Archivio Bellosguardo

Informazioni Evento

All’interno del Festival “Rural Dimensions”, inaugurano le mostre fotografiche, primi risultati del Progetto Archivio Bellosguardo ideato e curato da Alessandro Imbriaco. Le due anime del progetto, fotografie di famiglia e fotografie contemporanee, dialogheranno nelle esposizioni.

Comunicato stampa

Archivio Bellosguardo - 10|15

Le fotografie delle famiglie del paese in mostra

a cura di Benedetta Cestelli Guidi con Martina Alessandrini

Archivio Bellosguardo - 20|25

Cinque sguardi sul territorio bellosguardese

a cura di Francesca Fabiani

Archivio Bellosguardo - 43min

Una proiezione delle fotografie in archivio

a cura di Martina Alessandrini, Benedetta Cestelli Guidi, Michele Galasso e Alessandro Vitali

L’11 agosto a Bellosguardo (SA), all’interno del Festival “Rural Dimensions”, inaugurano le mostre fotografiche, primi risultati del Progetto Archivio Bellosguardo
ideato e curato da Alessandro Imbriaco.
Le due anime del progetto, fotografie di famiglia
e fotografie contemporanee, dialogheranno nelle esposizioni.

In autunno le mostre saranno esposte a Roma
presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD/MiBAC)
www.fotografia.iccd.beniculturali.it/bellosguardo

La fase sperimentale della costituzione dell’Archivio Bellosguardo giunge a compimento con l’esposizione dei primi risultati: dall’11 agosto, all’interno del Festival “Rural Dimensions”, a Bellosguardo (SA) le vie principali e i luoghi simbolo del paese ospiteranno le mostre frutto del lavoro di digitalizzazione delle fotografie di famiglia e delle campagne fotografiche condotte sul territorio da 5 artisti emergenti.
Archivio Bellosguardo è un progetto pilota ideato e curato dal fotografo Alessandro Imbriaco con il coordinamento e la produzione dell’Associazione Rehub Alburni, la collaborazione scientifica dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e il patrocinio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e del Comune di Bellosguardo. L’obiettivo è costituire un archivio fotografico del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano che oltre a conservare la memoria e l’identità di quei luoghi, possa essere anche strumento di promozione e sviluppo territoriale.

La missione partecipata del progetto si sostanzia nell’eterogeneità del gruppo di lavoro riunito dall’ideatore Alessandro Imbriaco. Dall’ICCD provengono il responsabile della didattica e della gestione dell’Archivio, Alessandro Coco e la curatrice Francesca Fabiani per la mostra delle campagne fotografiche. La curatrice indipendente, Benedetta Cestelli Guidi insieme a Martina Alessandrini, restituiranno sotto forma di mostra e di installazione video le fotografie di famiglia. Il coordinatore locale, Michele Galasso, ha seguito gli sviluppi del progetto, occupandosi in prima persona della raccolta del materiale fotografico.
Nella sala consiliare del municipio sarà esposta una selezione delle fotografie originali donate dalle famiglie e già restituite loro in forma digitale; nel convento Santa Maria delle Grazie un’installazione video mostrerà una selezione più ampia delle immagini private, mentre lungo corso Garibaldi, la strada principale del paese, saranno posizionate due installazioni fotografiche di grandissimo formato, elette a simboli del progetto stesso: un’opera della giovane fotografa Nunzia Pallante e una fotografia di famiglia.
Infine, la scuola elementare Attilio Pepe ospiterà le 5 campagne fotografiche realizzate dai fotografi ospitati in residenza - Alessandro Coco, Valerio Morreale, Nunzia Pallante, Mattia Panunzio e Sarah Wiedmann – che restituiscono uno sguardo contemporaneo sul territorio.
In autunno la mostra sarà esposta a Roma, negli spazi dell’ICCD, e una selezione di immagini provenienti delle campagne fotografiche entrerà a far parte delle collezioni di fotografia contemporanea dell’Istituto.

