Heroes – Bowie by Sukita
“Heroes – Bowie by Sukita”, è una mostra dedicata a David Bowie, icona della cultura pop, ritratto dal maestro indiscusso della fotografia giapponese Masayoshi Sukita.
Comunicato stampa
“Heroes - Bowie by Sukita”, è una mostra dedicata a David Bowie, icona della cultura pop, ritratto dal maestro indiscusso della fotografia giapponese Masayoshi Sukita.
Promossa e organizzata da OEO Firenze Art e Le Nozze di Figaro srl con Città Metropolitana di Firenze e Comune di Firenze in Palazzo Medici Riccardi, la mostra è a cura di Ono Arte Contemporanea ed è realizzata in collaborazione con Mus.e.
“Seeing David Bowie on stage opened up my eyes to his creative genius. Bowie was different to the other rock and rollers, he had something special that I knew I had to photograph” (Masayoshi Sukita)
E’ Palazzo Medici Riccardi, dimora quattrocentesca della Famiglia Medici, ad ospitare le immagini che ritraggono il Duca Bianco, artista tra i più significativi della storia della cultura contemporanea che ha saputo elevare a forma d’arte la musica rock. Firenze con questa mostra fa il suo personale omaggio a Bowie, aprendo le porte di uno dei suoi palazzi più ricchi di storia e fascino. Antico e moderno si fondono dando la possibilità ai visitatori con lo stesso biglietto di vedere lo splendido lavoro che Sukita ha dedicato al Bowie artista e amico, ma anche di visitare il prestigioso palazzo.
Nelle sale del piano terra si potranno ammirare non solo gli scatti iconici che illustrarono la copertina dell’album “HEROES”, ma anche fotografie storiche tratte dall’archivio personale di Sukita che raccontano un’amicizia iniziata negli anni Settanta. 90 fotografie, alcune delle quali esposte in anteprima nazionale, per ripercorrere un sodalizio durato oltre quarant’anni tra Bowie, uno dei più rivoluzionari artisti del XX secolo e l’artista fotografo Sukita, che verrà a Firenze il 25 maggio per incontrare il suo pubblico. Il catalogo della mostra è edito da OEO Firenze.
Nel corso dei tre mesi di esposizione, molti saranno gli eventi collaterali tra cui i concerti acustici nel segno di Bowie nel cortile del palazzo a cura de Le Nozze di Figaro.
Appunti critici a cura di Ono Arte Contemporanea
Il rapporto di collaborazione tra Bowie e Sukita nasce nel 1972 quando il fotografo arriva a Londra per immortalare Marc Bolan e i T-Rex.
Sebbene ignaro su chi fosse David Bowie, Sukita decide di andare ad un suo concerto perché irresistibilmente attratto dal cartellone dal manifesto che lo promuoveva e raffigurava Bowie con una gamba alzata, su sfondo nero. Il fotografo ricorda: “Seeing David Bowie on stage opened up my eyes to his creative genius. I watched Bowie perform with Lou Reed and it was so powerful, Bowie was different to the other rock and rollers, he had something special that I knew I had to photograph”.
Sukita riesce ad incontrare Bowie di persona grazie all’aiuto dell’amica e stylist Yasuko Takahashi, mente delle prime sfilate londinesi di Kansai Yamamoto, lo stilista che poi avrebbe disegnato i costumi di scena di Bowie durante il periodo di Ziggy Stardust, abiti che sono ritratti anche nelle foto in mostra.
La Takahashi propose un portfolio con i lavori di Sukita (per lo più composto da campagne pubblicitarie e fotografia di moda) all’allora manager di Bowie, che gli accorda uno shooting. Bowie rimane folgorato dallo stile di Sukita e, sebbene il servizio proceda nel completo silenzio a causa della barriera linguistica, tra i due scatta qualcosa, un comune sentire basato sulla continua ricerca artistica che porta alla nascita di una relazione professionale e umana tra i due, che sarebbe durata fino alla scomparsa di Bowie.
Nel 1973 Sukita ritrae di nuovo Bowie, sia negli Stati Uniti che durante il suo primo tour in Giappone, ma l’incontro indubbiamente più significativo avviene nel 1977 quando Bowie torna a Tokyo per la promozione dell’album “The Idiot” di Iggy Pop, che aveva prodotto.
Sukita segue i due per la conferenza stampa promozionale ed i concerti, e durante un day off, chiede a Bowie e Iggy Pop di posare per lui in una breve sessione fotografica. In appena due ore, una per ogni artista, Sukita scatta 6 rullini e realizza anche la fotografia che non sapeva sarebbe divenuta la celebre copertina dell’album “HEROES”, una degli scatti più iconici della cultura popolare. Fu proprio Bowie infatti a contattare Sukita qualche mese dopo, quando doveva scegliere l’artwork per la copertina del suo nuovo disco, e a chiedere di poter utilizzare una delle immagini di quello shooting, e nello specifico proprio quella indicata dal fotografo come la sua preferita, perché era stato in grado di ritrarlo nel modo più veritiero possibile.
Durante il corso degli anni Bowie e Sukita lavorano assieme in quasi tutte le occasioni in cui il primo si trova in Giappone o in cui il fotografo è negli Stati Uniti; ma ai servizi posati in studio seguono presto sessioni fotografiche più intime e personali, come ad esempio quella realizzata a Kyoto nel 1980, in quelle che erano giornate di pura vacanza. Il rapporto privato instauratosi tra i due, alimentato da un ricco interscambio culturale, ha così permesso la nascita di alcuni delle immagini più famose che ritraggono Bowie, ma anche delle fotografie che ne mostrano la natura più vera.
Masayoshi Sukita nasce nel 1938 a Nogata, nella prefettura di Fukuoka, in Giappone. Dopo essersi diplomato al Japan Institute of Photography studia con Shisui Tanahashi. In seguito, inizia a lavorare per la Daiko Advertising Inc. e, nel 1965, si trasferisce a Tokyo dove si unisce alla Delta Mondo occupandosi principalmente di realizzare servizi fotografici per la moda maschile, per i quali vince svariati premi. Dalla fine degli anni '60 inizia a sviluppare un grande interesse per le sottoculture e partecipa al Festival di Woodstock nel 1969. Da quel momento inizia a frequentare le diverse scene musicali ed artistiche di città come New York e Londra. Nel 1972 è a Londra per realizzare un servizio a Marc Bolan dei T-Rex ed in quell’occasione riesce ad incontrare per la prima volta David Bowie.
Durante il lavoro con Bowie, Sukita immortala però molti altri artisti tra cui, Iggy Pop, Joe Strummer, Yellow Magic Orchestra di Ryuichi Sakamoto, B52, Devo, Pil, con collaborazioni anche nel modo del cinema (Jim Jarmusch, Shuji Terayama).
I suoi lavori sono stati esposti nei principali musei di tutto il mondo.