Ricognizione Abruzzo, IV
L’Arca è l’ultimo arrivato in assoluto sullo scenario abruzzese delle arti. Uno spazio espositivo, un laboratorio, ma soprattutto un esperimento di riscatto urbano per una città, Teramo, oggettivamente molto marginale rispetto ai percorsi culturali e artistici nazionali e internazionali. Ma da oggi c’è questa novità e, anche qui, ci si prova.
Uno spazio espositivo, formativo ed esperienziale. Ecco L’Arca – Laboratorio per le arti contemporanee, inaugurato a Teramo all’inizio di ottobre. “Il Laboratorio intende identificarsi come un luogo per l’arte e non come uno spazio museale”, ci spiega Umberto Palestini, il direttore artistico, “un ponte tra i linguaggi dell’arte e le attività di formazione, comunicazione e didattica”.
L’obiettivo è combinare la rivitalizzazione dell’arte e della creatività con l’arricchimento dell’identità locale. Il nuovo spazio lavorerà per offrire opportunità di fruizione e produzione culturale, focalizzandosi su chi vive la città quotidianamente. E per diventare un attivo ricettore di stimoli extraterritoriali, un attrattore per giovani artisti ed emergenze creative nazionali.
Questo è ciò di cui ha bisogno una città come Teramo: un nuovo modello di luogo per l’arte attivo, vivace e attraente. A partire da questa piccola città, “il laboratorio sarà un punto di approdo per poi viaggiare verso nuovi territori”, continua Palestini, “per contribuire alla creazione di un network culturale che innalzi il livello cittadino e aiuti la formazione di giovani artisti e studenti”.
Ampio spazio sarà dato alla formazione tramite workshop, laboratori di produzione e postproduzione cinematografica, incontri, presentazioni di libri e nuovi progetti culturali, con un occhio sempre rivolto al mondo, attraverso il giusto filtro per trasporre efficacemente a Teramo la cultura artistica internazionale. Per questo le sale de L’Arca saranno in continuo movimento: non semplici spazi espositivi, ma dinamici laboratori per la proficua interazione dei linguaggi della creatività. Un contenitore costantemente sintonizzato con il resto del pianeta, dal contenuto quotidianamente in progress.
Il modello organizzativo de L’Arca è orientato all’interazione di forze pubbliche e private, la cui suddivisione di competenze e ruoli mira a una strategia di sviluppo territoriale condivisa e sostenibile. Il Laboratorio si inserisce in un più ampio progetto che coinvolge le altre realtà culturali della provincia di Teramo, in cui la valorizzazione sarà sempre integrata alla qualificazione di un territorio in crescita.
A inaugurare il nuovo spazio ci ha pensato Giuseppe Stampone, presenza costante – più o meno dietro le quinte – delle novità che stanno emergendo sullo scenario abruzzese. Stampone ha così esposto nella sua città con la mostra Private Collections, avviando le attività espositive de L’Arca.
A seguire, continua Palestini, “c’è ‘La Tentazione del Disegno’, in collaborazione con l’Accademia Raffaello e la Fondazione Henri Cartier-Bresson, nella quale abbiamo esposto i disegni del grande fotografo. A fine anno, la proiezione del film di Sandro Visca, ‘Un Cuore Rosso sul Gran Sasso’, a conferma della trasversalità dei linguaggi che si incontrano in questa piattaforma”. È stata poi la volta della personale di Gabriele Arruzzo e, appena terminata, quella di Donatella Giagnacovo.
Occhi e speranze puntate su L’Arca, dunque: una scommessa intelligente e una boccata di ossigeno per la città di Teramo. Una scommessa con la quale attivare una riflessione sullo stato delle cose e una modalità di crescita locale a partire dall’arte.
Chiara Natali
[email protected]
www.larcalab.it
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #3
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