In 4 mesi di lavoro sono state scansionate oltre 5.000 immagini provenienti da 24 fondi familiari che raccontano momenti di vita pubblica a partire dai primi anni del Novecento, con processioni e cerimonie religiose, sfilate di carnevale e feste scolastiche, così come momenti più intimi e familiari, come i pranzi della domenica, le scampagnate e le giornate tra amici, una vacanza al mare o la prova di un’acconciatura davanti allo specchio. In alcuni casi le foto diventano mezzo di comunicazione visiva e letteraria, come nel caso delle foto inviate o ricevute dai parenti emigrati all’estero che, con i loro messaggi scritti a penna sul retro, diventano simbolo di legami e ricerca di vicinanza; in altri ancora diventano racconto sociologico delle evoluzioni del costume dell’inizio della diffusione di loghi storici o documentazione puntuale di eventi storici rilevanti come la ricollocazione del reliquiario all’interno della Chiesa di Santa Maria delle Grazie al termine del restauro o la costruzione del ponte in muratura sul torrente Sammaro.

Le immagini di famiglia saranno affiancate da 5 racconti contemporanei realizzati dai fotografi ospitati in residenza:

Qualche volta di qui si vede anche il mare
Alessandro Coco
Il movimento dell’occhio e del corpo nello spazio non è stato né lineare né pianificato: ho raccolto i frammenti in interstizi temporali rimandando la messa in forma ad un momento altro dalla ripresa. Gli spazi di prelievo sono stati pochi e circoscritti: villaggio / chiesa / casa / parco. Ciascuno di essi è un contenitore di altri luoghi e di altre spazi privati transitori, e la fotografa mi ha permesso di vederli per ricordarli

A nice view
Valerio Morreale
Ogni soggetto indipendente, una volta isolato in un’immagine, continua a testimoniare una sua appartenenza a questa comunità, piccolo centro urbanizzato immerso una vasta area naturale. Le fotografie di A nice view cercano di trasmettere l’atmosfera del paese un tassello alla volta, ognuno frammento di una realtà comune.

Ortipedia
Nunzia Pallante
Immagino Ortipedie come una mano aperta, dove le dita sono alberi del bosco, il palmo solcato orti arati e le linee strade e piante: all'interno di "Bosco", "Orto" e "Pianta" coesistono attenzione, educazione, conoscenza e condivisione. Questa natura così inclusiva e presente nella comunità di Bellosguardo cattura la mia attenzione, tesa a mettere insieme spazi contaminati da visioni diverse, diventando il punto di raccordo tra silvestre ed agreste, tra natura e cultura. E' in questa architettura ricombinante che le forme si mescolano, generano matrici e trame inedite.

Dal Verde
Mattia Panunzio
Un signore mi ha raccontato che nel ʼ43, quand’era ancora bambino, dalla terrazza di fronte la sua casa guardando verso est con un binocolo che gli era stato prestato da un amico di famiglia, vide lo sbarco degli americani nel golfo di Paestum. “Guardavo tutta la valle sotto Bellosguardo, quella che porta al mare, all’improvviso alzando il binocolo da tutto quel verde ho visto una distesa di navi attraccare sulla spiaggia”. Il verde come elemento di appartenenza e provenienza, dal verde deriva gran parte dell’economia del paese, il verde come speranza che il paese non venga abbandonato Il verde è il mio colore preferito.

Der Besuch
Sarah Wiedmann
“Der Besuch” è una raccolta di immagini di alcune donne di Bellosguardo, delle loro case, dei luoghi dove lavorano e dei loro affetti. Durante la mia prima residenza a Bellosguardo sono rimasta colpita da quante poche donne si incontrassero negli spazi pubblici del paese. Da quel momento ho iniziato a cercarle, a stabilire un primo contatto, a trascorrere intere giornate ad ascoltare le storie delle loro vite mentre scattavo i primi ritratti. Dopo pochi giorni, la mia agenda era fitta di appuntamenti; un chiacchericcio che raccontava di una giovane fotografa tedesca arrivata a Bellosguardo per fotografare le donne del paese, ha animato in quei giorni di marzo il salone della parrucchiera, la farmacia, il bar e le strade. Nonostante i legami stretti siano stati tanti, non sono ancora riuscita a capire perché escano così poco.

RURAL DIMENSIONS
IV EDIZIONE

11, 12 e 13 AGOSTO 2019 – BELLOSGUARDO (SA)

TRA GLI OSPITI DI QUEST’ANNO
VINICIO MARCHIONI, DANIELE SEPE, ALESSANDRO IMBRIACO e DON PASTA

Un programma ricco per tre giorni di musica, teatro, arte e fotografia con ospiti d’eccezione del panorama nazionale. La nuova edizione di RURAL DIMENSION partirà domenica 11 agosto con l’apertura della mostra fotografica di Alessandro Imbriaco, a seguire la performance teatrale di Domenico Ingenito e Francesco Calicchia, a chiusura della prima giornata la proiezione del film “I Villani” in compagnia di Don Pasta.
Il 12 agosto si aprirà con una reading di Nicola ingenito “Le voci di Bellosguardo”, la performance di Gianmaria Borzillo “Rapture”, a seguire il concerto di Giorgio Canali + Rossfuoco e il live set dei Retina.it.
Il 13 agosto, salirà sul palco Vinicio Marchioni con “La più lunga ora”. All’interno dell’ultima giornata di programmazione si terrà anche il concerto di Daniele Sepe e il Canzoniere Terrestre a chiudere il dj set di Marco Messina (99 Posse).

