Body as Home
In concomitanza con la 58esima edizione della Biennale di Venezia, il 9 maggio 2019 sull’isola veneziana della Giudecca inaugura ufficialmente GAD – Giudecca Art District, progetto fondato da Pier Paolo scelsi, Direttore Generale e Valentina Gioia Levy, Direttore Artistico.
Comunicato stampa
In concomitanza con la 58esima edizione della Biennale di Venezia, il 9 maggio 2019 sull’isola veneziana della Giudecca inaugura ufficialmente GAD – Giudecca Art District, progetto fondato da Pier Paolo scelsi, Direttore Generale e Valentina Gioia Levy, Direttore Artistico.
Partendo dallo scenario storico dell'isola della Giudecca e dall'esperienza di One Contemporary Art, GAD è un network che si propone di manenere viva e traslare nel presente l’identità di spazio di confine, ricerca, rinnovamento, in connessione con la dimensione europea e internazionale. GAD propone una programmazione curatoriale permanente che mira da un lato a coinvolgere e far comunicare un numero consistente di realtà presenti e operanti nell'isola e nel contesto più ampio della città di Venezia, dall’altro di intercettare, far conoscere e far convergere alla Giudecca progetti di alta qualità immaginati con partner nazionali e internazionali. GAD presenterà i lavori di artisti noti sulla scena artistica mondiale come Yoko Ono, Kendell Geers, Kazuko Miyamoto, Moataz Nasr, accanto a giovani artisti contemporanei.
Durante la Biennale, gli spazi aderenti al distretto GAD ospiteranno sia progetti indipendenti sia progetti espositivi ed eventi culturali inseriti all’interno del programma 2019 Take Care of Your Garden. Cultivating a New Humanism, a cura di GAD. Il programma, che rispecchia una precisa linea curatoriale e identità artistica contemporanea, prevede da maggio a dicembre una serie di progetti curatoriali, talk, performance, video-proiezioni, installazioni all’aperto, in collaborazione con istituzioni, fondazioni, gallerie e centri culturali internazionali. Ispirato alla famosa citazione nelle ultime pagine del Candido di Voltaire, il progetto si focalizza sul tema della condizione umana nell’attuale epoca di iper-globalizzazione. Come nel famoso romanzo di Voltaire, il giardino è metafora di uno spazio interiore che suggerisce valori etici e sentimentali, che hanno origine nella mente e nel corpo dell’individuo ma che da questo si proiettano verso l’altro. L’invito a coltivare un nuovo umanesimo si rivolge alla sfera delle relazioni umane al di là dei confini nazionali e politici riconoscendo il valore dell’umanità come insieme. Viviamo davvero nel migliore dei mondi possibili come diceva il filosofo Pangloss al suo allievo Candide nel romanzo di Voltaire? O forse l’arte può aiutarci a costruirne uno migliore?
Tra le opere in mostra spicca l’istallazione Body as Home dell’artista Aleksandra Karpowicz e dell’October! Collective, nel Project Space #01. Curata da Miguel Mallol, Body as Home è una video istallazione a trittico, che narra un viaggio di scoperta, ricerca di identità, migrazione, ed esplorazione dell’idea di casa. Filmato in quattro città (Città del Capo, Londra, New York, Varsavia), Body as Home presenta tre protagonisti per ciascuna di esse: un residente, un visitatore, e la regista Karpowicz, in un’indagine del concetto di “casa”, inteso come posizione geografica, ruolo della persona all’interno del tessuto sociale, e identità personale di ciascuno. L’opera analizza la sovrapposizione tra l’individualità fisica e la sensazione di essere “a casa”, prendendo in esame la relazione tra fisicità, sessualità e identità, in un invito collettivo a sentirsi a casa nel proprio corpo.
In occasione della serata di inaugurazione del Giudecca Art District, giovedì 9 maggio si terranno una serie di performance, inclusa Body As Home dell’October! Collective. Il 10 e 11 maggio seguiranno poi due intensi programmi di talks, performance e video proiezioni per proporre una visione critica sul tempo attuale insieme ad artisti, curatori e intellettuali italiani e internazionali.
