Addio all’architetto Cristiano Toraldo di Francia, co-fondatore di Superstudio
Tra i protagonisti indiscussi della stagione dell’architettura radicale, oltre che progettista, è stato autore, ricercatore e docente. Lo scorso anno aveva pubblicato il libro “Ri-vestire. Vestire il pianeta/vestire un corpo: dalla Supersuperficie al Librabito”, dedicato alle connessioni tra moda e progettazione architettonica.
“La Superarchitettura è poiesis, pensiero in azione: scrittura, spazio, movimento, persino suono”: non si può non partire dalla dirompente forza e dall’attrazione ancora oggi esercitata da Superstudio per provare a delineare un ritratto sintetico dell’architetto Cristiano Toraldo di Francia, scomparso all’età di 77 anni. Originario di Firenze, città in cui era nato nel 1941 e dove si era formato vivendo in prima persona il clima effervescente e complesso a ridosso del Sessantotto, Toraldo di Francia è stato tra i protagonisti più acuti e visionari della stagione della cosiddetta architettura radicale, ricordata meno di due anni fa a Palazzo Strozzi dal progetto espositivo Utopie Radicali. Oltre l’architettura: Firenze 1966-1976. Dalla mostra fondativa Superarchitettura – cui fa riferimento la citazione in apertura – che si svolse a Pistoia a un mese di distanza dall’alluvione di Firenze del 1966, fino allo sviluppo delle opere identificative della formazione – tra le altre, Monumento Continuo, del 1969, le Dodici città ideali del 1971, e gli Atti fondamentali del biennio successivo -, Superstudio ha rappresentato un’esperienza di pensiero e produzione multiforme, capace di acquisire un’influenza transgenazionale e di conquistare un rilievo internazionale.
OLTRE SUPERSTUDIO
Con lo scioglimento di Superstudio, all’inizio degli anni Ottanta, prese il via una nuova stagione. Cristiano Toraldo di Francia iniziò a lavorare prima a Firenze, insieme ad Andrea Noferi, quindi nelle Marche, a Filottrano, insieme a Lorena Luccioni, che divenne sua moglie nel 1999. La multidisciplinarietà è stata un segno distintivo della sua carriera, contrassegnata da incarichi su scala architettonica e urbana – dalla stazione ferroviaria di Statuto, a Firenze, fino alla nuova sistemazione della stazione ferroviaria di Ancona Centrale; dagli interni commerciali per aziende del settore moda fino alle sedi di alcuni istituti bancari – e nel campo del design, grazie alle collaborazioni con Anonima Castelli, Zanotta, Poltronova, Flos, Calzolari, Giovannetti, Breda, Palagio e Pica. Parallelamente agli anni del collettivo radicale, Toraldo di Francia diede il via all’attività come docente, caratterizzata da conferenze e periodi di insegnamento in giro per l’Europa, in Giappone, Australia e Stati Uniti. Una dimensione internazionale che non gli impedì di essere, nel 1992, tra i fondatori della prima Facoltà di Architettura delle Marche, all’Università di Camerino, nella sede di Ascoli Piceno, dove è stato Professore associato di Progettazione Architettonica, Progettazione del Paesaggio e Disegno Industriale.
NELLE MARCHE, PER LE MARCHE
Membro del comitato scientifico dell’Inarch Marche e della commissione dell’Adi index per la delegazione regionale per le Marche, Abruzzo e Molise, dal 2011 Cristiano Toraldo di Francia è stato il direttore editoriale della rivista Mappe – osservatorio e strumento di aggregazione tra i progettisti, il mondo dell’impresa e la produzione culturale della regione Marche -, che da nove anni è tra i promotori del progetto Demanio Marittimo.Km-278. E proprio sul suo sito di mappelab.it è stato pubblicato uno dei ricordi più sentiti e commossi a lui dedicati in queste ore.
–Valentina Silvestrini
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