Ritorno a Casa Jorn. Omaggio a Ezio Gribaudo

Informazioni Evento

Luogo
CASA MUSEO JORN
Via D'Annunzio 8 , Albissola Marina, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì 9-12, giovedì 15-17
maggio – sabato e domenica 11-13/14-17
giugno – sabato e domenica 10-13/16-19
luglio, agosto - sabato e domenica 10-13/16-20
settembre - sabato e domenica 10-13/16-19

Vernissage
07/06/2019
Patrocini

con il patrocinio del Comune di Albissola Marina
e con la collaborazione dell’Archivio Gribaudo di Torino

Editori
GLI ORI
Artisti
Ezio Gribaudo
Curatori
Stella Cattaneo, Daniele Panucci
Generi
arte contemporanea, personale

Nell’ambito delle celebrazioni per i suoi novant’anni, Casa Museo Jorn dedica un tributo al maestro Ezio Gribaudo (Torino 1929), artista ed editore d’arte torinese, che fu amico e collaboratore di Asger Jorn e a cui si devono alcune delle più importanti pubblicazioni dell’artista danese.

Comunicato stampa

Nell’ambito delle celebrazioni per i suoi novant’anni, Casa Museo Jorn dedica un tributo al maestro Ezio Gribaudo (Torino 1929), artista ed editore d’arte torinese, che fu amico e collaboratore di Asger Jorn e a cui si devono alcune delle più importanti pubblicazioni dell’artista danese. Tra queste, Le Jardin d’Albisola (1974), unico volume di Jorn dedicato esplicitamente alla sua opera più affascinante e controversa, ovvero il suo giardino e la sua casa museo di Albissola Marina

La mostra segna dunque un ritorno carico di significati tanto per l’artista quanto per la sede che lo accoglie. Nello spazio intimo del salotto di Jorn, sono allestite opere inedite di Gribaudo in ceramica: nate sulla scia delle altre ricerche monocrome condotte a partire dai Flani e dai Logogrifi, esse rappresentano la parte meno conosciuta della ricerca artistica del maestro torinese. Insieme ad altre opere coeve, degli anni Settanta e Ottanta, i piatti in ceramica entrano in dialogo con il mondo tutt’altro che monocromo di Asger Jorn, riattivando tra i due protagonisti del Novecento un dialogo. L’esposizione si completa con una sezione di documenti, foto e libri rari, che restituiscono in maniera tangibile il rapporto professionale e d’amicizia tra i due artisti.

La mostra è realizzata grazie al contributo e alla collaborazione dell’Archivio Gribaudo di Torino che sta curando altre iniziative legate alla ricorrenza in diverse sedi pubbliche italiane legate al percorso professionale e umano di Ezio Gribaudo.

Ezio Gribaudo (Torino, 1929) è un artista ed editore d’arte formatosi nel rigore di intensi studi di arte grafica, all’Accademia di Brera e successivamente presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Torino. Con il suo lavoro artistico realizzato attraverso vari media e tecniche miste, nonché i tradizionali strumenti pittorici, è passato dalla grafica alla scultura e alla pittura, con i mezzi della moderna industria tipografica, poi sostituiti con torchi manuali echeggianti la dimensione più artigianale della sua opera. Dopo un inizio caratterizzato da uno stile figurativo e non astratto, Gribaudo ha ampliato i suoi interessi pittorici includendo molteplici materiali e tecniche, dando così vita a flani e logogrifi. I monocromatismi bianchi elaborati in tipografia sono stati realizzati con le matrici e le tecniche della riproduzione seriale con i flani, scarti della produzione di giornali e testi editoriali, andando così al di là delle tecniche pittoriche tradizionali. Negli anni sessanta, ha sviluppato i logogrifi, ovvero impronte tipografiche su carta buvard, prive di inchiostro e impresse a secco (embossing), dimostrando come nel suo lavoro sia fondamentale il rapporto tra testo e immagine. Gribaudo ha vinto il premio per la grafica alla XXXIII Biennale di Venezia (1966) precisamente con i logogrifi, il cui concetto è basato sul gioco linguistico di un logos che passa attraverso rebus verbali e immaginali, dove grifo significa “rete da pesca”. I logogrifi hanno poi dato origine a loro volta a molteplici sviluppi materici e verbali quali i metallogrifi e i saccogrifi. All’interno di questa metamorfosi delle tecniche, continua a tornare un uso della scrittura come arte.