La prima residenza alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Il progetto di Claudio Beorchia
A Venezia parte la prima residenza d'artista alla Gallerie dell’Accademia. Protagonisti gli spettatori, grazie all'artista vincitore del bando Claudio Beorchia.
In Italia ci sono moltissime esperienze di residenze d’artista che costellano tutto lo Stivale. A partire da quest’anno la programmazione di Venezia si arricchisce con un nuovo progetto. Si tratta della prima residenza d’artista organizzata presso le Gallerie dell’Accademia. Il Museo, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti lagunare (con l’intenzione di rinsaldarne il legame fondativo che dà il nome all’istituzione), con l’associazione We are here Venice (impegnata a costruire un futuro più sostenibile per la città) e con il sostegno di London Stock Exchange Group Foundation, accoglierà per un periodo di 3 mesi l’artista selezionato grazie ad un bando, Claudio Beorchia (Vercelli, 1979).
200 ANNI DI APERTURA DELLE GALLERIE
Il progetto nasce in occasione dei Duecento anni di apertura al pubblico delle Gallerie, ricorrenza festeggiata coniugando sapientemente innovazione e tradizione: l’obiettivo è allo stesso tempo la promozione della creatività contemporanea e generare una riflessione sulla rilevanza, nel nostro presente, delle collezioni ivi conservate (uno straordinario patrimonio che spazia dal XIV al XIX secolo). Il ruolo del Museo, oltre a quello naturale di tutelare e valorizzare le opere, coincide, infatti, sempre più con l’essere una realtà viva e pulsante, generatrice di senso e significati. In questo senso si inserisce l’intervento dell’artista Claudio Beorchia, il cui percorso si è sempre distinto per un’accurata sintesi espressiva e per una continua ricerca di materiali e dispositivi utili a coinvolgere direttamente e nel profondo gli spettatori. Con opere originali e di immediata comprensione, Beorchia sceglie la misura della leggerezza e del gioco, seppur sempre supportato da un pensiero serio, coerente e fondato.
IL PROGETTO DI CLAUDIO BEORCHIA
L’opera site specific pensata per le Gallerie, intitolata Aurale, comprende una prima fase di azione performativa nella quale l’artista, vestito come un guardiasala, si muove in incognito per i corridoi del museo, ascoltando ciò che dicono i visitatori davanti alle opere e annotando il collage di “brusii inascoltati” a cui i capolavori assistono. L’arte genera nuovi pensieri nella realtà, “poesie spontanee e ignorate“, come le definisce l’artista che aggiunge: “questi audio sono una vera e propria ricchezza, sono la vita che si aggira attorno alle opere dei grandi maestri, un’energia quotidiana che scorre per le sale del museo”. L’artista, indagando il rapporto tra i visitatori e l’ambiente del Museo in maniera discreta e non invadente andrà infine a creare un’opera finale che sarà esposta alle Gallerie dell’Accademia (dal 12 aprile al 12 maggio 2019), diventando poi parte integrante della collezione del Museo. Il Segretario Generale Mibac, Giovanni Panebianco, presidente delle Gallerie dell’Accademia di Venezia afferma: “L’inconsueto progetto di Claudio Beorchia saprà stupire e divertire il pubblico, portando l’attenzione sul senso intrinseco dell’istituzione museale”. Sono in programma anche una serie di incontri, laboratori didattici e visite guidate, elaborati e condotti dall’artista, tutti a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.
–Eleonora Milner
[email protected]
www.gallerieaccademia.it
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