BIOGRAFIE

REHUB ALBURNI
L’associazione, nata come evoluzione della Consulta Giovanile Bellosguardo, per estendere il proprio raggio d’azione intende promuovere il patrimonio ar¬tistico, culturale, storico e ambientale dell’area compresa tra la Valle del Calore e i Monti Alburni, partendo dal territorio di Bellosguardo (SA). L’associazione intende offrire spazi liberi, fertili per ogni disciplina, valorizzando l’artigianato e le pratiche rurali cercando di rimanere a stretto contatto con l’innovazione. Perseguire e attuare una idea di multidimensionalità del territorio rifacendo¬si alle politiche previste dall’Unione Europea per le aree rurali, cercando di apportare al territorio futuri benefici economici.

ALESSANDRO IMBRIACO
Nato a Salerno nel 1980, dopo gli studi in ingegneria, nel 2004 si trasferisce a Roma. Dal 2007 al 2012 ha lavorato ad un progetto sull’abitare a Roma (TAZ) raccontando campi rom (Casilino 800, Metropoliz), occupazioni abita¬tive (Campo Farnia, Regina Elena), e periferie urbane (Ottavia, Idroscalo, Ponte di Nona). Dal 2011 con Tommaso Bonaventura e Fabio Severo lavora al progetto Corpi di Reato. Un’archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell’Italia contemporanea, esposto in diversi musei e gallerie in Italia e all’es¬tero.
Con Caterina Loffredo, architetto, ha ideato il progetto Forza Maggiore, un progetto collettivo e multidisciplinare sulla ricostruzione post-sisma in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. Dal 2014 è docente all’Istituto Europeo di Design. Dal 2017 è membro del direttivo della SISF - Società Italiana per lo Studio della Fotografia. Nel 2017 ha svolto una residenza artistica alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Ha ricevuto diversi riconoscimenti per il suo lavoro: Premio Atlante Italiano – MAXXI (2007), Premio Canon (2008), World Press Photo (2010), Premio Pesaresi (2011), Premio Ponchielli (2012), European Publishers Award for Photography (2012). Viene selezionato nel 2011 per il Talent di Foam e per il Joop Swart Masterclass del World Press Photo. Nel 2018 vince il Premio Anima per il Sociale.
Nel 2014 e 2016 ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia. Suoi lavori sono conservati dall’archivio della Biennale di Venezia, dal FOAM - Photography Museum Amsterdam, dal MAXXI - Museo nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, dal museo Riso di Palermo e dal MUFOCO di Cinisello.
Suoi libri sono stati pubblicati in Italia (Peliti e Electa), Inghilterra (Dewi Lewis), Francia

ALESSANDRO COCO
Alessandro Coco è nato a Catania nel 1975, studia Scienze delle Comunicazioni a Roma dove si laurea con una tesi sulle avanguardie storiche e la fotografia. Dopo alcuni anni di servizio come fotografo presso archivi e soprintendenze del Ministero per i Beni Culturali, frequenta i corsi di arti visive dello IUAV dove segue, tra gli altri, i corsi di Olafur Eliasson, Joseph Kosuth, Hans Ulrich Obrist; si laurea con un progetto fotografico sulla dismissione di un'area di produzione di treni con Guido Guido. Il suo interesse per il visivo lo porta a Gorizia dove consegue un dottorato sullo stile documentario come forma d'espressione artistica tra cinema, letteratura, arte visiva e fotografia. Attualmente alterna attività di record manager per la fotografia storica e di collaboratore all’ideazione e produzione di progetti di fotografia contemporanea presso l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.

VALERIO MORREALE
Nato il 2 luglio 1997 in Svizzera da padre italiano e madre svizzera, cresce a Ostia, Lido di
Roma. Dal 2014 studia fotografia al CEPV, Istituto di Arti applicate di Vevey, dove si diploma nel 2018. Si interessa soprattutto alla fotografia di paesaggi, architettura e nature morte. Studia e lavora a Roma.

NUNZIA PALLANTE
Nunzia Pallante (1991), di origini lucane, vive e lavora a Roma. Diplomata in Scenografia presso l’ABA (2014, Roma), ottiene il master in Fotografia alla SRF (2017, Roma). La sua provenienza territoriale influenza il suo lavoro di ricerca sul rapporto uomo-ambiente. Collabora con la fotografa Cristina Vatielli nella gestione degli shooting e del materiale fotografico, e presso Leporello, libreria dedicata all’editoria fotografica e spazio espositivo di Chiara Capodici, curatrice e bookdesigner.

MATTIA PANUNZIO
Nasce a Roma nel 1992, nel 2012 si diploma presso l’istituto Professionale per la Cinematografia R. Rossellini di Roma. Nel 2015 si laurea presso l'Istituto Europeo di Design di Roma. A partire dagli anni degli studi comincia ad interessarsi alla fotografia documentaria e
di paesaggio. Il suo primo progetto personale “41°17’59”N 13°01’30”E” è un analisi sul territorio dell’Agro Pontino. È stato esposto presso il Map di Pontinia nel 2016.
Nel 2015 partecipa al progetto "SienAssisi" che viene esposto presso la biblioteca della Camera dei Deputati di Roma. Nel 2017 espone il suo progetto "Zorro" presso il LAB174 di Roma.
Nel 2018 partecipa a due residenze, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e alla Fondazione Campori di Soliera (MO), guidata dal collettivo Terraproject. Nello stesso anno il suo progetto Fresh-Guru è tra i finalisti di "Storie di Economia Circolare". È secondo classificato al premio portfolio Fotografia Europea 2018 di Reggio Emilia.

SARAH WIEDMANN
Nata a Stoccarda nel 1992. Durante il corso di laurea in scienze sociali con indirizzo “relazioni interculturali” seguito a Fulda, lavora per diverse associazioni nel settore integrazione. Dopo la laurea nel 2017 si trasferisce a Milano per frequentare il master in “Photography and visuale Design” alla Nuova Accademia di Belle Arti. A settembre presenta alla mostra “We all punk”, curata da Francesco Zanot un’installazione sulla scena punk di Istanbul. Tra il 2018 e il 2019 lavora come assistente per Alessandro Imbriaco. Ora esercita come fotografa freelance prestando sempre molta attenzione a temi sociali.

IL PROGETTO DELL’ARCHIVIO
DEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO E ALBURNI

www.fotografia.iccd.beniculturali.it/bellosguardo

Il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano e Alburni è stato istituito nel 1991 e dal 1998 è Patrimonio dell’UNESCO. È il secondo parco nazionale italiano per estensione territoriale (oltre 180.000 ettari) e occupa un tratto di territorio che dalla costa tirrenica tocca l’appennino campano-lucano. È caratterizzato da una grande varietà geologica e naturalistica e da emergenze monumentali di grande interesse storico quali i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula. All’interno del Parco sono presenti 80 Comuni, 8 comunità montane e diverse località marittime.
Il progetto intende promuovere e diffondere il patrimonio storico e naturalistico di questo straordinario contesto attraverso la costituzione di un Archivio fotografico del Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e Alburni. Sotto tale titolazione convivono due momenti: la raccolta e la digitalizzazione di fotografie di famiglia conservate presso le abitazioni dei cittadini e la progettazione ed esecuzione di campagne fotografiche contemporanee che restituiscano un nuovo sguardo sul territorio.
L’istituzione di un Archivio Fotografico del Parco, tramite l’individuazione e la raccolta delle fotografie esistenti, la loro inventariazione e digitalizzazione, si propone di fornire uno strumento di promozione e sviluppo territoriale. Le attività di formazione saranno realizzate in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) che fornirà indicazioni teoriche e di metodo sulla gestione del materiale fotografico. Il gruppo di lavoro sarà variabile da Comune a Comune e coordinato sempre da due professionisti, di cui uno locale, con funzione di orientamento, educazione alla cultura visiva e alla sua patrimonializzazione, individuazione e promozione delle emergenze naturalistiche e culturali del territorio così come restituite dalle immagini.
L’Archivio sarà in un primo momento di natura digitale, ma l’obiettivo a lungo termine è di individuare una sede fisica nella quale conservare i materiali, proporre e coordinare tutte le attività, creando in questo modo opportunità di lavoro.
La seconda parte del progetto Archivio riguarda l’esecuzione di campagne fotografiche tese alla registrazione visiva del territorio di pertinenza dei vari Comuni di volta in volta coinvolti. Le campagne fotografiche sono coordinate da un curatore e realizzate da uno o più fotografi di sua scelta che lavoreranno in autonomia seppur dentro la cornice del progetto. I risultati del lavoro entreranno a fare parte dell’Archivio in forma digitale; al contempo le stampe fotografiche saranno esposte in una mostra da tenersi sul territorio di esecuzione delle fotografie e in musei e/o gallerie d’arte contemporanea collocati esternamente al Parco.
La missione partecipata dell’intero progetto Archivio si sostanzia nella collaborazione fra soggetti diversi atti a interloquire e a fare rete. I co – autori del progetto sono da un lato gli amministratori e le istituzioni locali, le istituzioni nazionali, i gruppi base e le associazioni culturali presenti sul territorio e dall’altro gli artisti e i fotografi, gli storici e i sociologi, gli antropologi e i geografi, i paesologi, i curatori e gli storici dell’immagine.

RURAL DIMENSIONS

GIUNGE ALLA IV EDIZIONE

11, 12 e 13 AGOSTO 2019 – BELLOSGUARDO (SA)

TRA GLI OSPITI DI QUEST’ANNO

VINICIO MARCHIONI, DANIELE SEPE, ALESSANDRO IMBRIACO e GIORGIO CANALI

Torna per la IV edizione consecutiva RURAL DIMENSIONS: 11, 12 e 13 agosto - Bellosguardo (SA), all’interno del Parco Nazionale del Cilento.

Un programma ricco per tre giorni di musica, teatro, arte e fotografia con ospiti d’eccezione del panorama nazionale. La nuova edizione di RURAL DIMENSIONS partirà domenica 11 agosto con l’apertura della mostra fotografica di Alessandro Imbriaco, a seguire la performance teatrale di Domenico Ingenito e Francesco Calicchia, a chiusura della prima giornata la proiezione del film “I Villani”.
Il 12 agosto si aprirà con un reading di Nicola ingenito “Le voci di Bellosguardo”, la performance di Gianmaria Borzillo “Rapture”, a seguire il concerto di Giorgio Canali + Rossofuoco e il live set dei Retina.it.
Il 13 agosto, salirà sul palco Vinicio Marchioni con “La più lunga ora”. All’interno dell’ultima giornata di programmazione si terrà anche il concerto di Daniele Sepe e il Canzoniere Terrestre a chiudere il dj set di Marco Messina (99 Posse).

Bellosguardo torna ad essere “Paese d’Arte”, dopo l’esperienza delle residenze artistiche partite a febbraio 2019 con l’evento di tre giorni “Silenzio” in cui il territorio si è offerto agli artisti e all'eterogeneità dell’arte stessa, con lo scopo di pianificare un’attività di residenza e di interventi sul territorio che possa durare tutto l’anno.
“Silenzio” è stato lo Spin-off della nuova edizione di RURAL DIMENSIONS all’interno del progetto “Voci Dal Sud” che ha dato la possibilità, in collaborazione con l’Associazione Componibile 62 e il Centro di Arte Contemporanea di Tsibilisi, di ospitare 7 residenze artistiche suddivise in teatro, danza, cucina, fotografia, scrittura, musica e cinema.

Nella tre giorni di RURAL DIMENSIONS ci sarà inoltre un’area dedicata al food dove sarà possibile degustare piatti tipici locali cucinati con i prodotti a Km0 raccolti negli orti comunitari dell’Associazione Rehub Alburni, in abbinamento ad una selezione di vini biologici locali.
Il festival è estremamente legato al territorio, nasce proprio da esso e per questo motivo ha come obiettivo la sostenibilità ambientale, da questa edizione infatti il festival sarà completamente plastic free.

RURAL DIMENSIONS
Rural Dimensions è un progetto nato nel comune di Bellosguardo (SA) situato nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, a cura dell’Associazione Culturale Rehub Alburni e patrocinato dal Comune di Bellosguardo.
Rural Dimensions si pone l’obiettivo di creare un modello di superamento dello spopolamento delle aree rurali-interne dell’Italia, basandosi sul concetto della multidimensionalità e della multifunzionalità.
I territori spopolati possono salvarsi solo se puntano su molteplici linee di azione, dall'arte all'agricoltura, coniugando tradizione ed innovazione.

