Infiniti tra finiti 8
La mostra presenta una selezione di grafica di artisti del Novecento in cui il tema del gioco e del circo ricopre un ruolo principale.
Comunicato stampa
La mostra presenta una selezione di grafica di artisti del Novecento in cui il tema del gioco e del circo ricopre un ruolo principale. Il Seiltänzer di Paul Klee, Le Penseur di Joan Miró, Le Noctambule di Jean Dubuffet dialogano con le litografie dedicate al circo di Marc Chagall e a quelle di Alexander Calder. L’equilibrista sul cavallo nella puntasecca Internationaler Reitakt di Otto Dix sembra incarnare il sogno di qualcosa che deve ancora accadere. Le due lingue di Carol Rama sfiorano la lingua di Alfred nella litografia di Pierre Alechinsky. Nella litografia Fedra I di Massimo Campigli la donna si lascia dondolare sull’altalena sognando probabilmente le altezze di un trapezio impossibile. Tutte queste opere trascinano lo spettatore in un mondo sottosopra e senza gravità, in una dimensione onirica costellata da visioni infantili in grado di condurci in quell’altrove lontano sempre qui presente.
«Gli artisti del circo sono esseri emancipati. Per essi il mondo non è ciò che sembra a noi. Essi vedono con altri occhi. Vivono il momento, nella pienezza, e ciò che essi irradiano è un perpetuo canto di gioia» Henry Miller
«Ho sempre considerato clown, acrobati e attori come creature tragiche. Ai miei occhi assomigliano alla gente ritratta in certi quadri religiosi. Ancora oggi, quando dipingo una crocifissione o un altro quadro religioso, mi assalgono gli stessi sentimenti di allora, quando ritraevo la gente del circo» Marc Chagall