Hello Amelia! (please do not bend)
Dopo le mostre dedicate a Maria Lai (2010), Ketty la Rocca (2012) e Mirella Bentivoglio (2018), la Galleria dell’Incisione presenta il lavoro di Amelia Etlinger, un’altra protagonista della poesia visiva femminile che dagli anni Settanta ha contribuito a rivoluzionare il linguaggio artistico.
Comunicato stampa
Dopo le mostre dedicate a Maria Lai (2010), Ketty la Rocca (2012) e Mirella Bentivoglio (2018), la Galleria dell'Incisione presenta il lavoro di Amelia Etlinger, un'altra protagonista della poesia visiva femminile che dagli anni Settanta ha contribuito a rivoluzionare il linguaggio artistico.
Le lettere di Etlinger (Albany 1935 - Clifton Park 1987) inviate alle amiche Betty Danon e Mirella Bentivoglio costituiscono l'oggetto della mostra. Rare le parole che le accompagnano ma sempre, sulla busta, lo scritto "do not bend", non piegare, a proteggerle: la fragilità dei materiali scelti diventa singolare segno linguistico.
«La corrispondenza dell'artista americana [...] era una vera e propria opera d'arte, composta di leggere e fragilissime sculture mobili in forma di lettere da scartare come pacchetti regalo, a volte formati da molteplici strati sovrapposti. Amelia componeva le lettere intrecciandole con fibre colorate, filamenti vegetali, fiori ormai rinsecchiti, nastri, stoffe, trine leggere, decori e merletti o ancora brani tratti da altre missive.»
«La poetessa di Clifton Park lasciava che fossero i destinatari delle sue missive a slegare i lacci che la tenevano avvinta a un’angoscia che troverà definitiva pace il primo gennaio 1987, in una volontaria astensione dalla vita.»
(da Daniela Ferrari, M/AG/MA, Ed. Quodlibet, 2018, pp. 297 e 298)
Questa personalissima forma di mail art si concretizza quindi in opere di poesia visiva e fa emergere, oltre al legame affettivo, la dimensione della ricerca di queste artiste. Una ricerca tanto intensa da portare Betty Danon a creare parallelamente un paese immaginario, "Rainbowland", per divertire la Etlinger e mitigarne le inquietudini. Arcobaleni, francobolli e immagini creati dalla Danon sono esposti come testimoni di questo mondo fantastico.
BIOGRAFIA
Amelia Etlinger nasce nel 1935 ad Albany e trascorre gran parte della propria esistenza nello stato di New York, vivendo appartata e conducendo una vita quasi eremitica. Espone per la prima volta in Italia nello spazio di Ugo Carrega, Mercato del Sale, nel 1974, nella personale “At the time of writing” e nel 1975 al collegio Cairoli di Pavia con la mostra “Something is happening”. Nello stesso anno riceve il premio Fels Awards. Fondamentali i suoi tapestry-poems, cioè lenzuoli o arazzi poemi, di scrittura cucita, realizzati con una sorta di calligrafia corsiva fatta di fili, nodi, merletti. Molta parte della sua produzione consiste di missive ricamate o diversamente imballate inviate alle sue amiche. È tra le artiste che partecipano alla Biennale di Venezia del 1978 curata da Mirella Bentivoglio “Materializzazione del linguaggio”. Muore suicida nel 1987. Il suo lavoro viene ripresentato grazie a Mirella Bentivoglio, nelle mostre “Il librismo” (Fiera Campionaria di Cagliari, 1990) e “Volumina” (Senigallia).