Arte contemporanea sulla Via Francigena. Installazioni di Pirri, Mazzi e Nasini
Il percorso de “Lo spazio del cielo”, che si snoda sull’antica via Francigena, comprende le installazioni di Alfredo Pirri, Elena Mazzi e Matteo Nasini. Le opere sono immerse nella natura, in prossimità dei comuni di Viterbo, Vetralla e Caprarola, vicino al Lago di Vico
È stato inaugurato lo scorso 12 luglio Lo spazio del cielo, percorso organizzato da CoopCulture in collaborazione con Arci volto alla valorizzazione del patrimonio paesaggistico e storico-artistico. Il progetto, tra i vincitori dell’avviso pubblico Arte sui Cammini promosso dalla Regione Lazio, consiste in un dialogo tra le installazioni degli artisti Alfredo Pirri, Elena Mazzi e Matteo Nasini con il territorio circostante, naturale e storico della via Francigena. Le opere si trovano nel viterbese, in prossimità di Viterbo, Vetralla e Caprarola, pensate per un’esperienza di fruizione immersiva, una contemplazione del paesaggio circostante destinata a un pubblico eterogeneo.
LO SPAZIO DEL CIELO: LE OPERE
Il lavoro di Alfredo Pirri, poetico e malinconico, si concentra sulla guardiola delle Ex Terme Inps, una piccola struttura abbandonata da anni diventata, grazie al suo intervento, una lanterna che giorno e notte segnala la propria presenza nella zona termale di Viterbo. “Adesso la palazzina sta lì, spazio vuoto e abbandonato a controllare una confluenza di strade, cerniera simbolica fra pubblico e privato, campagna e città. È lì come una sentinella immobile, invecchiata e stanca che attende il cambio. La palazzina può diventare una scultura. Una lanterna luminosa dalla forma solitaria e solida”, afferma l’artista. 300.000 anni in 344 centimetri è invece la scultura di Elena Mazzi posta all’interno dell’area naturalistica di Fossato Callo: una lunga lastra di peperino – una roccia magmatica – elevata tramite un piedistallo in corten sulla quale è scolpita una sorta di mappa sensibile alle trasformazioni geologiche del paesaggio vetrallese, in passato zona di attività vulcaniche. La scultura, che i visitatori sono chiamati a toccare come se fosse una statua votiva, è il risultato delle ricerche condotte dall’artista sul territorio, assieme a geologi e naturalisti. Campo sintonico è, infine, il gruppo composto dalle quattro installazioni realizzate da Matteo Nasini nei pressi dell’area di lancio dei deltaplani del comune di Caprarola. Esse interagiscono con un elemento naturale, il vento. Nasini, che da tempo porta avanti una ricerca sul suono e sull’elemento musicale, questa volta mira a produrre “un canto del paesaggio”, attraverso lo scontro tra il vento e la conformazione delle opere.
LO SPAZIO DEL CIELO: UN PERCORSO CONTRO IL TURISMO “MORDI E FUGGI”
“L’impegno di CoopCulture insieme all’Arci per la realizzazione di questo è in piena coerenza con il nostro impegno sui territori e per i territori”, spiega Giovanna Barni, presidente della cooperativa, “la realizzazione di queste belle opere contemporanee sul percorso storico della Francigena è da una parte un contributo alla valorizzazione di questi luoghi bellissimi dall’altra un arricchimento al turismo dei cammini. Un turismo “lento” ed esperienziale, sostenibile ancora tutto da scoprire nelle sue potenzialità. Interventi come questi sono un contributo alla valorizzazione della bellezza legando tra loro e facendo dialogare patrimonio culturale e paesaggio ma anche tra memoria e contemporaneità contribuendo così a rinsaldare rapporto tra i luoghi e le comunità che li vivono”. Ad affiancare il progetto sarà l’ArtPlanner, dispositivo digitale messo a disposizione delle scuole che permette di disporre di itinerari di diversa durata o impronta tematica, attraverso una mappatura di siti ed eventi artistici e culturali presenti nel territorio.
– Giulia Ronchi
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