Il progetto è ideato per rispondere ai bisogni di un intero territorio e cerca di dare visibilità a tutta l’area del Cilento Interno, partendo da tre principali considerazioni:

• La necessità di rianimare le aree interne e di fermare un selvaggio spopolamento che, secondo dati ISTAT, porterà allo svuotamento dell’83% dei comuni montani tra il 2040 e il 2050;
• La necessità di valorizzare il grande patrimonio storico, artistico, culturale, ambientale ed enogastronomico delle aree del Cilento Interno;
• La consapevolezza che i suddetti territori possono rinascere solo se questa pluralità di patrimoni e conoscenze, entri in contatto con realtà esterne e si avvalga di tecniche innovative che la mettano al passo con le principali realtà avanzate.

La sfida di Rural Dimensions è quella di valorizzare l’agricoltura, l’enogastronomia, i mestieri, le tradizioni locali e il centro storico di Bellosguardo attraverso canali artistici quali: Musica, Cinema, Teatro, Pittura, Danza, Fumetti e Fotografia.

CALENDARIO

11 AGOSTO
Opening
18.00 - Municipio, Scuola Elementare, Convento S. Maria delle Grazie, Corso Vittorio Emanuele, Via G. Garibaldi
"Archivio Bellosguardo” Inaugurazione della Mostra a cura di Alessandro Imbriaco

21.00 - Giardino del Palazzo De Philippis
Domenico Ingenito, Francesco Calicchia, “Ammò”, performance

22.30 - Piazza Tesauro
Don Pasta, "I Villani", proiezione

12 AGOSTO
18.00 - Biblioteca S. Valitutti
Nicola Ingenito, “Le voci di Bellosguardo”, Reading

21.00 Piazza Tesauro
Gianmaria Borzillo, “Rapture”, Performance

22.30 - Piazza Morrone
Giorgio Canali + Rossofuoco, Concerto

00.30 Piazza Morrone
Retina.it, Live Set

13 AGOSTO
22.00 Giardino De Philippis
Vinicio Marchioni, "La più lunga ora", Performance

23.00 – Piazza Morrone
Daniele Sepe e il Canzoniere Terrestre, Concerto

01.00 - Piazza Morrone
Marco Messina, Dj Set
Irene Ferrara, Djset

DOMENICO INGENITO/FRANCESCO CALICCHIA – “AMMO’”
“Cu ammore, é facile
tutt' 'o ddifficile.
Si ha da succedere,
succedarrà.”
Tarantelluccia, Murolo-Falvo 1907
Ammó è un’indagine sull’ amore che abbiamo svolto con gli abitanti di Bellosguardo.
Sono state fatte delle interviste ad alcuni abitanti del paese per poter indagare la più complessa e banale fra le domande: che cos è L amore? Da lì abbiamo avuto la tessitura drammaturgica dello studio che presenteremo durante il festival, infatti gli attori /abitanti reciteranno vari pezzi sull‘amore tratti e rimodulati proprio grazie alle interviste, o meglio ai “comizi d’amore“ ascoltati e registrati. Uno studio dunque, aperto che vive solo tramite vissuti e ricordi e memorie che formano la comunità. Un invito a fermarsi e ad attraversare storie, ricordi e frammenti che solo il discorso amoroso ci può donare.

NICOLA INGENITO - “LE VOCI DI BELLOSGUARDO”
In vista della pubblicazione de “I quaderni di Bellosguardo”, una rivista che raccoglie gli scritti dei paesani e il loro racconto del paese, abbiamo deciso di proporre una pubblica lettura dei lavori. Vogliamo proporre alla comunità punti di vista diversi per generazione e genere che raccontino il passato e il presente di questo luogo ma con uno sguardo comune rivolto a un futuro in cui resistenza e cambiamento si intreccino, legando insieme com’è di tradizione in ogni terra di migrazione ciò che si è stati nella terra d’origine con ciò che si è diventati altrove.

GIANMARIA BORZILLO – “RAPTURE”
Se si cerca sul dizionario inglese il termine RAPTURE lo si legge descritto come un momento di estremo piacere e felicità, un rapimento estatico. Ecco, quello che provo a raccontare in questo piccolo momento con voi condiviso è proprio quel rapimento che ho vissuto nei giorni trascorsi nella comunità di Bellosguardo. Un rapimento che è stato mio ma che ora passa per i fotogrammi di quei giorni e per i corpi degli altri.
Ho provato a mettere su carne viva un sentimento di vicinanza ed empatia che a parole non sono riuscito ad esprimere.
Ma i corpi, la danza, servono a questo.
Allora ciò che era mio non lo è più, quel rapimento ora non mi appartiene, è dei Bellosguardesi in scena, che provano a incontrarsi e a guardarsi, durante una danza, come se fosse la prima volta.

