Dipingere con la luce. Cate Woodruff a Cagliari
Fondazione Bartoli Felter, Cagliari – fino al 7 giugno. Tre lightbox a led di grandi dimensioni, una serie di stampe cromogeniche e alcune stampe su seta cinese sono il risultato della residenza dell’artista newyorchese Cate Woodruff a Cagliari.
“Lasciare fluire attraverso i miei occhi il mio sentire mi permette di passare attraverso la parete della concettualizzazione e di fotografare ciò su cui abitualmente non mi soffermo”.
È il risultato di una residenza a Cagliari nel 2016 il progetto della fotografa Cate Woodruff (1958) curato da Paola Mura e promosso dalla Fondazione Bartoli Felter, che celebra la luce in rapporto agli oggetti come espressione sensoriale e di introspezione.
Se è vero che la percezione fisica degli oggetti cambia con il variare della luce e dei colori, che a loro volta sono condizionati da atmosfera e orario, è anche vero che l’artista riesce a catturare la luce naturale che convoglia e lascia interagire sulle superfici producendo illusioni visuali. E lo fa con grande maestria attraverso lenti artigianali come fondi di bottiglia o altri elementi trasparenti capaci di riflettere e distorcere la forma per restituire astrazioni dai colori accesi e acidulati che tanto la accostano al minimalismo di Frank Stella, senza trascurare l’estetica di Kennet Nolandh. Ricerca e sperimentazione sono al servizio dell’innata capacità dell’artista di cogliere le potenzialità della luce per creare straordinari effetti pittorici. Ed ecco che nascono stupefacenti opere come Daniela’s Blue Beads, ottenuta da una perla inondata dalla luce diretta del sole attraverso un bicchiere da cocktail proveniente dalla Grecia, o Luminous, riflesso della luce di un vetro molato dal mare. Tra esperienza e poesia.
‒ Roberta Vanali
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