Cannes 2019: romanticismo e politica. Marco Bellocchio e gli altri registi in concorso

Ken Loach, i fratelli Dardenne, Xavier Dolan, Marco Bellocchio, Ira Sacks, Pedro Almodóvar e tanto altro. La nuova edizione del Festival di Cannes presenta un programma competitivo e giusto. In apertura gli zombie di The Dead Don't Die di Jim Jarmusch

Il Festival di Cannes 2019 (dal 14 al 25 maggio) si rivela. Dalla locandina che omaggia Agnès Varda, la prima regista entrata nel cuore del Festival di Cannes, alla Palma d’Oro al divo Alain Delon, sarà una edizione classica e di alto spessore umano e cinematografico. È Thierry Fremaux, delegato generale del Festival di Cannes, a presentare da Parigi e in diretta streaming la selezione ufficiale e il programma dell’appuntamento annuale più importante della settima arte. “Una selezione romantica e politica”, la definisce, “in cui a essere politici sono gli artisti”. Una super edizione non solo per il Concorso ma anche per il Fuori Concorso con in anteprima Rocketman, il film su Elton John, un nuovo biopic di Asif Kapadia (il regista di Amy) su Diego Armando Maradona e Nicolas Winding Refn con la sua prima serie tv firmata Amazon Prime.

VAMPIRI IN APERTURA AL FESTIVAL DI CANNES 2019

Già da qualche giorno circolano diverse voci interessanti su Cannes 2019. Sin dall’annuncio del film d’apertura: The Dead Don’t Die di Jim Jarmusch. Nella serenità di una cittadina di provincia qualcosa di strano sta succedendo. La luna è onnipresente nel cielo, la luce del giorno si manifesta a orari imprevedibili e gli animali si comportano in modo strano e nessuno sa spiegarne il perché. Mentre la polizia locale indaga, è chiaro che i morti stanno uscendo dalle loro tombe e sono pronti ad attaccare i viventi: la battaglia per la sopravvivenza è iniziata. Jarmusch è stato al Festival de Cannes con il suo ultimo film Paterson, protagonista Adam Driver. Tra i vampiri di The Dead Don’t Die sono Tilda Swinton e Tom Hiddleston. Il film concorre per la Palma d’oro che sarà assegnata dalla giuria guidata dal premio Oscar messicano Alejandro Gonzalez Iñárritu.

I FILM PIÙ ATTESI AL FESTIVAL DI CANNES 2019

I magnifici 4 del Festival di Cannes sono sicuramente loro: Pedro Almodóvar, Xavier Dolan, Nicolas Winding Refn e Terrence Malick. Pedro Almodóvar presenta Dolor y Gloria, la storia di Salvador Mallo, un regista cinematografico oramai sul viale del tramonto: i suoi ricordi d’infanzia degli anni ‘60 quando emigrò con i suoi genitori a Paterna, un comune situato nella provincia di  Valencia, in cerca di fortuna; il suo primo amore da adulto nella Madrid degli anni ‘80; il dolore della rottura di questo amore quando era ancora vivo e palpitante; la scrittura come unica terapia per dimenticare l’indimenticabile; la precoce scoperta del cinema ed il senso del vuoto, l’incommensurabile vuoto causato dall’impossibilità di continuare a girare film. Xavier Dolan, atteso ancora in Italia con La mia vita con John F. Donovan, porta a Cannes il suo nuovo film Matthias & Maxime. Girato in Québec, dove il regista ha trascorso i periodi dell’infanzia e dell’adolescenza, e racconto nato dalla combinazione tra “Tom à la ferme dal punto di vista puramente estetico e Mommy per quanto riguarda l’energia e lo spirito”Nicolas Winding Refn è la vera chicca di questa edizione. Dopo Twin Peaks, il Festival di Cannes proietta in anteprima una nuova serie, Too Old to Die Young, più precisamente l’episodio 4 e 5. La serie Amazon segue le vicende di un agente di polizia e dell’uomo che ha ucciso il suo collega, attraverso un mondo sotterraneo popolato da killer della classe operaia, soldati della Yakuza, assassini dei cartelli della droga messicani, mafiosi russi e gang di teenager. Nel cast figurano Miles Teller, John Hawkes, Jena Malone, Billy Baldwin e numerosi altri. Le musiche sono firmate da Cliff Martinez. Del film di Terrence Malick sappiamo ben poco. Il regista torna sulla Croisette dopo 8 anni dalla Palma d’Oro vinta con The Tree of Life. Nel nuovo film sono protagonisti l’attore tedesco August Diehl (Bastardi senza gloria, 2009) e il compianto Bruno Ganz, e con molta probabilità centrale sarà la filosofia di Martin Heidegger.

IL TRADITORE DI MARCO BELLOCCHIO AL FESTIVAL DI CANNES 2019

Il traditore di Marco Bellocchio è l’unico film italiano in Concorso al Festival di Cannes 2019. Un film – che riporta in competizione Rai Cinema dopo le vittorie dello scorso anno con Dogman Lazzaro Felice – di vendette e tradimenti su Tommaso Buscetta, “boss dei due mondi”. Come si legge in una nota ufficiale: la storia inizia con il carismatico personaggio di Cosa Nostra braccato in Brasile dai “corleonesi” di Riina e passa attraverso l’amicizia con il giudice Giovanni Falcone e la testimonianza al maxiprocesso che mise in ginocchio l’organizzazione mafiosa per concludersi, dopo le accuse al processo Andreotti, con la sua scomparsa nel 2000 a Miami, dove Buscetta morì per malattia e non per mano della mafia. E dalle note di regia del film, si legge un commento del regista: “nella storia tradire non è sempre un’infamia. Può essere una scelta eroica. I rivoluzionari, ribellandosi all’ingiustizia anche a costo della vita, hanno tradito chi li opprimeva e voleva tenerli in schiavitù”.

– Margherita Bordino

SELEZIONE UFFICIALE DEL FESTIVAL DI CANNES 2019

The Dead Don’t Die di Jim Jarmusch
Dolor y Gloria di Pedro Almodóvar
Il traditore di Marco Bellocchio
Nan fang che zhan de ju hui di Diao Yinan
Gisaengchung di Bong Joon Ho
Le jeune Ahmed di Jean-Pierre Dardenne & Luc Dardenne
Roubaix, une lumiére di Arnaud Desplechin
Atlantique di Mati Diop
Matthias et Maxime di Xavier Dolan
Little Joe di Jessica Hausner
Sorry We Missed You di Ken Loach
Les Misérables di Ladj Ly
A Hidden Life di Terrence Malick
Bacurau di Kleber Mendonça Filho & Juliano Dornelles
La gomera di Corneliu Porumboiu
Frankie di Ira Sachs
Portrait de la jeune fille en feu di Céline Sciamma
It Must Be Heaven di Elia Suleiman
Sibyl di Justine Triet

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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