GIORGIO CANALI
Nel 1998 esce il suo primo album "CHE FINE HA FATTO LAZLOTOZ" per SONICA, etichetta del Consorzio Produttori Indipendenti, una raccolta di canzoni inedite, metà in italiano e metà in francese, che vede la partecipazione di quasi tutti i suoi illustri amici italiani e d'oltralpe.
Nel 2002 è la volta del secondo album "ROSSOFUOCO", questa volta ci sono un po' più di canzoni in italiano e un po' meno di testi in francese, il titolo dell'album diventerà dal lavoro successivo il nome della band.
"GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO" è, infatti, il titolo dell'album del 2004, pubblicato da La Tempesta Dischi, tutto in italiano come tutti quelli a venire, a cui fa seguito nel 2007 "TUTTI CONTRO TUTTI" dedicato a Federico Aldrovandi, il ragazzo appena diciottenne massacrato a manganellate e ucciso dalla polizia due anni prima a Ferrara.
Nel 2009 esce "NOSTRA SIGNORA DELLA DINAMITE". La pubblicazione del CD, che era già pronto l'anno prima, viene ritardata per la concomitanza con il tour di "CANZONI DA SPIAGGIA DETURPATA" di Le Luci Della Centrale Elettrica, album del 2008 prodotto da Giorgio, che accompagna Vasco Brondi per oltre 100 concerti. Nel 2011 è la volta di ROJO, uscito sempre per La Tempesta Dischi. Molti I live che si susseguono negli anni fino alla pubblicazione di PERLE PER PORCI nel 2016 per Woodworm, un album di cover di canzoni per lo più sconosciute, che sono una specie di antologia della storia musicale di Giorgio.
Una nota a parte merita l’attività di Giorgio Canali produttore. Tanta energia, poesia, creatività ed anarchica bellezza non poteva non essere immessa nei suoni di molti di quelli che sono divenuti , nel tempo, alcuni dei migliori artisti del rock italiano. Le sue mani sono in alcuni dei migliori lavori di VERDENA, LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA, BUGO, MARLENE KUNTZ, TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, THE ZEN CIRCUS.

RETINA.IT
Lino Monaco e Nicola Buono si conoscono all'inizio degli anni '90. La musica del duo di Pompei incanta da subito la Hefty Records di Chicago, che decide di pubblicare il loro LP d'esordio "Volcano.Waves 1-8" (2001). Da lì si susseguono molti progetti tra cui 12inch e un EP (Nulla, Manifesto, Strutture, Immediate Action), in cui i due propongono punti di vista diversi e in continua mutazione dai quali osservare la materia elettronica. Nel Luglio del 2005 i Resina, aprono il concerto dei Kraftwerk al Neapolis Festival. Il duo inoltre collabora con la classe del Conservatorio di Avellino, con cui si cimenta nella manipolazione e ricontestualizzazione di due opere classiche, " Chamin De Fer" di Pierre Schaeffer, e alcuni madrigali di Carlo Gesualdo.
Durante la loro carriera hanno avuto l'onore di condividere il palco con molti performers internazionali come: Kraftwerk, Plaid, AlvaNoto, Rechenzentrum, Pole, Apparat, Matmos, Telefontelaviv, IkueMoriZeena, Parkins, KimCascone, KangdingRay, AokiTakamasa, MikaVainio.

