Riparte il Magic Lanter Film Festival a Roma. Tutto sulla science-fiction
Adrienne Drake, Ilaria Gianni e Maria Alicata. Questo dream team racconta l’episodio 5 del festival che si svolgerà dal 26 al 27 giugno presso il Cinema dei Piccoli di Roma
La prima edizione del Magic Lantern Film Festival si è tenuta in tre diverse accademie a Roma, un’accademia per ogni serata di proiezioni: l’Accademia Americana, l’Accademia di Spagna e l’Accademia Tedesca Villa Massimo. “È stato importante per noi essere in grado di avviare il progetto e collaborare con le diverse accademie, importanti realtà culturali della città”, raccontano le curatrici Adrienne Drake, Ilaria Gianni e Maria Alicata, che promuovono dal 2016 questo piccolo festival spiccatamente curatoriale. Le edizioni successive si sono svolte nell’ambito di Videocittà, curando una serata di music video all’Ex-Planetario delle Terme di Diocleziano, e in collaborazione poi con Castro Projects per una speciale edizione natalizia. Dal 26 al 27 giugno l’appuntamento è nella Capitale al Cinema dei Piccoli e parla tutto di fantascienza. Ce lo hanno raccontato le curatrici.
Torna il Magic Lantern film festival, ancora una volta al Cinema dei Piccoli. Ma nel corso della vita di questo progetto avete visitato diversi luoghi. Questa formula itinerante quali soddisfazioni vi ha dato?
Di solito, teniamo le nostre rassegne – numerate progressivamente – al Cinema dei Piccoli, mentre le edizioni più “speciali” in altri luoghi spesso in collaborazione con altre istituzione. Cinema dei Piccoli è un piccolo cinema degli anni ’30 (il più piccolo d’Europa), situato nel parco di Villa Borghese. È un luogo davvero affascinante, del tutto diverso da qualsiasi altro. Ci piace molto mostrare Magic Lantern in un vero cinema, perché riassume il modo in cui ci siamo abituati a guardare i film. Il tempo e il formato si spostano verso un contesto più mirato. Gli spettatori possono andare e venire per ogni proiezione, ma generalmente tendono a sentirsi a proprio agio e stanno dall’inizio alla fine, come faresti quando guardi un film al cinema.
In qualche modo il contesto ha fatto anche il luogo? Ad esempio lo scorso anno per Videocittà avete raccontato il videoclip d’artista….
La edizione DO RE MI si è concentrata sui musicali e i video musicali creati dagli artisti. In seguito abbiamo ricevuto un invito da Damiana Leoni e Lorena Stamo per Videocittà per approfondire questo tema, con un focus specifico sui video musicali. La location era straordinaria, l’Ex-Planetario delle Terme Di Diocleziano, ma piuttosto fortuita, in quanto Damiana è stata colei che ci ha offerto la possibilità di utilizzare questo luogo unico.
Quale è il tema, invece, dell’episodio 5?
The Novum si concentra su sci-fi. La narrazione speculativa della fantascienza da vita ad un linguaggio che penetra in vari generi: dal film dell’orrore a quello sull’occulto, dal fantasy alle saghe dei supereroi. Il film fantascientifico incorpora fenomeni e tecnologie avanzate basate sulla scienza, analizzando concetti futuristici, immaginando viaggi nel tempo, universi paralleli, esplorazioni spaziali, mondi alieni e forme di vita extra-terrestri. Eppure c’è sempre qualcosa che rimane radicato nel reale, uno sguardo inquietante su questioni politiche o sociali, riflessioni filosofiche sulla condizione umana, sullo stato attuale delle cose.
Come mai?
È un genere che può essere considerato uno specchio degli umori della società di un dato momento storico. Nel nostro incerto presente, dove l’umanità è minacciata da avversità sociologiche, ecologiche, tecnologiche e diventa sempre più complesso discernere la verità dalla propaganda, i fatti dai complotti, non sorprende constatare che artisti visivi e registi abbiano sentito l’esigenza di attingere al genere fantascientifico, re-interpretandolo nei modi più fantasiosi. I film in programma, a partire dalle sperimentazioni degli anni Sessanta fino a lavori più recenti, spingono i confini dell’esperienza umana al limite per offrire diverse possibilità e visioni di un futuro alternativo.
Con quali autori e film lo avete sviluppato?
Siamo onorate di proiettare film di John Akomfrah, Yuri Ancarani, Rosa Barba, Neil Beloufa, Carola Bonfili, George Kuchar, Chris Marker, Nathaniel Mellors, Larissa Sansour e Jeremy Shaw. Il capolavoro di fantascienza di Chris Marker, La Jetée del 1962, funge da volano, una chiave per le generazioni successive di artisti e cineasti che stanno ripensando, il genere della fantascienza tradizionale, decostruendolo e rielaborandolo nei modi più creativi.
L’episodio 4 analizzava il genere noir, ora passiamo alla fantascienza. Come evolverà questa indagine sul genere?
In realtà, la nostra prima edizione, Phantasmagoria, ha preso in esame l’uso del genere noir e horror nel film d’artista. La rassegna successiva Really, era incentrata sull’esplorazione del “biopic”; Wonderland che ha analizzato come l’immaginario infantile sia stato cooptato dalla poetica cinematografica contemporanea; DO RE MI, un’indagine su come sia il genere musicale che il video clip siano stati adattati dal linguaggio delle arti visive. Il festival è un’indagine tematica sull’interstizio tra arte visiva e cinema. Per ogni edizione scegliamo un genere tradizionale del cinema e indaghiamo come artisti e registi contemporanei giocano, decostruiscono o reimmaginano i tradizionali archetipi e dispositivi di quel particolare genere. Le prossime edizioni future includono uno sguardo al road movie e alla commedia.
–Santa Nastro
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