Apre a Milano la Casa degli Artisti: tutta la storia e il programma della festa di inaugurazione
Ed ecco finalmente la presentazione ufficiale delle realtà che andranno ad operare negli spazi dell’edificio di Corso Garibaldi con tutto il programma culturale del 2020. Giulia Restifo, tra i vincitori del bando, ci ha raccontato quale sarà il modello impiegato e come verranno gestite le attività della Casa. E non perdetevi la festa di inaugurazione, il 1° febbraio 2020
La Casa degli Artisti (di cui vi avevamo dato alcune anticipazioni tempo fa) torna a nuova vita, grazie all’iniziativa della giunta Pisapia, portata felicemente a termine da quella di Sala (in particolare dal Municipio I di Milano) e da un’amministrazione comunale milanese che si mostra sensibile alla sfera culturale, capace di instradare progetti basati su modelli di gestione alternativa e per certi versi innovativa. Iniziative che stanno caratterizzando una nuova Milano che mette sul piatto della bilancia tutti gli ingredienti: la sfera pubblica, privata, le aziende, le associazioni non profit e, soprattutto, gli artisti, che con questa nuova realtà saranno proiettati in una dimensione del dialogo e del confronto, avendo la possibilità di sperimentare nuove soluzioni creative. Fondamentale sarà lo scambio con le gallerie e gli operatori culturali, che in questo luogo potranno trovare una produzione artistica condotta sulla base di una ricerca e di un tempo che spesso le logiche stringenti a cui sono sottoposte alcune realtà commerciali non concedono: un’ottimo presupposto per una sinergia tra soggetti differenti. Qui vi raccontiamo la storia della costituzione della Casa, ma anche il programma del 2020, con tutte le attività, i progetti le open call e gli artisti partecipanti. L’inizio ufficiale dei lavori verrà preceduto da una grande festa fissata per il 1° febbraio 2020, alla quale tutta la cittadinanza è invitata.
LA CASA DEGLI ARTISTI: GLI INIZI
La storia di questa Casa nasce nel 1909 dai Fratelli Bogani, mecenati lungimiranti che in questo immobile all’angolo tra Corso Garibaldi e Via Cazzaniga ospitavano studi e atelier. A partire dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale (e dalla loro morte, avvenuta negli anni ’30) la vicenda di questo luogo è stata un susseguirsi di decadenza e occupazioni abusive. Ad eccezione di qualche momento felice, come la fine degli anni ’70, quando un gruppo di artisti – tra cui Luciano Fabro, Hidetoshi Nagasawa e la critica e storica dell’arte Jole De Sanna – vi si era insediato dando nuovo slancio al panorama creativo della città. Grazie alla sinergia tra l’amministrazione e alcune realtà territoriali, la Casa degli Artisti torna – dopo 110 anni! – a nuova vita. Il passo decisivo è stata la firma del contratto di concessione tra il Municipio 1 del Comune di Milano e l’insieme delle associazioni vincitrici del bando pubblico lanciato lo scorso anno. Ma chi sono queste associazioni? E come costruiranno il loro modello sostenibile di gestione?
LA CASA DEGLI ARTISTI: L’ATS
Dal bando di gara lanciato il 13 giugno 2018 dal Comune di Milano per la concessione dell’immobile, sono uscite vincitrici (sulla base del punteggio ottenuto dal progetto presentato) cinque realtà associate: ZONA K, That’s Contemporary, Spazio XPO’, NIC, associazioni no profit, e Centro Itard Lombardia, un’impresa sociale con l’obiettivo di fare formazione, ricerca e sviluppo di realtà culturali. Queste cinque hanno formato una ATS, Associazione Temporanea di Scopo: un patto di collaborazione in cui gli 11 componenti – che comprendono artisti, organizzatori culturali, formatori, architetti e galleristi – si impegnano nella gestione dello stabile e delle sue attività, unendo le proprie competenze e condividendo una visione comune. Abbiamo parlato con Giulia Restifo, dell’associazione That’s Contemporary, chiedendole quali saranno le mosse che l’ATS farà per affrontare i costi dello spazio: “ci affiancheremo prima di tutto a partner economici. Una parte fondamentale saranno i progetti ‘Arte e Impresa’, che creano un modello alternativo ai semplici finanziamenti. Si tratterà, infatti, di un affiancamento di partner che tiene in conto il sostegno che oggi le aziende forniscono anche nella ricerca artistica, interdisciplinare, creativa e di partnership con l’impresa. Poi avremo fundraising, che abbiamo già iniziato. Attiveremo anche un crowdfunding per la comunità e per i cittadini che vogliono sostenere il progetto. Infine, ci sarà anche la possibilità di vendere le opere”. Per incrementare la sostenibilità, saranno attivi anche alcuni servizi situati al piano terra della Casa, tra cui un bookshop specializzato e un bar ristorante che sarà sviluppato anche insieme a Future Fond, che ha contribuito a disegnare la proposta CROSS e ne è partner progettuale.