VINICIO MARCHIONI – “LA PIU’ LUNGA ORA”
Dino Campana. Un poeta, un pazzo, un viaggiatore, un manesco, un intellettuale, un uomo che ha fatto mille mestieri. Campana che scrive Canti Orfici, la sua unica composizione poetica che ha illuminato la letteratura europea del Novecento. Campana, che Carmelo Bene definiva il suo poeta preferito, riscrisse i Canti Orfici a memoria, sforzo che ha definitivamente piegato il suo già precario equilibrio mentale, dopo che due editori di Firenze avevano perduto il manoscritto originale. Campana conclude la sua esistenza nel manicomio di Castelpulci a Scandicci, nel 1932, dopo quattordici anni di internamento. Cosa fa un poeta, un viaggiatore, un malato di schizofrenia o più semplicemente un uomo che ha vissuto e scritto come Dino Campana, in un manicomio per tanto tempo? Come fa un uomo a sopravvivere a se stesso e alla propria esistenza rinchiuso in un manicomio per tanti anni? “Essere è essere percepiti” scriveva Beckett. Si vive attraverso lo sguardo degli altri e, quando gli altri non ci guardano più, si ha solo la possibilità di raccontare la propria storia a se stessi, per assicurarsi o illudersi che quella storia sia esistita realmente. Non certo uno spettacolo di ricordi intellettuali o aneddotici quindi, ma uno spettacolo-concerto per voci e musica attraverso il cuore di Campana mentre cerca di ridirsi la vita, di ri-viverla, di ri-metterla in scena per non perdere la memoria di se stesso. Come a memoria ha riscritto il suo capolavoro perché “se lo riscrivevo potevo esistere”. Dalla sua memoria emerge anche la figura di Sibilla Aleramo, poetessa, donna dalla vita altrettanto burrascosa e drammatica. Emergono i suoi ricordi personali di donna intrecciati a quelli dell’amato Dino per Alda Merini “innamorati del proprio dolore”. Per scoprire che non c’è nulla che possa far morire l’istinto alla poesia in ognuno di noi. Per provare a dire, come Campana, che solo la poesia salverà il mondo.

DANIELE SEPE
Difficile definire la sua musica, sempre in bilico tra reggae, folk, worldmusic, jazz, rock, fusion, blues, musica classica... una sua caratteristica costante è il modo quasi "zappiano" di affrontare la scrittura e l'arrangiamento. Daniele Sepe così definisce il proprio stile: "La musica è fatta di tante cose molto diverse fra di loro, è così come un regista fra loro di genere, pensa a Kubrick dall'horror alla fantascienza ad un film storico tutti fatti bene, io spero di fare cose molto diverse fra di loro e tutte fatte bene".

IRENE FERRARA
Irene Ferrara dj: Dopo un periodo di viDa (assai) vissuta tra Barcellona e Roma, terminati gli studi universitari trova la via della redenzione tornando nella sua città natale, Napoli. Qui comincia a lavorare nel mondo della Radio (CRC Targato Italia), fino a ideare e condurre il programma "Quasi Adatti", dedicato al panorama musicale indipendente. In poco tempo si lancia anche in consolle con djset rock, in diversi locali e club campani, nei festival indie e non, da Ecosuoni al Rockalvi, dalle aperture e chiusure dei concerti di artisti storici come Carmen Consoli nella data del tour europeo a Bruxelles, a Caparezza, i Planet Funk, i Subsonica, i Marlene Kuntz, i Diaframma, Roy Paci, i 99 Posse, Almamegretta, 24 Grana, Epo, Foja e La Maschera fino a Lo Stato Sociale, Levante, Thegiornalisti, Calcutta, Dente, e ancora i Perturbazione, i Calibro 35 e in apertura a cantautori come Paolo Benvegnù, Max Gazzè, Cristiano Godano, Umberto Maria Giardini, Alex Britti. Il suo format "All night disco party" è un set di pura follia musicale che spazia dal Rock alla Dance Music '70-'80-'90 fino al Pop e all'Hip Hop, l’Elettronica e l'House passando per i classici italiani. Attualmente collabora con diversi club campani, in particolare con il Valentino di Ischia e l’Arenile di Bagnoli, a Napoli, grazie a cui negli anni ha diviso il palco con artisti internazionali del calibro di Snoop dogg, Chris Brown, Ellen Allien, Miss Kittin, Nastia, Gregor Salto, Basement jaxx e Willy William. Nell’estate 2017 è partita in tour con l’Holi festival girando la Sardegna con i pilastri di Radiodeejay Fargetta, Albertino, Molella e Prezioso, ma anche Claudio Coccoluto e Datura. Nell'estate 2018 è stata in consolle dopo le esibizioni di Sfera Ebbasta, Gigi D’Agostino, Guè Pequeno, Boosta, Giuliano Palma. E’ dj e animatrice della fortunata fiera del fumetto Comicon, in consolle per i marchi Yamamay, Nastro Azzurro, L’Orèal, Liu jo, Silvian Heach, Marella e per Legambiente. E' stata in tour con MSC Crociere nell'agosto 2014 ed è tra gli artisti negli eventi a sostegno di Unicef Napoli e LiLT