Il patrimonio dell’Oriente distrutto rivive in una mostra virtuale alla Bundeskunsthalle di Bonn
Un tour virtuale alla struggente ricerca di luoghi simbolo dell’Antichità, barbaramente sfregiati dalla furia iconoclasta dei fondamentalisti di Daesh o danneggiati dalle guerriglie di stampo politico che dal 2012 infiammano il mondo arabo, dal Nord Africa al Medio Oriente.
La Bundeskunsthalle di Bonn ospita From Mosul to Palmyra, una mostra prodotta dall’Institut du monde arabe di Parigi, sul patrimonio danneggiato. A cura di Aurelia Clemente-Ruiz.
LA MEMORIA DI UN IMMENSO PASSATO
Una mostra senza opere d’arte: soltanto una serie di schermi digitali su cui scorrono le immagini, ad altissima definizione, di monumenti e intere aree archeologiche risalenti all’Età Romana e al Medioevo, andati distrutti in questi ultimi anni. Mosul, Aleppo, Palmira, Leptis Magna: città simbolo di una leggendaria cultura, luoghi dove fiorirono antiche civiltà la cui grandezza stupisce ancora oggi. Ognuna delle città ha una sezione a essa dedicata, dove con tecniche all’avanguardia di realtà virtuale, scorrono davanti agli occhi dei visitatori le accurate ricostruzioni dei luoghi storici, mentre l’aggiunta dell’animazione permette di assaporare per un istante quella che fu la vita quotidiana fra quelle pietre millenarie. Per sviluppare questa mostra, l’Institut du monde arabe si è avvalso della collaborazione della start-up Iconem, una realtà all’avanguardia nella digitalizzazione di siti a rischio. È infatti specializzata nella realizzazione di ricostruzioni virtuali basate su modelli 3D estremamente accurati, che combinano immagini riprese da droni, ricerche archeologiche e dati elaborati con nuovi algoritmi, questi ultimi utili per ricostruire le parti distrutte. Una mostra che permette ai visitatori di sperimentare il passato, il presente e il futuro di queste città iconiche, e di riflettere su cosa quanto grave sarebbe l’impatto della loro scomparsa.
UNA SITUAZIONE TRAVAGLIATA
Il tour virtuale non può purtroppo restituire nella sua interezza quella che è stata la grandezza architettonica di queste città, martoriate dal fanatismo e dalla violenza. Se in Libia la romana Leptis Magna è stata danneggiata solo “superficialmente” dalle cannonate della guerra civile tra le fazioni che ancora oggi agitano il Paese, tuttavia il clima d’incertezza rende insicuro avviare una seria campagna di restauri, per cui l’immenso complesso è minacciato dal saccheggio, dall’abbandono e dagli effetti corrosivi del clima. Più drammatica la situazione in Iraq e in Siria, dove negli anni dell’occupazione delle truppe del sedicente Califfato Islamico, i siti archeologici di Mosul (l’antica Ninive con le vestigia assire) e Palmira (la perla dell’Oriente greco-romano) sono stati pesantemente danneggiati, con la distruzione di templi e persino moschee, ritenuti blasfemi da parte dei fondamentalisti. Ancora in Siria, Aleppo (antica capitale omaiade), pur non occupata da Daesh, ha comunque subiti i pesanti bombardamenti dell’aviazione governativa siriana e di quella russa alleata, impegnate a domare la ribellione anti Assad. Si è trattato di veri e propri crimini contro l’umanità, volti a distruggere simboli di identità, di memoria, di fede, parte di un patrimonio artistico e spiritual costruito nei secoli, molto spesso grazie alla pacifica convivenza di fedi e culture. È contro questa logica di pace che truppe di Daesh, milizie irregolari libiche e siriane, aviazione russa e siriana, si sono accanite.
– Niccolò Lucarelli
FROM MOSUL TO PALMYRA A Virtual Journey through the World’s Cultural Heritage
30 agosto 2019 – 3 novembre 2019
Bundeskunsthalle, Bonn
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