Morta Lisa Ponti, figlia del celebre designer e architetto Gio Ponti
Storica redattrice delle riviste Stile e Domus, ha raccontato le vicende artistiche e gli autori del suo tempo. Grazie alla sua sconfinata immaginazione, ha scritto libri di favole e poesie e realizzato poetiche opere su carta
Lisa Licitra Ponti (1922-2019) è scomparsa ieri sera all’età di 97 anni. A comunicarlo è stato il figlio Matteo Licitra attraverso un post su Facebook. Ripercorriamo brevemente la sua vita, segnata dalla vicinanza al padre Gio Ponti, architetto, designer, saggista e accademico milanese che ha scritto una pagina fondamentale della storia della creatività del Novecento: da lui ha ereditato una mente brillante, creativa e una fantasia sconfinata.
LISA PONTI: L’INFANZIA E LA VITA A FIANCO DI GIO PONTI
Lisa Ponti è nata nel 1922 a Milano. Quello che più di tutti ha segnato la sua vita professionale e la sua produzione artistica è stato il legame con il padre Gio Ponti: da lui ha assimilato la passione per l’arte e per gli artisti, che frequentavano abitualmente la dimora Ponti in via Randaccio 9, come ha raccontato in un’intervista per Icon Design, “per noi era naturale essere circondati da artisti: da bambine ci piaceva molto Giorgio De Chirico, quando veniva era per noi una festa: lui era golosissimo e noi pure. Ci intendevamo su questo. Ricordo anche che ci piaceva ascoltare il poliedrico poeta lucano Leonardo Sinisgalli e il pittore pugliese Domenico Cantatore. Erano giovani e non ancora famosi. Venivano lì a cena e raccontavano episodi di costume di un Meridione che, allora, appariva a noi tutti un mondo remotissimo”. Ma ha ereditato anche una fantasia sfrenata, come dimostravano le favole che inventava da piccola per i suoi fratelli minori, Giulio, Giovanna e Letizia. Neppure ventenne, pubblica nel 1941 grazie a suo padre un libro di poesie, Gio Ponti agli amici, e nel 1946 L’armadio magico, una raccolta di favole. Dopo essersi laureata in Filosofia Estetica, comincia a collaborare con Gio Ponti alla redazione di Stile e Domus dal 1940 al 1979. Si occupa poi autonomamente, fino al 1986, delle pagine dedicate all’arte sulla rivista Domus e scrive come freelance a proposito di arte, architettura e design per diverse testate.
LISA PONTI: GLI SKETCHES E LE OPERE
È forse il lato artistico quello che ha raccontato meglio la sua personalità, discreta, modesta, poetica, sognante. I disegni di Lisa Ponti sono rimasti per lungo tempo sconosciuti ai più. Realizzati su un comunissimo sketchbook, erano vissuti come un gioco, un divertimento, leggeri e profondi allo stesso tempo. Opere dal tocco leggero e dall’ironia quasi infantile, accompagnate spesso da filastrocche o brevi poesie. Molti di questi, lasciati al gallerista Federico Vavassori, sono stati esposti in una delle ultime mostre allo Studio Legale Withers di Milano, con il progetto Withers meets Art: tra le opere esposte, la serie Progetti, realizzata tramite collage un ritaglio di cielo, sempre della stessa forma, diventa nuvola che sfiora il sole in Progetto di Tramonto, lo specchio dell’acqua in mezzo a un paesaggio alpino in Progetto di Lago e la larga falda di un copricapo in Progetto di Suora. Tra i più ironici, invece, Cono d’ombra: una pallina di gelato grigio siede su un cono, personificata con piccoli occhi e bocca. Tra i più poetici, Una tazza d’aria, con una nuvola all’interno di una tazzina da caffè.
-Giulia Ronchi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati