Marcello Diotallevi – Lettera da Citera
Esposizione promossa da LineaDarte Officina Creativa, curata da Giovanna Donnarumma, Gennaro Ippolito e Marcello Diotallevi.
Comunicato stampa
Inaugura il 3 maggio la mostra “Lettere da Citera” di Marcello Diotallevi alla galleria, “vascio laboratorio” di Lineadarte Officina creativa via San Paolo ai Tribunali 31, Napoli. Citera è un’isola dedicata alla dea romana dell’amore e della bellezza,Venere: proprio alla divinità femminile è dedicata questa raccolta di immagini femminili in fotoxerografia dattiloscritte realizzate su carta formato A4.
Nella storia dell’isola greca, Citera, si racconta che spesso i filibustieri l’hanno saccheggiata: anche in questa mostra c’è stato, da parte di Diotallevi, un’azione piratesca con un esito davvero interessante. Lettere nel senso di caratteri d’alfabeto, ma anche nel senso di un misterioso gesto d’amore. Non è stata profanazione o tendenza del momento a dettare a Marcello Diotallevi il desiderio di accompagnare con grafie i nudi femminili che già erano soggetto di fotografie.
Suoni, caratteri slegati che armoniosamente si legano alle morbide forme femminili che in un attimo diventano racconto di se stesse, risuonando le armoniose forme di Venere.
Il fruitore resta affascinato chiedendosi dove nasce questo magico connubio …
Il ritmo delle battute copre l’intera immagine come un codice binario, come un calcolatore elabora una nuova dimensione alla ricerca di una nuova Afrodite. Marcello sembra giocare rivelando il suo animo fanciullesco.
Le lettere dell’alfabeto scorrono senza comporre parole dattiloscritte, facendo uso della Lettera 24, con accurata virulenza in ogni battitura, che deve imprimere la sua regolare impronta, uguale, senza dissonanze.
Biografia essenziale
Marcello Diotallevi è nato. Si pre-occupa di arte da oltre mezzo secolo ed è immune dall’ansia d’affermazione.
Restauratore pontificio al soldo di papa Paolo VI.
Esperto in filologia etrusca.
Nonché poeta inguinale inedito e storico del pollo (dalle foreste dell’India al Kentucky fried chicken).
Non ha mai tentato di riprodursi per accattivarsi le benevolenza degli dèi.
Ora, egli danza.
Dal 1974 abita a Fano ma non ci vive.
Morirà in questo secolo.
Post mortem sarà ricordato come un chiaro artista morto di fama.
Marcello Diotallevi
Nato il 24 aprile del 1942 a Fano. Ha vissuto a Roma dal 1946 al 1974 dove, per un decennio, ha esercitato l’attività di restauratore presso il Laboratorio di restauro in Vaticano. Ha inizio in quegli anni anche la sua attività artistica all’insegna dell’irrequietezza. Come pittore prima, poi come scultore – nei primi anni Settanta -, quindi per un po’ si occupa di grafica e infine inizia a scrivere. Sul finire degli anni Settanta hanno inizio le sue incursioni nell’area della Mail Art e della Poesia Visiva. In oltre quarant’anni di costante attività ha collaborato con suoi interventi a libri e riviste nazionali e internazionali. Ha allestito mostre personali nelle maggiori città italiane e all’estero, partecipando nel contempo a esposizioni collettive in tutto il mondo. Fa parte del gruppo di intervento artistico “I metanetworker in spirit”. Si occupa in prevalenza di Poesia Visiva, Mail Art, installazioni e libri d’artista. E’ l’autore della copertina della Guida al Musée National d’Art Moderne-Centre Georges Pompidou di Parigi (Hazan Editeur, 1983). Nel 2007 è invitato al 52° Biennale di Venezia, Eventi Collaterali, “Camera 312 – promemoria per Pierre”. Figura nella Storia dell’arte italiana del ‘900, Generazione anni Quaranta di Giorgio Di Genova, edizioni Bora, Bologna 2007. Dal 1974 abita a Fano.