LA CASA DEGLI ARTISTI: I PROSSIMI MESI
Per quanto riguarda il programma, invece, partirà dal 2020 e sarà annunciato entro la fine dell’anno. Ma cosa succederà all’interno dell’ATS fino a quel momento? “Ora abbiamo davanti dei mesi molto intensi di definizione del programma da una parte, e dall’altra di ricerca dei partner tecnici, economici, del board scientifico e delle giurie”, prosegue Restifo, “apriremo insieme una nuova attività in cui i nostri background e le nostre esperienze vengono uniti per ideare le future residenze per artisti e i progetti partecipati. Costruiremo un network che vogliamo che sia di interesse anche per le gallerie e le diverse realtà operanti nel settore. Il nostro obiettivo è che la Casa degli Artisti diventi il centro di quello che accadrà a Milano, di quelle che saranno le produzioni artistiche della città, in quanto fucina delle arti e delle culture”.
LA CASA DEGLI ARTISTI: GLI SPAZI
La ristrutturazione dell’immobile è stata affidata a La Ducale SpA, società del Gruppo Tecnocasa, a scomputo degli oneri di urbanizzazione relativi alla costruzione del condominio privato di Corso Garibaldi 95, questo significa una cosa molto semplice: la città di Milano si ritrova uno spazio culturale tutto nuovo senza aver pagato una lira per restaurarlo ma semplicemente avendo coinvolto i privati non solo nella gestione ma anche nella costruzione. Una bella lezione ai tanti comuni italiani che, pur di non sbattersi, preferiscono lasciare il proprio patrimonio in abbandono. Per completare i lavori e rendere possibile la consegna dell’edificio al vincitore del bando rispettando i tempi, il gruppo ha aggiunto oltretutto una donazione di 800 mila euro. Il progetto di riqualificazione è firmato Arassociati Studio di Architettura, che tra il 2015 e il 2018 hanno condotto un restauro massiccio all’esterno e uno più filologico negli spazi interni. Questi ultimi, sono caratterizzati oggi dalle ampie vetrate e dall’intonaco bianco che si alterna con le colonne di mattoni a vista. Mentre il piano terra sarà dedicato allo spazio di accoglienza del pubblico, con mostre ed eventi (oltre ai già citati bookshop e bar ristorante), gli altri due saranno la vera dimora degli artisti in residenza, suddivisi in 11 atelier modulabili.
LA PROGRAMMAZIONE 2020: DENTRO LA CASA
La Casa degli Artisti di Milano ha lanciato il suo programma per il 2020, che si fonda essenzialmente su due principi: il primo, “Dentro la Casa”, mira a riportare il lavoro artistico all’interno delle mura di questa realtà e restaurare l’originaria vivacità culturale con cui nacque all’inizio del Novecento. Il secondo, “Fuori dalla Casa”, intende portare all’esterno la loro produzione e il loro pensiero, a contatto con la cittadinanza per contaminarsi con essa. Partendo dal primo step, si inizia dagli artisti. Chi sono? Il comitato ATS ha deciso di muoversi con una Call Fondativa, ovvero invitando alcuni nomi internazionali come Peter Welz, Yan Duyvendak, Sten Lex, Rimini Protokoll, Pietro Coletta, Sergio Breviario, Gianni Caravaggio, Michele Guido e Luca Pozzi. Una seconda tranche di partecipanti sarà selezionata tramite l’open call Let’s Work (possono candidarsi artiste e artisti emergenti: informazioni e modalità sul sito www.casadegliartisti.org). Altre attività parallele riguarderanno la realtà virtuale, con la costituzione di un dipartimento di ricerca che coniuga arte, filosofia e nuove tecnologie e la sperimentazione del progetto AN-ICON di Andrea Pinotti, docente di estetica presso l’Università Statale di Milano. Coinvolta anche l’Università di Milano Bicocca, che assieme a Orbis Tertius, gruppo di ricerca sull’immaginario contemporaneo e Clac, clinica dell’adolescenza contemporanea, apriranno un Tavolo di Pensiero che si riunirà due volte a settimana per riflettere sui temi che emergeranno assieme alla produzione degli artisti della Casa. Attraverso il format One Work, infine, un’opera che, per un breve periodo, convivrà con gli artisti in residenza. Un modo per ospitare un artista (anzi, in questo caso, solo il suo lavoro).
