Arte Moderna e Contemporanea a Milano da Il Ponte. Intervista a Freddy Battino
Non solo Art Basel. A Milano Il Ponte prepara una grande asta con 100 lotti e la bella ceramica di Lucio Fontana. Ce ne parla Freddy Battino a capo del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea.
Non è ancora tempo di rallentamenti o vacanze per il mercato dell’arte. Se la scena internazionale è già proiettata a Basilea per l’evento fieristico più atteso dell’anno, il mese di giugno in Italia è scandito anche da aste importanti e a Milano la casa d’asta Il Ponte si prepara alla sessione di Arte Moderna e Contemporanea. Sono 100 i lotti in catalogo per la prima tornata dell’11 giugno (e altri 175 il giorno dopo), trainati da Ballerina, grande ceramica di Lucio Fontana del 1952. Ci siamo fatti raccontare da Freddy Battino, Direttore del Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea a Il Ponte, gli highlight e i top lot proposti.
Scorrendo il catalogo dell’asta, si rintraccia una particolare attenzione per la creazione di un percorso culturale attraverso i lotti offerti. La selezione di arte italiana si apre nel segno delle ricerche futuriste e della pittura figurativa di grande qualità – dalle esperienze di Novecento a quelle del Realismo magico – per approdare alle ricerche del Dopoguerra, da Rotella a Nuvolo e fino alla Pop Art. Quali i lotti di maggior interesse secondo lei?
Il mio intento è sempre più quello di creare un’occasione di unione tra mercato e cultura. Per fare questo è necessario scovare opere particolarmente rappresentative e significative che possano “raccontare” e rivelare appieno un determinato contesto storico-culturale che ritengo meriti particolare attenzione. Questo è il caso della Maschera di Mussolini, grande marmo eseguito da Adolfo Wildt nel 1923 e mai esposto prima d’ora: un’opportunità davvero unica per tutti i visitatori (collezionisti, galleristi, critici e appassionati). Parimenti avviene con la serie di 7 opere su carta di Fortunato Depero, eseguite tra il 1926 e il 1952, provenienti dalla collezione di Gianni Mattioli e con Luce, un Grido di Bertini del 1948, opera unica e rarissima che anticipa di ben 10 anni i Target di Jasper Johns e tanta Pop Art americana.
Nella proposta di artisti internazionali, dalle avanguardie di inizio Novecento fino ai due preziosi Kentridge (dalla Collezione Silva), passando per Fautrier, Hartung e Klein, molte delle provenienze testimoniano il merito della Galleria Blu di Milano di Peppino Palazzoli – e di cui lei è stato Direttore artistico dalla fine degli anni Ottanta – di averli introdotti sulla scena italiana. A quali opere guardare in particolare?
Sì, molte opere presenti in catalogo sono state esposte a mostre personali o tematiche presso la Galleria Blu e non sono mai apparse sul mercato prima d’ora. Tra queste voglio menzionare: il dipinto di Hans Hartung del 1952, Senza titolo, esposto alla personale dell’artista tedesco tenutasi presso la galleria milanese nel 1958; il bellissimo rilievo di Ben Nicholson, June 60 (Ti – Ti), esposto alla Galleria Beyeler di Basilea nel 1968 e in seguito alla Galleria Blu; infine, il raro IKB di Yves Klein, Untitled Blue Monochrome, (IKB 322), del 1959, anch’esso esposto alla Blu.
Dal punto di vista delle tecniche e dei materiali dell’arte, il mercato registra di recente un nuovo interesse per la ceramica e quest’asta include momenti significativi per questa produzione, e penso ai lotti di Melotti, così come di Picasso, per arrivare a Fontana, naturalmente. Quali potenzialità in termini di valore di mercato per questo mezzo espressivo e quali le opere da cui aspettarsi buone performance?
Ho “scoperto” l’importanza della ceramica molti anni orsono curando alcune mostre proprio alla Galleria Blu. In una di queste, nel 1999, erano esposte otto sculture di Lucio Fontana. La mostra fu un fallimento da un punto di vista commerciale e una sola opera fu venduta in Germania, ma non mi persi d’animo e lo scorso anno provai finalmente un’enorme soddisfazione dopo l’esito ottenuto con Crocifisso, venduto all’asta del Ponte del giugno 2018 a ben oltre 300.000 € (da una base d’asta di 50.000 €).
Come è andata poi?
Da allora il trend per il mercato della ceramica sia di Fontana, ma anche di Fausto Melotti, continua ad essere in continuo rialzo, grazie alle mostre dedicate a questo mezzo espressivo in America, in Germania ed oggi anche in Italia, alla Galleria Borghese di Roma.
Le ceramiche di Fontana in asta sono di qualità e conservazione straordinarie e provengono tutte da importanti collezioni private italiane. Sopra tutte, Ballerina del 1952: un vero capolavoro della scultura europea del XX secolo, dalla quale mi aspetto un prezzo record per l’artista.
Restiamo proprio sulla ceramica allora e arriviamo al lotto più atteso che chiude la prima tornata d’asta, Ballerina di Lucio Fontana, in ceramica policroma smaltata. Quali gli elementi di maggior fascino e interesse per quest’opera?
Ballerina racchiude tutti gli elementi che caratterizzano il genio creativo di Fontana. La ceramica è per l’artista lo strumento per fare entrare la luce nelle viscere della materia, un modo per disintegrare lo spazio angusto in cui la scultura era stata per anni relegata. Qui Fontana si spinge oltre la ricerca di una terza dimensione: uno spazio in cui la materia si deforma e si lacera, e le sue viscere colano verso l’interno e l’esterno. Un preludio molto vicino allo Spazialismo.
-Cristina Masturzo
Arte Moderna e Contemporanea// Asta
11 giugno 2019 | ore 15.30
Dal lotto 1 al lotto 100
12 giugno 2019 | ore 15.30
Dal lotto 101 al lotto 275
Esposizione: 7, 8, 9 giugno 2019
(10/13 – 14.30/18.30)
4, 5, 6 giugno su appuntamento
Il Ponte
Casa d’aste dal 1974
Via Pontaccio 12, Milano
https://www.ponteonline.com
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