I Martedì Critici – Roberto Gramiccia

Informazioni Evento

Luogo
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI ROMA
Via Di Ripetta 222, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
14/05/2019

ore 19,30

Contatti
Email: info@imartedicritici.it
Sito web: http://www.imartedicritici.it
Curatori
Alberto Dambruoso, Roberto Gramiccia, Anna D'Elia
Generi
incontro - conferenza

Dodicesimo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al decimo anno di attività.

Comunicato stampa

Martedì 14 maggio avrà luogo il dodicesimo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall'«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al decimo anno di attività.

La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell'arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diverse sedi, dal Visionarea Art Space di Roma all'Accademia di Belle Arti di Roma.

Ospite del dodicesimo appuntamento stagionale de
«I Martedì Critici» sarà
Roberto Gramiccia

Roberto Gramiccia, scrittore, critico d’arte, giornalista, medico, nasce a Roma dove vive e lavora.

Per diversi anni si è occupato esclusivamente di medicina, con responsabilità e incarichi apicali di tipo sanitario. Per rispondere alla sua istintiva curiosità, e anche per sopportare la consapevolezza dei limiti della medicina, ha recuperato le sue passioni, dalla politica alla filosofia, dalla letteratura all’arte, riprendendone lo studio da autodidatta, per diventare con il tempo un professionista del settore.
Grande collezionista, si è interessato principalmente alla scuola romana, dagli Anni Trenta agli Anni Sessanta, e alla scuola di San Lorenzo, quest’ultima ritenuta da Gramiccia una delle grandi eccellenze italiane, dopo la transavanguardia e l’arte povera, la terza realtà dal punto di vista del credito internazionale.

Conoscere, frequentare e curare gli artisti gli ha consentito di comprendere la loro grande fragilità e il ruolo che la sensibilità gioca nell’atto creativo, fino a ritenere che sia spesso la vulnerabilità il presupposto delle grandi invenzioni artistiche. Alla sua collezione e al tema della fragilità è stata dedicata la mostra Fragili eroi, a cura di Alberto Dambruoso (Museo Carlo Bilotti, 2016), volta ad esaminare i rapporti fra una condizione di debolezza e la risposta ad essa, in grado di produrre spesso straordinari capolavori.

Nel 2012, ha pubblicato Slot Art Machine. Il grande business dell'arte contemporanea, edito da DeriveApprodi, un’analisi accurata del sistema dell’arte e delle sue regole ai giorni d’oggi. L’autore esamina i condizionamenti imposti dal mercato e dalla ricerca del profitto, da distribuirsi tra pochi giocatori, proprio come accade per le Slot Machine: mercanti, case d'asta internazionali, musei, collezionisti, banche, cordate di affaristi, curatori e artisti manager.
Pubblica, nel 2014, Arte e potere. Il mondo salverà la bellezza? (Ediesse). Nel volume Gramiccia, con grande lucidità, indaga il rapporto tra l’arte e il potere, analizzando i risultati di questa relazione nel corso dei secoli. Se nell’antichità questa dipendenza non mutava l'intima essenza delle opere d’arte, nei nostri giorni, secondo l’autore, questo equilibrio risulta alterato, attualmente il lavoro degli artisti sembra essersi trasformato in sotto-merce, perdendo libertà ed autonomia.
È autore del libro Elogio della fragilità, pubblicato da Mimesis nel 2016. Nel volume, Roberto Gramiccia ha trattato la fragilità come condizione individuale, l’inadeguatezza che alcuni di noi avvertono di fronte alle difficoltà della vita, e come condizione sociale. Ha individuato, inoltre, nella fragilità tanto un vincolo quanto una risorsa, una miccia per innescare una reazione, per generare una risposta attiva, utile per uscire dalla condizione di passività. Le fragilità, se condivise, possono essere il presupposto di una forza collettiva e uno stimolo per le attività umane.
Uscirà nei prossimi mesi la sua ultima fatica letteraria, Se tutto è arte… (Mimesis), in cui Gramiccia, con solide argomentazioni, illustra i meccanismi che soggiacciono al mondo dell’arte contemporanea, lamentando l’assenza di uno statuto che regoli la produzione e la valutazione delle opere. All’interno del volume, l’autore tenta di offrire soluzioni concrete per definire i requisiti cui un’opera d’arte deve rispondere perché possa essere legittimamente definita come tale. Un libro profondo, un’analisi lucida dei nostri tempi: galleristi, artisti, critici, e il loro spazio di azione, le mostre, il mercato, le fiere, l’autore non tralascia nessun aspetto e nessuna figura del sistema dell’arte contemporanea.

Oltre ai volumi citati, è autore di: La Medicina è malata. Il racconto della crisi di un’arte (Gangemi, vincitore del Premio Vanvitelli, 2000); Polittici 2001-2002 (Gli Ori, 2002); La regola del disordine. Renato Caccioppoli, un matematico ribelle (Editori Riuniti, 2004); La Nuova Scuola Romana. I sei artisti di via degli Ausoni (Editori Riuniti, 2005); Fragili Eroi. Ritratti d’artista. (DeriveApprodi, 2009); Il mondo dei mondi. Un dipinto di Pizzi Cannella (Carte segrete, 2011); La strage degli innocenti (Ediesse, 2013); Vita di un matematico napoletano (EIR, 2014), Le Parole Rubate (Mimesis 2018).
Ha curato numerosi e importanti eventi espositivi tra cui, fra il 1996 e il 2016, otto grandi rassegne su Tano Festa, Pizzi Cannella, Cloti Ricciardi, Lucilla Catania, Giacinto Cerone, Adele Lotito, Franco Mulas, Giuseppe Modica, Mojmir Jezeck, Ennio Calabria . Ha curatore inoltre numerose mostre collettive, fra cui Seminario, Anomie del tempo e dello spazio, Doppia Coppia, Liberi Pensatori, Ulissici, Mandala condiviso, L’âme. Omaggio a Renato Caccioppoli, Oi dialogoi, Ricapitolando, Pittori Pittori.
Nel 2009 ha realizzato un documentario sulla Nuova Scuola Romana, I sei artisti di via degli Ausoni, selezionato dalla Sezione Arti Visive della Rassegna internazionale “Doc Fest”.
È tra i fondatori dell’Associazione culturale Hidalgo Arte. Ha collaborato con numerose riviste. Per oltre dodici anni ha scritto di arte, di cultura e di medicina sul quotidiano nazionale «Liberazione». Partecipa in qualità di critico, insieme ad Alberto Dambruoso, al Progetto di Lucilla Catania Sculture in campo.