracce di Ulisse e l’ha seguito nelle sue peregrinazioni, ha fatto suo il viaggio augurandosi che questo durasse il più a lungo possibile, come nel poema Itaca di Constantino Kavafis: “… Devi augurarti che la strada sia lunga. Che i mattini d’estate siano tanti quando nei porti – finalmente e con gioia – toccherai terra tu per la prima volta…” perché sono le esperienze di questo lungo viaggio che è la vita che rendono le sue opere così intense.
E in questo ciclo Il mare di Omero ritroviamo tracce di alcune delle opere precedenti dell’autore: dall’ombrosità dei ritratti oculari di Van Gogh alle segnature verticali dei graffiti rupestri, che si fanno anche tessuti. Stratificazioni di velature, incisioni nella pasta pittorica, pennello, spatola e colore spremuto dal tubetto. Appaiono porzioni di tela non terminate. Crepe che incrinano terre e cieli, che sono quelle degli antichi vasi greci, che, insieme alle edicole romane, sono stati ispiratori di segno e composizione, catalogo di una costellazione di scene preziose sparse come oracoli nei quadri di Ramella.
Giorgio Ramella è un pittore che non smette mai di raccontare e lo fa con grande sincerità nella maniera più intima: l’Ulisse dei suoi quadri è emblema di tutta l’umanità, è carne e divinità, aspirazioni e cadute, illusione e delusione. È un uomo che è caduto e si è rialzato mille volte, abituato a struggersi per ciò che ha perso, ma anche per ciò che vuole ancora conquistare per poter tornare a casa ricco di tutte le esperienze che rendono la vita meritevole di essere vissuta.