Illusioni d’artista al Fuorisalone. Alex Chinneck per IQOS

L’artista britannico famoso per i suoi interventi surreali sul paesaggio urbano, reclutato dal brand smoke-free del colosso del tabacco Philip Morris per il suo prodotto smoke-free, ha “zippato” un edificio all’interno dell’Opificio 31, in zona Tortona a Milano. E ci racconta il suo lavoro.

Quando il presidente di Philip Morris Europa mi ha detto che questa mattina, al suo arrivo qui allo Spazio Quattrocento, in un primo momento non si era accorto dellinstallazione…, beh, la sua frase è stata musica per le mie orecchie” ha raccontato l’illusionista urbano Alex Chinneck (1984) durante la presentazione del lavoro realizzato per IQOS, il prodotto smoke-free dell’aziendona americana, in occasione della design week. “Ledificio è grande, e lintervento piuttosto teatrale, è vero, però volevo che il mio lavoro si integrasse nellambiente circostante, tipicamente milanese. Lobiettivo era animare la situazione, non dominarla”.

L’ILLUSIONE DI CHINNECK

L’opera, proposta al pubblico all’interno del format Tortona Rocks, all’Opificio 31, è in effetti imponente e usa l’intero edificio come una tela su cui imbastire l’illusione di una facciata che si apre attraverso una zip, lasciando intravvedere l’interno. Qui, altre “cerniere” inaspettate aprono squarci nel pavimento in cemento e nelle pareti in pietra, da cui fuoriesce una luce che cambia continuamente colore. La zip è quasi un marchio di fabbrica per l’artista, che nel corso degli ultimi anni ha apposto lo stesso motivo su vecchie concerie e fabbriche abbandonate in attesa di demolizione – oltre a capovolgere piloni elettrici per poi infilzarli, capovolti, nel terreno, a mettere una palazzina a testa in giù o a far “scivolare” nel cortile la facciata di una tipica casa di mattoni rossi in una località balneare inglese.

L’OPERA SECONDO L’AUTORE

Gli interventi, di solito temporanei, di Alex Chinneck sul paesaggio urbano potrebbero ricordare Splitting, la casa tagliata a metà di Gordon Matta-Clark, se non fosse che il loro autore si definisce prima di tutto uno scultore. “Quello che mi interessa è prima di tutto trascendere le qualità fisiche del materiale” spiega l’artista “Mi diverte prendere materiali ai quali siamo abituati, dei quali conosciamo tutti la solidità, e far fare loro qualcosa di sorprendente. In un tempo nel quale abbiamo un potutti tendenza a vivere con gli occhi incollati a uno schermo e in cui anche larte sta diventando sempre più digitale, poi, mi piace lidea di creare opere attorno alle quali ci si possa muovere nello spazio e nelle quali si possa entrare fisicamente”. Il progetto è stato realizzato in sole cinque settimane, il grosso del lavoro è stato portato avanti all’interno di una fabbrica in Germania con l’aiuto di un team multidisciplinare formato da un centinaio di collaboratori. “Allinizio, per le mie prime opere, facevo tutto da solo” ride Chinneck “Una fatica mostruosa”.

-Giulia Marani

IQOS World Revealed by Alex Chinneck / dal 9 al 14 aprile
Spazio Quattrocento, Opificio 31, via Tortona 31
www.tortona.rocks

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Giulia Marani

Giulia Marani

Giornalista pubblicista, vive a Milano. Scrive per riviste italiane e straniere e si occupa della promozione di progetti editoriali e culturali. Dopo la laurea in Comunicazione alla Statale di Milano si specializza in editoria a Paris X-Nanterre. La passione per…

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