Stefano Cagol – La forma del vento – Performance
Dalla torre del Castello di Ossana in Val di Sole Stefano Cagol propone la performance “La forma del vento”.
Comunicato stampa
Venerdì 30 agosto alle ore 17.30 dalla torre del Castello di Ossana in Val di Sole Stefano Cagol propone la performance “La forma del vento”.
L’evento è occasione anche per visitare la mostra personale dell’artista, che porta lo stesso titolo della performance e il sottotitolo “Percezioni sul cambio climatico”, in corso al Castello di Ossana fino al 15 settembre.
Nella mostra Stefano Cagol presenta una selezione di una decina di opere video, fotografiche e installazioni posizionate all’interno della torre e negli spazi esterni, che danno vita a un percorsofortemente evocativo e immersivo eoffrono spunti di riflessione su temi globali come quelli del cambio climatico, della sparizione dei ghiacciaie del mutamento dei venti.
Sono temi sempre più cruciali per la nostra società, sui quali l’artista si è interrogato fin da sempre attraverso la sua ricerca, intendendo l’arte come esperienza di riflessione e conoscenza, temi che ha scelto di approfondire presso questa sede espositiva d’eccezione, questo affasciante maniero medievale, facendosi ispirare dalle caratteristiche proprie del luogo, dalla presenza forte degli elementi della natura, il vento soprattutto, ma anche l’acqua e pietre di ferro, indizio dell’antica presenza di miniere che rendevano un tempo quest’area alpina un vero crocevia.
La neve in fiamme, zolle di terra che saltano in aria, un terreno che viene ferito aprono a molteplici livelli di lettura ed evocano una realtà complessa che ci ostiniamo a non vedere, ma è già di fronte ai nostri occhi. “Monitoriamo quanto avviene attorno a noi come mai prima, eppure il nostro rapporto con la natura non ci è mai sfuggito quanto ora”, afferma l’artista.
Il riferimento va ai fenomeni inaspettati del clima, che hanno portato tragedie anche in questi territori, alle tempeste e al vento che ha sradicato le piante in queste vallate alpine. Notiamo il vento (e la natura) solo quando si manifesta in maniera estrema e distruttiva, senza accorgerci che questi sono sintomi inesorabili di un mosaico che compone le questioni del clima e del disequilibrio nel nostro rapporto con la natura.
La mostra è organizzata dal Comune di Ossana (Luciano Dell'Eva, Sindaco; Laura Marinelli, Assessore alla Cultura) con il supporto della Provincia autonoma di Trento.
L’ARTISTA
Stefano Cagol (Trento, 1969) quest’anno è stato proclamato vincitore del premio “Italian Council” del Ministero della cultura – MiBAC. E’ ora protagonista di una mostra personale al MA*GA Art Museum di Gallarate e partecipa alla mostra “Scrivere la storia del futuro”allo ZKM di Karlsruhe e alla Biennale di Curitiba in Brasile.
Ha preso parte a numerose biennali, tra cui la 2a OFF Biennale Cairo, Manifesta 11, la 55a Biennale di Venezia, la 2a Xinjiang Biennale, la 1a Biennale di Singapore, e tra i riconoscimenti ha ricevuto il premio Visit di Innogy Foundation e il Premio Terna per l'arte contemporanea.
Ha studiato all'Accademia di Brera a Milano e ottenuto una borsa di studio post-dottorato del Governo Canadese presso la Ryerson University di Toronto.
IL CASTELLO
Il Castello di Ossanao Castello di San Michele, chiamato così dal santo a cui era dedicata la cappella, risale probabilmente all’epoca dei Longobardi (secoli VI-VIII), ma le prime testimonianze sono del 1191.
Posto in posizione strategica tra la regione trentina e l'Alto Bresciano, godeva di una piena amministrazione civile e penale coperta dalla Curia Episcopale. Costruito su uno sperone di roccia difficilmente accessibile da tre lati, fu abitato da diverse famiglie nobiliari: prima funzionari vescovili, poi i conti Tirolo-Gorizia. Nel XV secolo l’investitura passò ai de Federici della vicina Val Camonica, poi agli Heydorf e ai Bertelli. A cavallo fra Ottocento e Novecento fu comproprietaria del maniero Bertha von Suttner, Premio Nobel per la pace nel 1905.
Il castello presenta nel suo possente mastio alto circa 25 metri, l'elemento architettonico più caratteristico e meglio conservato dell'intero complesso.