Robert Barry (New York, 1936) è stato un pioniere dell’Arte Concettuale, avendo introdotto il linguaggio come materia d’indagine delle arti visive. Dopo oltre dieci anni dalla sua ultima mostra nella Capitale, il collega di Joseph Kosuth, Lawrence Weiner e Sol LeWitt offre e fa riscoprire il senso di quell’approccio. Golden Words catapulta infatti nel core del progetto: iscrizioni di colore oro invadono le pareti e creano un gioco tra il silenzio muto del bianco, l’horror vacui e la preziosità dei mosaici bizantini. Le parole si alternano a concetti ed espressioni, la “spazializzazione delle parole” e la “smaterializzazione della fisicità tradizionale dell’arte” sono rese con 200 vocaboli che danzano come un flusso senza inizio né fine. Fa idealmente da pendant a questa mostra la personale napoletana dell’artista. Dove le parole diventano d’argento, come i riflessi della luce sulla superficie increspata del mare in certe ore del giorno.
Federica Forti
La recensione della mostra napoletana
Roma // fino al 30 aprile 2011
Robert Barry – Golden Words
www.galleriagiacomoguidi.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati