Studio Azzurro – Le immagini dei gesti i gesti delle immagini

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO MEDICEO
Via XXIV Maggio 22, Seravezza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
15/06/2019

ore 18

Generi
new media

Installazione interattiva sull’identità della memoria.

Comunicato stampa

La Fondazione Terre Medicee e il Comune di Seravezza con la co-organizzazione di Stefano Leone e Maurizio Marco Tozzi sono lieti di presentare “Le immagini dei gesti, i gesti delle immagini”, installazione interattiva sull’identità della memoria, a cura di Studio Azzurro che sarà inaugurata a Palazzo Mediceo sabato 15 giugno alle ore 18.
L'opera nasce come completamento di un'esperienza laboratoriale tenutasi lo scorso aprile da Leonardo Sangiorgi (co-fondatore di Studio Azzurro, il più importante studio di produzione multimediale in Italia), coadiuvato da Marco Ferrari, avente come temi il territorio e le tradizioni della Versilia Storica che sono raccolti all’interno del Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari sito nel Palazzo Mediceo di Seravezza, Patrimonio dell’Unesco.
I partecipanti al workshop Martina Agostini, Indiara Di Benedetto, Lisha Liang, Zhu Yaning, Yang Zheming hanno raccolto ben 18 testimonianze legate appunto alle tematiche del Museo: dall'agricoltura alla casa, dalle ferriere alla tessitura, dall'escavazione alla lavorazione del marmo fino alla scultura, dagli antichi mestieri al difficoltoso impegno di tramandarli visto il raro coinvolgendo delle nuove generazioni.
Mai come in questo momento, le tecnologie che abbiamo a disposizione, si sono rivelate utili strumenti, per salvaguardare, valorizzare e diffondere, quei particolari e preziosi beni culturali, recentemente e ormai universalmente riconosciuti che vanno sotto il nome di beni non tangibili o immateriali. Fra questi, la memoria, i ricordi e le testimonianze, sono beni dal valore molto forte e particolare, legato strettamente alla vita delle persone che con loro vivono e scompaiono e che proprio per la fragilità e la qualità umana e soprattutto per la forza poetica ed emotiva della loro natura, meritano e richiedono una particolare attenzione, nella loro raccolta e salvaguardia, nel modo di riproporli e diffonderli e nella forza e nell’intensità, infine, di farli diventare patrimonio culturale comune.
Testimoni dell'installazione interattiva “Le immagini dei gesti, i gesti delle immagini” al Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari di Seravezza sono: Paola Aringes, Ilva Barsanti, Loredana Barsanti, Giuliano Bartolomei, Battista Bramanti, Franco Cervietti, Sara Dario, Francesco Felici, Sirio Gherardi, Guido Leonetti, Sauro Mattei, Gaetano Migliorini, Roberto Migliorini, Marcello Milani, Rolando Tommasi, Luciano Vangelisti, Alberto Vannucci, Franco Viviani. Lo spettatore avvicinandosi ai monitor, posizionati all'interno delle sale del Museo, vedrà le testimonianze avviarsi automaticamente. Un percorso molto interessante che attraverso la multimedialità valorizza maggiormente i componenti sociali ed antropologici dello spazio museale.
Si ringraziano per la collaborazione i tecnici audio Luca Bimbi e Giuseppe Rotondi.

STUDIO AZZURRO
Gruppo di ricerca artistica, fondato a Milano, nel 1982, da Fabio Cirifino, Paolo Rosa, Leonardo Sangiorgi, ai quali si è aggiunto, nel 1995, Stefano Roveda.
Con la realizzazione di videoambienti, ambienti sensibili, percorsi museali, performance teatrali e film, disegna un percorso artistico trasversale alle tradizionali discipline e forma un gruppo di lavoro aperto a differenti contributi e importanti collaborazioni.
La ricerca artistica inizialmente si orienta verso la realizzazione di videoambientazioni, in cui viene sperimentata l’integrazione tra immagine elettronica e ambiente fisico, in modo da rendere centrale lo spettatore e i percorsi percettivi in cui è iscritto. Nel 1995 inizia la realizzazione degli ambienti sensibili, ambienti che reagiscono alle sollecitazioni di chi li pratica, e in cui la narrazione deriva dalla presenza delle persone e dai loro gesti. L’interazione coi dispositivi avviene attraverso interfacce naturali innescate dalla gestualità quotidiana: toccare, calpestare, emettere suoni.
Con gli anni Duemila il bisogno di un confronto con il territorio fa orientare la progettazione verso mostre e percorsi museali, offrendo una nuova modalità di fruizione per temi legati alle comunità territoriali e alla valorizzazione della loro memoria, inaugurando la formula dei musei di narrazione e successivamente quella dei portatori di storie.