Marinella Pirelli – Luce Movimento
Il Museo del Novecento presenta una mostra monografica dedicata a Marinella Pirelli (1925-2009), che sottolinea l’intenzione dell’Istituzione milanese di presentare in maniera critica, accanto ai grandi maestri del XX secolo, figure attive e originali nel panorama artistico del Novecento ancora poco conosciute al grande pubblico.
Comunicato stampa
Il Museo del Novecento presenta una mostra monografica dedicata a Marinella Pirelli (1925-2009), che sottolinea l’intenzione dell’Istituzione milanese di presentare in maniera critica, accanto ai grandi maestri del XX secolo, figure attive e originali nel panorama artistico del Novecento ancora poco conosciute al grande pubblico. L’esposizione, con un forte carattere di ricerca, mira da un lato a presentare un’acuta sperimentatrice del linguaggio visivo italiano e a rileggerne il lavoro in relazione al contesto nazionale e internazionale, dall’altro a restituire l’idea di un Novecento interdisciplinare e intermediale. Luce Movimento. Il cinema sperimentale di Marinella Pirelli, promossa e prodotta da Comune di Milano|Cultura con Electa e curata da Lucia Aspesi e Iolanda Ratti, segue la monografica del 2003 in Permanente e il progetto espositivo incentrato sui lavori luminosi realizzato a Villa Panza nel 2004.
Attiva nella scena artistica italiana a partire dal Secondo Dopoguerra, Marinella Pirelli si distingue per un lavoro di indagine costante, che ha portato a risultati pionieristici nel campo del cinema sperimentale. Nonostante si dedichi alla pittura per tutta la vita e con esiti spesso felici, è nelle immagini in movimento che si concentra la portata innovativa del lavoro dell'artista, come racconta lei stessa nelle proprie memorie: “...io allora avevo sempre la cinepresa con me, proprio come un pittore ha l’album e la matita. In quegli anni prendevo appunti con la cinepresa e realizzai così il mio lavoro”.
Al Museo del Novecento saranno quindi presentate le opere che la vedono impegnata nell’ambito del film sperimentale e nella progettazione di spazi di luce, prendendo in considerazione il periodo compreso tra il 1961, anno della prima pellicola d’animazione, al 1974, in cui Marinella realizza il suo ultimo lavoro, Doppio autoritratto, prima di rinchiudersi in un silenzio di quasi trent’anni. Il percorso è completato da documenti provenienti dall’Archivio Marinella Pirelli, quali carteggi e progetti, e fotografie realizzate, tra gli altri, da Gianni Berengo Gardin, Fabio Donato e Ugo Mulas.
Il catalogo, edito da Electa, si propone come un’ampia monografia dell’opera cinematografica di Marinella Pirelli, presentando per la prima volta una completa e significativa filmografia redatta dal critico e cineasta Érik Bullot. Insieme ai testi delle curatrici, Iolanda Ratti e Lucia Aspesi, e ai saggi dei critici e curatori, Vittoria Broggini e Andrea Lissoni, sono ripubblicati scritti dalla breve, ma imprescindibile, letteratura critica su Marinella Pirelli: Tommaso Trini e Fernanda Pivano (Domus 1969), Gillo Dorfles per il catalogo Al di là della pittura, 1969 e Achille Bonito Oliva per il catalogo della personale dell’artista alla Galleria Futura 3 di Modena, 1971.