Irene Cantero / Mariana Rocha
L’Associazione Culturale Dello Scompiglio, diretta dalla regista e artista Cecilia Bertoni, presenta, negli spazi interni ed esterni della omonima Tenuta di Vorno (Lucca), due performance in cui altrettante artiste si sono misurate col tema della morte, indagato da prospettive diverse.
Comunicato stampa
Sabato 6 aprile, l’Associazione Culturale Dello Scompiglio, diretta dalla regista e artista Cecilia Bertoni, presenta, negli spazi interni ed esterni della omonima Tenuta di Vorno (Lucca), due performance in cui altrettante artiste si sono misurate col tema della morte, indagato da prospettive diverse. Dalle ore 17.00: The Action on Committing Suicide, della regista spagnola Irene Cantero, mostra il corpo di una persona che ha deciso di togliersi la vita nel momento dell’inizio del processo; Finita, performance per dieci donne dell’artista visiva di origini brasiliane Mariana Rocha, propone una raffigurazione del corpo femminile in un contesto di morte e vulnerabilità.
Gli spettacoli derivano da due dei progetti vincitori del bando internazionale Della morte e del morire, punto di partenza della omonima programmazione tematica - presentata dall’Associazione Culturale Dello Scompiglio, diretta dalla regista e artista Cecilia Bertoni - che fino a dicembre 2019 propone un fitto cartellone di mostre, performance, concerti, workshop, residenze, incontri e attività per bambini, incentrati sull’individualità in relazione alla morte e alle sue tre dimensioni: socio-politica, ideologica e celebrativa.
Irene Cantero/En profundidad, The Action on Committing Suicide
progetto vincitore del bando Della morte e del morire
regia Irene Cantero | performer Sandra Ayelo, Mar Rodríguez, Laura Miralbés, Irene Cantero
musica Narcoléptica | fotografia e video Álvaro Cantero | testo Irene Cantero e citazioni anonime sul suicidio
(…) La acción del suicidio non si riferisce ai motivi che possono portare a compiere il suicidio, ma mostra il corpo di una persona che ha deciso di farlo nel momento stesso in cui il processo/performance ha inizio, presentando le azioni fisiche necessarie a quel corpo per portare a compimento l’atto. I modi di realizzarlo presentati sono scelti in base alla complessità della loro costruzione. Richiedono tutti una preparazione accurata e un delicato equilibrio fra gli elementi che lo rendono possibile: un corpo, un luogo, una serie di oggetti. La difficoltà principale di questa proposta - accanto alla complessità del tema - consiste nella traduzione di tali necessità/bisogni e anche dei luoghi reali e del significato per il contesto performativo. Partendo da questi principi, abbiamo realizzato una particolare atmosfera in cui i performer e il pubblico abitano insieme un terreno che forse somiglia a una illusione, ma che non riesce però ad affascinare, data la durezza non celata di ciascuno scenario. (Irene Cantero)
Mariana Rocha, Finita
performance per dieci donne
progetto vincitore del bando Della morte e del morire
(…) Finita fa parte di una serie di performance sul “lutto del sé”, dove per tre ore dieci donne si scrivono in nero sul volto la parola “morta”, fino a renderlo tutto nero. Con l’aumento della violenza sulle donne e lavorando nei circuiti misteriosi che operano a contatto con la produzione e la circolazione della morte e con il suo rapporto con la storia politico-economica della colonizzazione, della violenza sociale e della povertà estrema, incentrandosi sul corpo defraudato del proprio controllo, non più appartenente a se stesso, che diventa un oggetto nelle mani degli altri, siano essi lo Stato o dei criminali, Finita propone una raffigurazione del corpo femminile in un contesto di morte, tortura, reclusione patriarcale e vulnerabilità, ponendo interrogativi su come trasportiamo il nostro stesso cadavere. Come ci portiamo dietro il nostro alter-ego, da morti?
Mostre in corso nello SPE – Spazio Performatico ed Espositivo:
Muoiono sempre gli altri, mostra dell’artista toscano Vittorio Bini, nella quale la morte, territorio precluso ai vivi, è indagata isolandone segni e dettagli attraverso il linguaggio del disegno. L’esposizione, aperta fino al 21 aprile, è uno dei progetti vincitori del Bando.
Il Progetto Dello Scompiglio ideato e diretto da Cecilia Bertoni, prende vita nella omonima Tenuta, situata alle porte di Lucca, sulle colline di Vorno; una realtà in cui le attività legate alle arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni e il dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico contribuiscono a una ricerca di cultura. Ogni scelta relativa al Progetto è perciò valutata in relazione alla propria sostenibilità ambientale, attraverso forme di interazione e di responsabilità. All'interno della Tenuta Dello Scompiglio, accanto all'Azienda Agricola e alla Cucina Dello Scompiglio, opera l'omonima Associazione Culturale. L'Associazione dal 2007 crea, produce e ospita spettacoli, concerti, mostre, installazioni; realizza residenze di artisti, laboratori, corsi e workshop; organizza e propone itinerari performatici all’aperto, visite guidate, lezioni Metodo Feldenkrais®; gestisce lo Spazio Performatico ed Espositivo (SPE). Una particolare attenzione è dedicata infine alle attività culturali per bambini e ragazzi, con rassegne teatrali, laboratori e campi estivi. www.delloscompiglio.org
Biglietto unico per entrambe le performance: intero 15.00 euro | ridotto 10.00 euro
Biglietteria SPE Via di Vorno, 67 - Vorno (LU) | da giovedì a domenica ore 14.00-18.00 | 0583 971125 | [email protected]
Addetta stampa Ass.ne Culturale Dello Scompiglio | Angelica D'Agliano | 339 8077411 | 0583 971612 | [email protected]
Consulenza Ufficio stampa "Della morte e del morire" | Giovanna Mazzarella | 348 3805201 | [email protected]