Nel programma saranno inclusi: le opere di Yoko Ono Cloud Piece (1963), e Write Your Untold Story, nuova versione dell’opera di presentata per la prima volta alla seconda edizione di Something Else - Off Biennale Cairo pensata specificatamente per il distretto; Tu vs Everybody, un progetto organizzato dal network VILLAM, a cura di Anita Calà ed Elena Giulia Rossi, che presenta interventi degli artisti italiani Francesca Arri, Valeriana Berchicci, Stefano Cagol, Fabrizio Cicero, Iginio de Luca, Lamberto Teotino, Carlo Zanni, in maniera diffusa nel distretto e presso lo Spazio Bocciofila; Time Machine, mostra personale dell’artista Pia MYrvoLD (NOR/FR) a cura di GAD e Pavilion 0, una mostra collettiva a cura di Tomasz Wendland (Mediations Biennale Poznań), entrambe presso Fabbrica H3 di SerenDPT, Ex Chiesa di SS. Cosma e Damiano; There Are No Titans, a cura di GAD, con gli artisti Gip Depio (USA), Tanner Goldbeck (USA) e Waseem Marzouki (SIR), nel Project Space #02.
Fra le altre mostre in programma a cura di GAD inaugureranno in seguito: a giugno We are Humanity! di Lilli Muller (USA) e Randi Matushevitz (USA) nel Project Space #02; a settembre Liquid Existences, con opere di Kendell Geers (ZA), Kazuko Miyamoto (JP), Moataz Nasr (EG) e Qasim Riza Shaheen (UK) nel Project Space #01 e a dicembre Mediterraneo Mare di Mezzo, da un’idea di Luigi Viola, una mostra collettiva nella GAD Gallery.
GAD ha avviato inoltre diverse collaborazioni con fondazioni, istituzioni e luoghi simbolo del patrimonio artistico di Venezia, come la Chiesa delle Zitelle e Scala Contarini del Bovolo, ma anche festival e manifestazioni come la Venice Design Week, creando un legame tra l'isola e il contesto più ampio all'interno della quale essa si inscrive.
Alla ricca proposta di GAD si aggiungono alcuni progetti indipendenti, fra cui: Force Field, presentata dalla Starak Family Foundation, una mostra collettiva di tredici artisti polacchi emergenti a cura di Ania Muszynska, a Oficine 800; le due mostre organizzate dalla galleria veronese Studio la Città presso la GAD Gallery. Recursions and Mutations, da un’idea di Jacob Hashimoto, a cura di Hélène de Franchis, catalogo con testo di Daniele Capra, mostra collettiva con opere di Vincenzo Castella (IT), Lynn Davis (USA), Jacob Hashimoto (USA), Roberto Pugliese (IT) e After J.M.W. Turner 1834 – 2019, mostra personale di Hiroyuki Masuyama (JP).
Giudecca Art District: Programma di talk e performance
7 - 11 maggio:
L’artista Pia MYrvoLD presenterà la performance Extended Reality con Luka Vodopivec e The Sumerians on Holiday, legata alla sua mostra TIME MACHINE.
Giovedì 9 maggio:
In occasione della serata di inaugurazione di giovedì 9 maggio si svolgeranno le seguenti performance: Body as Home dell’October! Collective, a cura di Miguel Mallol, con la musica di Occult Hardware e gli artisti Fayann Smith, Robert Burhnam, Isabella Steinsdotter, Takasama Mukai & Aleksandra Karpowicz e con costumi ideati da Muusa Italy; Studio Orient, L’Orient au féminin di Dalila Dalléas Bouzar e La métamorphose des corps fluides di Anna Mapoubi, a cura di GAD; l’intervento The Litmus Test di Stefano Cagol, parte del progetto Tu vs Everybody, a cura di VILLAM; le due performances di Pia MYrvoLD, Extended Reality, con Luka Vodopivec e The Sumerians on Holiday in TIME MACHINE.
Venerdì 10 maggio:
Il tema della prima giornata sarà “Disoriented gazes. Multidisciplinary in contemporary Asian Art”, con interventi di: Vilma Jurkute, Direttore di Alserkal Avenue (Dubai, UAE); Alnoor Mitha, Senior Research Fellow in Asian Cultures e Founding Artistic Director dell’Asia Triennial Manchester (UK); Elvira Eevr Djaltchinova, Direttrice del Warsaw Institute for Modern and Contemporary Asian Art Foundation (POL).
