Francesco Pozzato – In this sign you shall lose
“In this sign, you shall lose” è la prima personale di Francesco Pozzato, creata e pensata appositamente per lo Spazio Shed all’interno del bando culturale 2019 promosso dal Comune di Schio.
Comunicato stampa
"In this sign, you shall lose" è la prima personale di Francesco Pozzato, creata e pensata appositamente per lo Spazio Shed all'interno del bando culturale 2019 promosso dal Comune di Schio.
La planimetria dell’ex lanificio ha suggerito fin da subito una possibile similitudine con un’altra pianta di tutt'altra epoca e luogo: la Basilica di Massenzio dei Fori Imperiali, la più grande basilica della Roma Antica e uno dei prototipi delle prime chiese cristiane.
Assecondando lo spazio architettonico dell'ex opificio, Pozzato prende come riferimento una rosa di antagonismi, a partire dalle due figure storiche più vicine alla realizzazione della Basilica, Massenzio e Costantino, fino ad esaminare la rivalsa come un evento celebrativo nel suo insieme.
Il concetto di "rivalità", quindi, è al centro dell'intero progetto, sia nella sua natura etimologica - in quanto rivale significa: colui al quale appartiene l’altra riva del "rivus" (ruscello) - sia nella natura stessa delle trame storiche e materiali.
Per tale motivo l'Architettura, in particolare quella monumentale celebrativa, nei suoi elementi come ponti, colonne e archi, diventa il medium e la trasposizione della partita tra vittoria e sconfitta.
Eppure nella mostra "In this sign, you shall lose" non sono i vincitori a trovare il proprio monumento, ma alcuni di quei vinti che non hanno mai avuto l’adeguato riconoscimento nel tempo.
È così che la narrazione corale delle installazioni dislocate nell'ampio spazio intesse una memoria di possibilità non date, tra due immaginarie sponde, rivali ma pur sempre comuni.
Anche l'acqua del Tevere, sporcata dal sangue di un Massenzio decapitato, presto o tardi, bagna le sponde di piazza San Marco, dove San Tòdaro si erge sopra il corpo di un drago ferito.
Nella mostra “In this sign, you shall lose” Francesco Pozzato condivide la visione di Walter Benjamin, il quale sostiene che l’unica redenzione possibile è quella offerta dalla memoria: solo serbando il ricordo delle vittime e perciò testimoniando della loro dipartita, dell’insensatezza della loro sconfitta e delle loro sofferenze, si può interrompere il giogo del tempo mitico dei vincitori, ovvero quella visione della Storia ufficiale del dato di fatto. Quella Storia che tende a dividere e sacralizzare chi detiene un tipo di potere frutto dell'offesa, escludendo del tutto l'importanza che la perdita ha di insegnare qualcosa di autentico e commovente.
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Francesco Pozzato (Vicenza, 1992)
Vive e lavora tra Venezia e Vicenza.
Ha completato i suoi studi in Arti Visive all’Università IUAV di Venezia ed è attualmente iscritto all’Università Ca’ Foscari.
Nel 2018 è stato in residenza presso gli atelier della Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa. Nello stesso anno ha partecipato alla mostra “Coming Soon”, curata da Mira Asriningtyas, Nora Heidorn e Kari Rittenbach presso la Fondazione Sandretto Re Rebaugengo di Torino e al workshop “Q-Rated Lecce” con Zach Blas, Rana Hamadeh e Robert Leckie, curato da La Quadriennale di Roma presso Lecce.
Il suo lavoro è incentrato sull’analisi del rapporto che intercorre tra materia e storia, tra tridimensionalità e temporalità, in particolare sulla relazione tra materie prime e l'intervallo storico che viene definito come Antico. Secondo l’artista, infatti, il passato del genere umano ha avuto un’influenza preponderante sul presente dell’uomo contemporaneo. La società, in particolare occidentale, appare completamente cambiata, soprattutto negli ultimi recenti secoli, ed è proprio su questa discrepanza che la ricerca artistica di Pozzato si sofferma: egli indaga come possa quell’Antico, all'apparenza scomparso, dialogare con la contemporaneità e viceversa.
Per indagare tali questioni l’artista utilizza diversi media come l’installazione, la fotografia e il video.