Felix Fasolt – I,You,You,You,Ar,My!
I,YOU,YOU,YOU,AR,MY! combina i due elementi fondamentali dell’esistenza: lo spazio e il corpo. Per Felix Fasolt, la cartografia e il bodybuilding illustrano esplicitamente l’idea dell’uomo della malleabilità del mondo: il corpo in cui viviamo e la terra che abitiamo.
Comunicato stampa
Felix Fasolt
I,YOU,YOU,AR,MY!
The Powerade Series:
white cherry - orange - mountain berry blast
Una mostra organizzata da Edoardo Cimadori,
Venice Art Projects
Opening Giovedì 4 April, h. 18 – 22
M.D.M.7 – Via Marco de Marchi 7, 20121 Milano
I,YOU,YOU,YOU,AR,MY! combina i due elementi fondamentali dell'esistenza: lo spazio e il corpo. Per Felix Fasolt, la cartografia e il bodybuilding illustrano esplicitamente l'idea dell'uomo della malleabilità del mondo: il corpo in cui viviamo e la terra che abitiamo.
Il bodybuilder vede il corpo come un'entità gestibile e controllabile, come uno strumento composto da zone (petto, addome, schiena, braccia, gambe) e parti (bicipiti, tricipiti, ecc.). Per il bodybuilder prevale la forma, a discapito della capacità atletica. La figura viene valutata sulla base di massa, definizione, rapporto, simmetria e aspetto scenico.
In egual modo il cartografo e il suo governo intendono la terra come un'entità gestibile e controllabile, come uno strumento composto da zone e parti. Per il cartografo a prevalere sono il controllo e il dominio – non il paesaggio. Trascurando la differenza tra mappa e paesaggio – e permettendo o persuadendoci a trascurare quella differenza – nascono ogni sorta di manipolazioni.
Sia il bodybuilding che la cartografia si basano sulla semplificazione e la saturazione. Il bodybuilder vede il corpo come il cartografo vede il paesaggio: fatto di elementi. Tutto tende ad una dimensione psico-percettiva: ogni parte è vista come oggetto e ogni oggetto può essere separatamente manipolato. Sia il corpo che la mappa sono alla base di un mito culturale di ingegneria sociale, controllo e potere. Tutto ha origine dalla competitività testosteronica maschile.
È qui – all'interno di un regime di controllo, perfezionamento e accrescimento – che il pensiero abbraccia la pulsione dell'impossibile. I due elementi fondamentali dell’esistenza – il corpo e lo spazio – possono quindi essere governati da un’idea di dominio e duttilità come fossero cartoni animati.
Il lavoro dell'artista belga Felix Fasolt (1988) affronta il crescente disagio di un mondo in continua espansione, tanto tecnologicamente collegato in rete quanto politicamente frammentato da regole, leggi, norme e regolamenti.
L’insieme di queste norme definiscono – o piuttosto, limitano violentemente – la possibilità di trovare un posto confortevole nel mondo; tuttavia, allo stesso tempo, le stesse norme ci costringono a spendere la nostra vita quotidiana in una tremolante zona di confine tra reale e desiderato. L’artista cerca narrazioni che scartano la permanenza in questo limbo, producendo una nuova narrazione attraverso elementi performativi e scultorei.
Fasolt lavora con il disegno, la performance, la scultura e il video.
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