Labics e Topotek 1 vincono il concorso per il Campus Bio-Medico di Roma
Dopo la vicenda di Palazzo dei Diamanti, lo studio romano si è aggiudicato un importante concorso. I risultati sono stati resi noti a qualche settimana di distanza dall’assegnazione dei concorsi per la riqualificazione della prima Zecca d’Italia e per la realizzazione della nuova sede dell’Istat, sempre nella Capitale
La dimostrazione che gli iter concorsuali sono possibili e gestibili in tempi certi ci arriva dall’Università Campus Bio-Medico di Roma (l’ateneo dell’Opus Dei) e UCBM Masterplan International Design Competition, che dopo aver bandito, nel 2017, un concorso ad inviti per il progetto di ampliamento della sua sede di Trigoria, ha annunciato da pochi giorni – dopo otto mesi di analisi e approfondimenti – il nome del vincitore. Si tratta dei romani Labics, in cordata con i tedeschi Topotek 1, che con la loro proposta Horti Academici hanno sbaragliato la concorrenza di architetti internazionali del calibro di Atelier(s) Alfonso Femia – che il mese scorso si è aggiudicato il concorso internazionale di riqualificazione e recupero della prima Zecca d’Italia – , Diller Scofidio + Renfro con Alvisi Kirimoto Partners, El Equipo Mazzanti, Mario Cucinella Architects, Sauerbruch Hutton, Xaveer De Geyter Architects.
COME STA CAMBIANDO IL CAMPUS CAPITOLINO
Parte del più vasto piùCampus 2015-2045 – piano trentennale dedicato all’implementazione delle tre dimensioni fondamentali dell’Ateneo, insegnamento, ricerca e assistenza – la proposta prevede un investimento di circa 200 milioni di euro totali, con un aumento significativo di tutte le capacità offerte dal polo ospedaliero: spazi e servizi passeranno da 77.500 mq odierni a 186mila mq, i ricoveri annui arriveranno a 20mila, gli studenti da 2mila a 5mila, i posti letto aumenteranno di 100 unità (da 300 a 400), e il numero di visite ambulatoriali dovrebbe arrivare ad 1 milione. “Oggi facciamo un passo verso il futuro del campus per dare ulteriore sviluppo ai nostri valori fondativi – ha sottolineato Davide Lottieri, Vice Presidente dell’Università – Tutto ciò con un disegno ragionato e frutto di un intenso lavoro e confronto che abbiamo approfondito per rispondere ad esigenze e necessità dell’avvenire scientifico, ma non solo. Ad accompagnare questo processo anche la scelta di promuovere costantemente la qualità infrastrutturale dei servizi e della vita per chi abita, utilizza o visita il campus tutti i giorni”.
IL PROGETTO DI LABICS
Il Masterplan presentato da Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori, insieme ai paesaggisti Topotek 1, prende spunto dal contesto urbano e paesistico e dagli archetipi della Centuriatio e dei giardini rinascimentali. La natura della campagna romana entra e si sovrappone alla griglia compositiva stabilendo continuità e connessione con la Riserva Naturale di Decima Malafede, attraverso una sottile rete di percorsi pedonali, che valorizza e rispetta la topografia naturale del sito in un alternarsi di piani e cambi di quota. Una griglia flessibile di matrice quadrata organizza poi l’area di sviluppo del Campus, secondo un ordine che pone al centro la persona e le sue relazioni. I nuovi edifici pensati da Labics sono caratterizzati da un linguaggio formale omogeneo e sono sviluppati entro un sistema di spazi pubblici: logge, piazze e corti. Le infrastrutture a servizio della comunità, invece, tra cui le residenze, gli impianti sportivi, il Centro Civico per le Arti, l’Osservatorio per la Terza Missione e l’Internazionalizzazione sono posizionate sul confine nord-ovest dell’area edificabile a contatto con la città. Ora non resta che aspettare l’inizio del cantiere.
– Giulia Mura
www.labics.it
www.futureunicampus.it
www.topotek1.de
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