Progetto artistico intercontinentale per i 50 anni di Art Basel nel 2020

Mentre si è da poco conclusa la settima edizione di Art Basel Hong Kong, la fiera più importante al mondo si appresta a tagliare un traguardo importante: compirà 50 anni nel 2020. Un anniversario molto atteso, che verrà celebrato a dovere, come annunciato di recente: con un progetto artistico intercontinentale, dislocato nelle tre sedi dove […]

Mentre si è da poco conclusa la settima edizione di Art Basel Hong Kong, la fiera più importante al mondo si appresta a tagliare un traguardo importante: compirà 50 anni nel 2020. Un anniversario molto atteso, che verrà celebrato a dovere, come annunciato di recente: con un progetto artistico intercontinentale, dislocato nelle tre sedi dove annualmente si svolgono le edizioni della fiera, ovvero Basilea (dove la manifestazione ha avuto origine), Miami Beach e Hong Kong. A condurlo, sarà un team curatoriale eterogeneo per provenienza e genere, che lavorerà in sinergia seppur occupandosi di aree geografiche lontane tra loro.

50 ANNI DI ART BASEL: IL PROGETTO

Per avere un titolo o il nome di qualche artista partecipante bisognerà attendere l’autunno. Quello che per ora si sa, è che l’argomento attorno al quale ruoterà il tutto sarà il mercato, inteso come “luogo storico di scambio, commercio e competizione e come intersezione di diversi attori e forze”, spiegano gli organizzatori. Un progetto che si collegherà molto probabilmente al percorso storico della fiera, con tutti i cambiamenti epocali che questo settore ha vissuto dagli anni Settanta a questa parte; altre tematiche di riferimento saranno quelle di valore, infrastruttura, successo, fallimento e paternità. Ovvero, tutto ciò che agisce, non solo economicamente, ma anche emotivamente, sulla vita di coloro che vivono ogni giorno immersi nel sistema artistico. Ci prospettiamo, quindi, una sorta di discorso tautologico, dove sarà il sistema dell’arte (con tutte le diverse figure che vi partecipano) a guardare e riflettere su se stesso.

Art Basel

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50 ANNI DI ART BASEL: GLI ORGANIZZATORI

È stato già definito “cerbero”: tre teste differenti per un solo corpo, scelte proprio per la diversità di background, esperienza e visione curatoriale. A guidare il team sarà Kasper König, classe 1943, ex direttore del Museo Ludwig, fondatore di Skulpturprojekte Münster e curatore di Manifesta 10 a San Pietroburgo. In squadra anche Christina Li, curatrice indipendente che lavora tra l’Olanda e la Cina e che sarà presente alla Biennale di Venezia 2019 proprio come direttrice del padiglione di Hong Kong. Il terzo componente è invece Hamza Walker, direttore del project space no profit LAXART di Los Angeles. I tre si consulteranno su un piano organizzativo, ma lavoreranno rispettivamente nelle proprie sedi di provenienza: König a Basilea, Li a Hong Kong e Walker a Miami Beach.

50 ANNI DI ART BASEL: LA STORIA

È nata da una collaborazione di tre galleristi svizzeri: Ernst Beyeler (la cui fondazione è oggi una delle punte di diamante del sistema espositivo internazionale), Trudl Bruckner e Balz Hilt. La sua prima edizione si è svolta nel 1970, e da quella data i passi compiuti sono stati innumerevoli: oggi Art Basel rappresenta una tappa obbligata divisa di tre appuntamenti annuali in cui si riversano gli addetti ai lavori di tutto il mondo. Risale al 2002 la prima tappa oltreoceano, a Miami Beach, e al 2013 quella di Hong Kong, che si sono dimostrati fin ora i punti di maggior interesse strategico per una fiera che è diventata nel tempo il più affidabile termometro del mercato d’arte. Una dimensione globale che è stata sfruttata a proprio favore, diventando poi un punto di forza, lo stesso che verrà sfruttato nella mostra intercontinentale che si prepara per il 2020.

-Giulia Ronchi

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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