L’arte è una questione di cuore. Fotografia protagonista a Treviso
Ospedale Ca’ Foncello, Treviso ‒ fino al 31 dicembre 2019. Tredici fotografi vanno in mostra nella sede ospedaliera veneta. Unendo creatività e buone pratiche.
Battiti nel Paesaggio, la mostra in corso presso le Sale d’Attesa del Reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Treviso, rappresenta sicuramente un ottimo esempio di “buona pratica”, laddove la creatività artistica dei singoli partecipanti si concerta in nome di una funzione valoriale pubblica.
All’arte intesa come distrazione, sollievo e, perché no, come terapia, deve aver pensato l’allora primario Zoran Olivari, allorché dieci anni fa, nell’intento di alleviare le sofferenze delle decine di migliaia di persone che ogni anno affollano il reparto, ha istituito, con successo, il ciclo di mostre annuali d’arte contemporanea dal titolo, ovvio ma significativo, L’arte fa bene al cuore. Il testimone di questa bella iniziativa è stato raccolto da Carlo Cernetti, attuale primario di Cardiologia, che quest’anno ha affidato il compito di “far bene al cuore” alla fotografia.
I FOTOGRAFI
A Loris Menegazzi, curatore della mostra, incluso fra gli artisti esposti, va il merito di essere riuscito a mettere insieme ben tredici fotografi di area trevigiana. Si tratta di autori con all’attivo partecipazioni a mostre nazionali, internazionali e pubblicazioni, i quali si occupano di fotografia a livello professionale, ma a vario titolo, cioè in qualità di insegnanti, archivisti, documentaristi, grafici, designer, reporter o semplicemente di appassionati. In tutti è presente il medesimo grande impegno nel sondare, secondo la propria singolare personalità artistica, i differenti aspetti: sociali, architettonici, paesaggistici della trevigianità.
Funge da “nume tutelare” Giuseppe Ferretto con la Fabbrica di stearina e pila di riso del 1872, donata per l’occasione dal collezionista Giuseppe Vanzella.
Accompagna la mostra il catalogo con l’introduzione della storica dell’arte Elsa Dezuanni e la presentazione dell’attività fotografica dei singoli autori.
‒ Adriana Scalise
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