Premio Alberto Nurisso
Mostra dei finalisti e premiazione del vincitore del Premio Alberto Nurisso.
Comunicato stampa
Il Premio nasce nel 2018 in memoria di Alberto Nurisso (1979-2014) giovane talentuoso artista diplomatosi nel 2008 presso l’Accademia Albertina di Torino, con il massimo dei voti, prematuramente scomparso.
Il Premio, a cadenza biennale, è rivolto ai soli studenti dell’Accademia Albertina di Torino, ed è istituito e sostenuto dalla famiglia Nurisso in sinergia con l’Associazione Culturale Blitz di Torino e con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, motivata a incentivare e sviluppare la ricerca, la didattica e le opportunità di formazione professionale per i suoi studenti.
Per questa Prima Edizione gli studenti hanno risposto al bando pubblicato sul sito dell’Accademia che proponeva di sviluppare i temi cardine della ricerca di Alberto Nurisso, indagando il rapporto tra il segno grafico e la pittura e la contaminazione nello spazio dell’opera (collage, graffito, assemblaggio).
Le dieci opere finaliste saranno esposte presso la Sala Azzurra dell’Accademia Albertina dal 28 maggio al 4 giugno: gli orari di visita sono gli stessi della Pinacoteca Albertina, tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 ad esclusione del mercoledì, giorno di chiusura.
Il 4 giugno alle ore 18.00 avrà luogo la cerimonia di Premiazione con l’assegnazione del Premio, deciso da una giuria composta da due persone designate dalla famiglia Nurisso e due membri dell’Accademia Albertina; la giuria è presieduta dal Direttore dell’Accademia, Prof. Salvo Bitonti. Il Premio prevede la somma di € 2.000 al vincitore, messi a disposizione dalla famiglia di Alberto, e la possibilità di una mostra personale presso una galleria di Torino individuata dall’Associazione culturale Blitz di Torino.
Disegnatore e pittore, ma anche scultore di accrochage, Alberto Nurisso si è sempre misurato con media diversi e ha trovato nel disegno (declinato sul fumetto, la street-art) un territorio di espressione matura e articolata, in grado di esprimere un acuto senso per la narrazione visiva. Le sue opere mescolano cultura alta e bassa, rielaborano i codici del fumetto, della letteratura, del cinema, a cui attinge con raffinata disinvoltura; a questi si aggiungono elementi non privi di un certo spirito post-dadaista, come nel gusto per il collage o l’inserimento di oggetti sulla tela.
Un linguaggio originalissimo che non perde in freschezza e attualità perché capace di cogliere lo spirito del tempo con tratto veloce, arguzia, facilità di restituire volti, situazioni, vita quotidiana, colta nel suo aspetto paradossale, con consapevolezza e un sorriso.