Tutti ne parlano, tranne lei. Botta e risposta con Julia Draganovic a proposito di Arte Fiera Bologna. E della sua “presunta” candidatura alla direzione…
“Io candidata a dirigere Arte Fiera?”. Ci saluta così, con lo sguardo sorpreso, Julia Draganovic, curatrice indipendente e tra i membri promotori de La Rete Art Projects, collettivo internazionale di curatori, che negli ultimi anni si è distinto in Italia e all’estero per lo sviluppo di una serie di progetti, quali il Premio Internazionale di […]
“Io candidata a dirigere Arte Fiera?”. Ci saluta così, con lo sguardo sorpreso, Julia Draganovic, curatrice indipendente e tra i membri promotori de La Rete Art Projects, collettivo internazionale di curatori, che negli ultimi anni si è distinto in Italia e all’estero per lo sviluppo di una serie di progetti, quali il Premio Internazionale di Arte Partecipativa e la collaborazione No Longer Empty. “Non ho mai avuto l’ambizione di dirigere una fiera. Ho lavorato per anni per definire chiaramente il mio ruolo di curatore, tenendomi lontana da questioni prettamente di mercato, e il mio ruolo nell’ambito di Arte Fiera fino ad ora ho seguito questa strategia: infatti, il progetto che ho portato avanti, complice Silvia Evangelisti, nell’ambito di Art First a Bologna, tendeva allo sviluppo di progetti curatoriali, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dell’arte contemporanea anche al di fuori del pubblico fieristico (ed è lo stesso approccio con cui da cinque anni collaboro con Art Miami, dove realizzo mostre di Video Art, ma anche progetti nello spazio pubblico)”, commenta la curatrice tedesca.
Ricordando le ultime esperienze, non ultima quella di The eye of the collector, la collezione di Manuel De Santaren esposta nella felsinea Villa delle Rose, lo scorso gennaio. A questo punto, però, in giorni in cui sta emergendo una prima “short list” dei candidati alla direzione della fiera d’arte contemporanea più antica di Italia, la domanda sorge spontanea: c’è stata o no, una proposta concreta da parte della fiera, dato che negli scorsi giorni tutta la stampa locale bolognese e regionale ne ha parlato? “No! – sorride – Sono, invece, molto contenta della fiducia e della stima dimostratami dalla stampa locale, da quella di settore e dalle gallerie che mi hanno voluto indicare per un ruolo che ritengo prestigioso! Lo ritengo un buon segno per il lavoro che ho fatto fino ad ora e ho intenzione di continuare le mie sperimentazioni curatoriali, senza limitarmi a meccanismi di mercato, che rispetto e che ritengo importanti, ma che non costituiscono le finalità della mia ricerca”.
– Santa Nastro
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