A Favignana residenze per artisti della no-profit INCURVA. Intervista ai promotori
Curva Blu è il programma di residenze che ogni anno dal 2016 è organizzato sull’isola siciliana da questa associazione fondata da Giulio D'Alì Aula e curata da Marianna Vecellio e Attilia Fattori Franchini.
Dal 2016 in Sicilia occidentale, in particolare a Favignana, c’è una realtà non-profit che sostiene la ricerca nel campo del contemporaneo. Si chiama INCURVA ed è stata fondata da Giulio D’Alì Aula, appassionato di arte contemporanea di origine trapanese. Curva Blu è il suo motore e la prima fase di un percorso pluriennale di promozione dell’arte contemporanea, che consiste in un programma di residenze per artisti sull’isola. Ogni anno le curatrici, Marianna Vecellio e Attilia Fattori Franchini, invitano due artisti italiani e due artisti stranieri. Gli artisti che hanno partecipato alla quarta edizione di Curva Blu, tenutasi tra giugno e luglio 2019, sono Francesco Pedraglio (Italia), Tania Pérez Córdova (Messico), Margherita Raso (Italia) e Dominque White (Regno Unito). Ne abbiamo parlato con i promotori…
Come nasce il progetto INCURVA?
Giulio D’Alì Aula: Sono originario di Trapani, la provincia di cui Favignana fa parte, e ho sentito il bisogno di creare un momento di libertà per la mia terra, per chi la abita e chi la visita, e di farlo attraverso il punto di vista degli artisti.
Perché Favignana?
GDAA: Ho scelto di iniziare questa attività a Favignana perché in essa si concentrano numerosi spunti di ricerca: storici, sociali, ambientali ed anche geomorfologici. È un luogo che nei tempi recenti ha vissuto un forte incremento turistico – nell’arco dell’alta stagione arrivano sull’isola oltre 40mila persone, mentre durante l’inverno i residenti non superano i 3500 – un’isola che, come testimoniano i reperti archeologici, è stata uno dei teatri principali della prima Guerra Punica ed è circondata dalla più grande riserva marina del Mediterraneo.
Chi altro c’è dietro al progetto?
GDAA: Per definire il percorso di INCURVA, ho invitato Marianna Vecellio e Attilia Fattori Franchini, curatrici che praticano la curatela da punti di osservazione diversi, ma ritenevo fosse necessario lavorare con entrambe per creare un percorso equilibrato. In fondo, accettare di lavorare con una nascente ed isolata realtà, è stato un rischio anche per loro ed oggi siamo molto contenti di ciò che abbiamo creato.
Come nasce il programma di residenze Curva Blu?
Marianna Vecellio / Attilia Fattori Franchini: Curva Blu nasce da un desiderio di contaminazione artistica, culturale e sociale. La residenza è pensata affinché artisti possano incontrarsi e portare avanti la propria ricerca in un contesto unico, ricco di input quale la Sicilia e nello specifico Favignana, misurandosi al tempo stesso con il territorio e le sue particolari caratteristiche, sia da un punto di vista produttivo che espositivo. Gli artisti sono invitati a presentare la ricerca condotta durante il mese di residenza attraverso una presentazione aperta al pubblico che avviene durante l’ultimo weekend del programma.
Dove si trovano gli studi?
AFF: Gli studi di Curva Blu trovano spazio all’interno dell’Ex-Stabilimento Florio – uno dei più rilevanti esempi di archeologia industriale del Mediterraneo – ma il momento di presentazione negli anni si è espanso, per volontà degli artisti, fuori dagli spazi degli studi, occupando temporaneamente l’isola: cave di tufo sono state scenario di proiezioni video (Trisha Baga), presentazioni scultoree (Margherita Raso) e performance (Francesco Pedraglio), le cale hanno ospitato sculture galleggianti (Giulia Cenci), approdi per barche sono stati trasformati in appigli per installazioni (Dominique White) e siamo stati condotti a scoprire villaggi vacanze abbandonati (Diego Marcon), castelli fortificati (Lidia Ourahmane), oppure riscoprire il silenzio (David Horvitz).
Qual è l’obiettivo finale di queste residenze?
MV: Agli artisti vogliamo offrire uno spazio e un tempo libero, lontano dai vincoli di produzione tipici di una residenza, per cui alla fine del periodo produci una mostra o un lavoro. Vogliamo attivamente offrire uno spazio di sperimentazione e di ricerca, cosa che ripetiamo agli artisti e a noi stessi, come un mantra. E con lo stesso spirito affrontiamo la restituzione finale, consapevoli del fatto che ciò che stiamo vedendo non va fruito come una mostra, bensì come un’esperienza con tutte le sue potenzialità e i limiti.
-Claudia Giraud
https://incurva.org/it/curva-blu-2019/
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