Muore a New York Gianfranco Gorgoni. Era il fotografo degli artisti del secondo Novecento

Si è spento a 77 anni il fotografo che ha firmato le copertine di Times, Life, Newsweek e New York Times con i suoi scatti dai paesi più a rischio al mondo. Celebri i suoi ritratti d’artista e le fotografie che immortalano i capolavori della Land Art

Si è spento a New York a 77 anni Gianfranco Gorgoni, fotografo italiano tra i più noti a livello internazionale. “Autore di scatti memorabili a Warhol, Rauschenberg, Beuys, Boetti, Merz, Smithson solo per citarne alcuni, aveva iniziato la sua carriera con Leo Castelli a New York nel 1969”, lo ricorda lo storico dell’arte e curatore Alberto Dambruoso in un post pubblicato su Facebook. 

Robert Smithson, Spiral Jetty, 1970 - Gianfranco Gorgoni

Robert Smithson, Spiral Jetty, 1970 – Gianfranco Gorgoni

GIANFRANCO GORGONI. UNA VITA PER LA FOTOGRAFIA 

Nato a Roma nel 1941, Gianfranco Gorgoni trascorre l’adolescenza a Bomba, piccolo centro in provincia di Chieti, per poi trasferirsi nel 1958 a Milano, dove frequenta l’ambiente culturale dell’epoca. Durante gli anni Sessanta gira l’Europa, per poi entrare a far parte, nel 1976, della Contact Agency, iniziando così la sua carriera come fotoreporter internazionale. Ha lavorato per il Times, Life, Newsweek e New York Times, realizzandone le copertine sulle aree più a rischio del mondo: Iran, Iraq, Nicaragua, Libano, Pakistan, India, Afghanistan, Isole Faulkland, Giappone e Cina. Si innamora di Cuba, dove torna spesso nel corso della sua vita, e a cui nel 1985 dedica un libro, Cuba Mi Amor, con una prefazione scritta da Gabriel Garcia Marquez e un testo di Fidel Castro.

GIANFRANCO GORGONI, IL FOTOGRAFO DEGLI ARTISTI 

Gorgoni è celebre per aver fotografato buona parte dell’arte del secondo Novecento, da Giorgio de Chirico alla Transavanguardia, da Andy Warhol alla Land Art: di quest’ultima, in particolare, a partire dalla fine degli anni Settanta, ha immortalato opere e autori protagonisti, come Christo, Walter De Maria, Michael Heizer, Nancy Holt, Richard Serra, Robert Smithson, Ugo Rondinone. Lo scatto più celebre di Gorgoni è senza dubbio quello della Spiral Jetty di Robert Smithson, diventato simbolo dell’intero movimento della Land Art. Frequenta Lichtenstein, Rosenquist e Beuys; a Woodstock fotografa Jimi Hendrix, e il suo scatto fa il giro del mondo. Celebre anche la foto in cui immortala Keith Haring nell’atto di scavalcare una rete metallica, o quella in cui Jeff Koons che cinge la vita della sua moglie di allora, la pornostar Cicciolina. E poi i ritratti di Basquiat, Warhol, Bruce Nauman e Mario Merz.

GIANFRANCO GORGONI SECONDO MASSIMO MININI

In un’intervista pubblicata due anni fa su Artribune, con queste parole il gallerista Massimo Minini delinea la figura umana e professionale di Gianfranco Gorgoni: “Gorgoni va in America nel ‘68 su un cargo e, non avendo i soldi per il ritorno, si ferma là. Fotograferà anche lui, come il maestro Ugo, gli artisti al lavoro. Sennonché i tempi sono cambiati: se Mulas andava negli studi, ora Gorgoni insegue gli artisti nel deserto, dove fanno cerchi con le moto, spirali nei laghi, grandi linee nei boschi, andrà sovente a Cuba, con tante foto a Fidel”.

– Desirée Maida 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

Scopri di più