Sabato 11 maggio:
La seconda giornata di talk e performance sarà a cura di Arts & Globalization, una piattaforma internazionale e interdisciplinare. Il programma “Politis of Spaces” si aprirà con una performance dell’artista Nigeriano di fama mondiale Jelili Atiku, che ha partecipato alla 57esima Biennale di Venezia nel 2017 e a Manifesta 12 nel 2018. La performance My Eyes Are Larger Than My Mouth è organizzata da Rikke Jørgensen (Arts & Globalization) e Simona Carniato (Studioo non-profit). Tra gli artisti e curatori partecipanti sono annoverati: Ibrahim Mahama (GHA), artista e fondatore del Savannah Centre for Contemporary Art (Tamale, GHA); Paul Goodwin, curatore indipentente e professore di arte contemporanea al Chelsea College of Arts - University of the Arts London (UK); Arnaud Cohen (FR), scultore e artista visivo; Awam Amkpa, curatore e Associate Professor of Drama, Social and Cultural Analysis and Director, Africana Studies, NYUAD (Abu Dhabi, UAE), Malala Andrialavidrazana (MG/FR), artista visiva.
Giudecca Art District: Mostre e informazioni pratiche
PROGRAMMA 2019: TAKE CARE OF YOUR GARDEN. CULTIVATING A NEW HUMANISM
GAD Project Space #01
“Body as Home” | A cura di Miguel Mallol | 9 Maggio – 25 Settembre 2019
Artisti: October! Collective - Aleksandra Karpowicz (PL), Fayann Smith (UK), Isabella Steinsdotter (NOR)
“Liquid Existences” | A cura di GAD | 27 Settembre – 30 Ottobre 2019
Artisti: Kazuko Miyamoto (JPN), Moataz Nasr (EG), Qasim Riza Shaheen (UK)
GAD Project Space #02
“There are no Titans” | A cura di GAD | 8 Maggio - 15 Giugno 2019
Artisti: Gig Depio (USA), Tanner Goldbeck (USA), Waseem Marzouki (SIR)
“We Are Humanity!” | A cura di GAD | 21 Giugno – 11 Agosto 2019
Artisti: Lilli Muller (USA), Randi Matushevitz (USA)
Fabbrica H3 di SerenDPT, Ex Chiesa di SS. Cosma e Damiano
“TIME MACHINE” | A cura di GAD | 7 – 30 Maggio 2019
Artista: Pia MYrvOLD (NOR/FR)
“Pavilion 0” | A cura di Tomasz Wendland | 9 - 30 Maggio 2019
Mostra collettiva
Spazio Bocciofila e negli spazi del Giudecca Art District
“Tu vs Everybody” | Presentato da VILLAM (Roma, IT) | A cura di Anita Calà and Elena Giulia Rossi | 9 Maggio – 6 Giugno 2019
Artisti: Francesca Arri (IT), Valeriana Berchicci (IT), Stefano Cagol (IT), Fabrizio Cicero (IT), Iginio de Luca (IT), Lamberto Teotino (IT), Carlo Zanni (IT)
GAD Gallery
“Mediterraneo Mare di Mezzo” | A cura di GAD, da un’idea di Luigi Viola | Dicembre 2019
Mostra collettiva
PROGETTI INDIPENDENTI:
GAD Gallery
“Recursions and Mutations” | Organizzata da Studio la Città (Verona, IT) | A cura di Hélène de Franchis, da un’idea di Jacob Hashimoto, catalogo con testo di Daniele Capra
Preview: 8 - 11 Maggio | Mostra: 12 Maggio - 28 Luglio 2019
Artisti: Vincenzo Castella (IT), Lynn Davis (USA), Jacob Hashimoto (USA), Roberto Pugliese (IT)
“After J.M.W. Turner 1834 – 2019”| Organizzata da Studio la Città (Verona, IT)
Preview: 8 - 11 Maggio | Mostra: 12 Maggio - 28 Luglio 2019
Artista: Hiroyuki Masuyama (JP)
Oficine 800
“Force Field” | Presentata dalla Starak Family Foundation (PL) | A cura di Ania Muszyńska | 8 Maggio – 15 Settembre 2019
Artisti: Norbert Delman (PL), Małgorzata Goliszewska (PL), Bartek Górny (PL), Laura Grudniewska (PL), Marta Hryniuk (PL), Kornel Janczy (PL), Tomasz Koszewnik (PL), Dorota Kozieradzka (PL), Magdalena Łazarczyk (PL), Karolina Mełnicka (PL), Maciej Nowacki (PL), Cyryl Polaczek (PL), Stach Szumski (PL)
Il programma completo verrà pubblicato su www.giudecca-art-district.com.
Si prega di controllare il sito per gli ultimi aggiornamenti.
