Come sono diventato un fotografo. Video-intervista ad Anton Corbijn
Uno dei fotografi e registi più amati si racconta davanti alle telecamere. L'olandese Anton Corbijn, intervistato per la web tv del Louisiana Museum di Copenhagen, spiega come nascono le sue memorabili immagini
“Ho sempre pensato al mio lavoro come a un’immersione nel mondo, per restituire poi al mondo delle immagini”. Il leggendario fotografo e regista olandese Anton Corbijn (1955) che ha ritratto leggende della musica e del cinema tra cui i Joy Division, Bjørk e i Rolling Stones, si racconta in questa lunga video-intervista realizzata da Kasper Bech Dyg at Brandts a Odense, in Danimarca, e pubblicata sulla web tv del Louisiana Museum di Copenhagen.
Cresciuto come “il figlio di un predicatore, in un villaggio su un’isola”, Corbijn andò presto alla ricerca di nuovi stimoli e li trovò nel mondo della musica, in cui iniziò ben presto a gravitare. “Quando fotografo dei musicisti”, spiega, “voglio ritrarli più come delle persone all’interno del proprio universo”. Racconta poi di come avere dei limiti potenzi la sua creatività: “l’ho imparato da Brian Eno, è necessario mettere dei limiti al proprio lavoro. Invece di avere quattro lenti, ad esempio, ne usi solo una o due… metti dei limiti e fai funzionare quello che hai, in questo modo si diventa più inventivi”.
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