LA PROGRAMMAZIONE 2020: FUORI DALLA CASA
Le parole d’ordine sono urban art e street art: la prima sarà guidata dai Rimini Protokoll, un collettivo teatrale berlinese che chiamerà cinque artisti in residenza per collaborare alla realizzazione del proprio camion scenico, e aprirà una open call dal titolo Turno di Notte (anche questa disponibile a breve sul sito). La street art confluirà invece nel progetto green decor per il Bando quartieri di Municipio 8 con progetti di rigenerazione urbana attraverso murales, come l’ex Convitto del Parco Trotter e alcuni sottopassi ferroviari come quelli di Via Padova, Viale Monza, via Pontano. Ma alla Casa degli Artisti si lavora costantemente anche sul piano teorico: pronto un progetto di Osservatorio per la Public Art, costruito con Gabi Scardi. Verranno attivate ricerche, riflessioni e progettualità finalizzate a una rinnovata vivibilità urbana e al dialogo tra discipline diverse.
ARTE E IMPRESA ALLA CASA DEGLI ARTISTI
In generale, da questo primo anno di rodaggio ci si aspetta un fitto calendario cadenzato da mostre, talk seminari e convegni (frutto della restituzione al pubblico del lavoro teorico e pratico prodotto dagli artisti). Molto rilevante sarà anche la collaborazione con i grandi sponsor e con le aziende, capaci di contribuire alla sostenibilità e alla promozione dei lavori. In particolare, le arti applicate saranno valorizzate da partnership con il mondo del design, dell’artigianato e dell’impresa, mentre ancora in definizione è la collaborazione con Bnp Paribas finalizzata a un progetto di ricerca sul tema Donne e Scienza, con la finalità di analizzare questioni scientifiche pensandole con approcci alternativi.
LA FESTA DI INAUGURAZIONE ALLA CASA DEGLI ARTISTI
“Il 1° febbraio segna un nuovo inizio”, annuncia Valentina Picariello, Presidente dell’ATS che ha in carico la Casa degli Artisti. “La scelta di aprire con un appuntamento per tutti esprime la volontà di celebrare l’arrivo dei primi artisti che entreranno in residenza, ringraziandoli per aver accettato il nostro invito e la nostra chiamata”. Il 1° febbraio 2020 è prevista una giornata di festa e celebrazione, che si svolgerà dalle 15 alle 23, divisa in più appuntamenti. Si parte con un momento ufficiale, presenziato dall’assessore alla Cultura di Milano Filippo del Corno: l’intitolazione del giardino della Casa a Pippa Bacca, artista italiana tragicamente assassinata in Turchia nel 2008. Al suo ricordo è dedicato anche il primo progetto espositivo: dal 4 al 13 febbraio 2020 saranno presentate alcune sue opere, con il titolo Pippa Bacca | Sempreverde, riferito al colore da lei più utilizzato, il verde. Si susseguiranno poi laboratori per bambini, musica live e perfomance (grazie all’intervento dei musicisti di Sentieri Selvaggi e i danzatori di Fattoria Vittadini). Alle 19.00 Luca Scarlini leggerà un testo scritto appositamente per la Casa, seguito da una cerimonia di benvenuto per i primi artisti invitati a partecipare al progetto di residenza (parallelamente verranno anche svelati i nomi degli artisti selezionati tramite open call). Gli autori coinvolti di cui sappiamo già l’identità sono artisti affermati e storicizzarti: Peter Welz (Berlino, 1972), Luca Pozzi (Milano,1983), Gianni Caravaggio (Rocca San Giovanni,1968), Yan Duyvendak (Paesi Bassi,1965), Pietro Coletta (Bari, 1948). Gli artisti selezionati tramite open call verranno annunciati la sera stessa dell’inaugurazione. La serata si concluderà con una Unplugged Session, a cui prenderanno parte che vedrà la musicisti, cantautori, cantanti emergenti e affermati che hanno sostenuto il progetto fin dagli esordi; infine, fino alle 23, un DJ SET con Body Heat, che unisce sonorità black, funk, jazz, fusion, disco e elettroniche. L’ingresso è gratuito e invito è esteso a tutti (fino a esaurimento posti!).
-Giulia Ronchi
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