Isola della Giudecca
Come molte altre città europee, nel XIX secolo Venezia fu teatro di un processo di adeguamento e mutamento urbano spinto da nuove necessità ed incombenti cambiamenti sociali ed industriali. La particolarità del tessuto cittadino portò allo smantellamento di edifici privati per far spazio a nuove attività e ciò avvenne in special maniera nell'antica isola di Spina Lunga, oggi Giudecca (da Zudecài, giudicati) laddove, a fianco alle architetture religiose Palladiane, sorsero nuove e molteplici attività industriali e fabbriche. Nacquero cosi concerie, mulini, tessiture, birrerie, fonderie artistiche, stabilimenti chimici e ovviamente cantieri navali, cambiando la fisionomia stessa dell'isola, proiettando una dimensione nord europea all'interno della fronda lagunare di una città che, più di ogni altra, mantenne la sua dimensione rinascimentale e barocca.
Nell'estetica attuale dell’isola questo momento storico è andato a sovrapporsi con il XX secolo. La Giudecca come spazio del contemporaneo, dell'oggi, elemento pulsante di una città viva che propone interessanti alternative al turismo di massa, si consolida oggi come un nuovo polo di interesse culturale, sinonimo di talento artistico emergente e di grande sperimentazione artistica contemporanea.
October! Collective
L’October! Collective prende il nome dalla marcia delle donne su Versailles dell’ottobre 1789, un episodio fondamentale nella storia della Rivoluzione francese in cui 7.000 donne di condizione popolare scesero in strada a manifestare contro l’ancien régime. L’October! Collective è stato fondato dalle artiste Aleksandra Karpowicz (POL), Fayann Smith (UK) e Isabella Steinsdotter (NOR), tutte basate a Londra.
Il desiderio di October! Collective è di creare tramite l’arte una piattaforma che rafforzi l’influenza positiva che le donne possono avere l’una sull’altra e sul mondo, al fine di cambiare i paradigmi culturali del tempo in cui viviamo. Aleksandra, Fayann e Isabella sono tre donne dai profili disparati, con diverse origini ed estrazione sociale. La loro diversità rende la ricerca di punti in comune terreno fertile per l’esplorazione artistica. Il loro considerevole portfolio esplora i concetti di identità, politica, miti, sessualità e la nozione di “corpo”.
Fayann Smith è tra i membri fondatori del movimento musicale londinese New Rave, con cui ha organizzato il progetto “All You Can Eat” e collaborato con la discoteca ed etichetta discografica Ministry of Sound. L’arte sonica di Fayann fa parte della collezione del MOMA. Fayann è stata fotografata da Mario Testino, ed è apparsa su Vogue, The Sunday Times, The Observer, Pop e i-D.
Aleksandra Karpowicz è un’artista polacca che ha ricevuto numerosi premi. Nella sua opera "Let’s Talk About Sex", Aleksandra ha documentato tramite video e foto un’ampia gamma di esperienze e opinioni sul sesso, vincendo due premi nella UK’s National Open Art Competition. Aleksandra è stata inoltre tra le finaliste dei Women of the Future Awards, nella categoria 'Arts & Culture'. Durante la realizzazione di "Let’s Talk About Sex", Aleksandra ha filmato, fotografato e intervistato 300 persone dai diversi background culturali, etnici, sessuali e religiosi.
Isabella Steinsdotter è una giovane artista performativa norvegese, che opera con diversi media. Isabella è la discendente di una strega vichinga, il cui corpo è conservato nel British Museum. Traendo ispirazione dalle sue origini, l’artista esplora gli aspetti mitici e i taboo della femminilità. In parallelo alla sua attività nelle arti visive, nel 2019 è previsto il lancio della sua carriera in ambito musicale. Isabella è inoltre patrona di Eclipse Dancerz, un gruppo di giovani street dancers in Uganda, che ha aiutato a partecipare a (e vincere) diverse gare nazionali.
Un ringraziamento speciale a tutte le gallerie e istituzioni partecipanti:
Alserkal Avenue, Dubai (UAE)
Asia Triennial Manchester (UK)
Arts & Globalization Platform (DK)
CoBo Social Platform
Disruptive Canvases, Los Angeles (USA)
Kunsthalle Faust, Hannover (DE)
MACRO - Museo d’Arte Contemporanea di Roma (IT)
Mediations Biennial Poznań (PL)
Venice Design Week (IT)
Zürcher Gallery New York - Paris (USA/FR)