Wes Anderson e Juman Malouf – Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori
Fondazione Prada presenta “Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori”, un progetto espositivo concepito da Wes Anderson e Juman Malouf.
Comunicato stampa
Organizzata in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la mostra riunisce 537 opere d’arte e oggetti selezionati dal regista cinematografico Wes Anderson (Houston, 1969) e dall’illustratrice, designer e scrittrice Juman Malouf (Beirut, 1975) e provenienti da 12 collezioni del Kunsthistorisches Museum e da 11 dipartimenti del Naturhistorisches Museum di Vienna. Il titolo della mostra rende omaggio a una delle opere esposte, Il Sarcofago di Spitzmaus, una scatola di legno egiziana che contiene la mummia di un toporagno del IV secolo a.C..
La mostra è una riflessione sulle motivazioni che guidano l’atto di collezionare e sulle modalità con le quali una raccolta è custodita, presentata e vissuta. Guardando al passato e ispirandosi al modello della Wunderkammer, “Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori” sfida i canoni tradizionali che definiscono le istituzioni museali, proponendo nuove relazioni tra queste e le loro collezioni, tra le figure professionali e il pubblico dei musei. La scelta delle opere, effettuata seguendo un approccio non accademico e interdisciplinare, dimostra non solo una conoscenza approfondita dei due musei da parte di Anderson e Malouf, ma testimonia anche risonanze e corrispondenze inattese tra i lavori raccolti e gli universi creativi dei due artisti.
Il percorso espositivo è costituito da gruppi di opere: dagli oggetti di colore verde ai ritratti di bambini, dalle miniature agli strumenti di misurazione del tempo, dalle scatole agli oggetti in legno, dai ritratti di nobili e gente comune a soggetti naturali quali il giardino, meteoriti e animali presentati come reperti scientifici o come rappresentazioni artistiche.
“Spitzmaus Mummy in a Coffin and other Treasures” è stata presentata al Kunsthistorisches Museum di Vienna tra novembre 2018 e aprile 2019. La mostra a Milano ne rappresenta una seconda versione, più estesa per superficie espositiva e per numero di opere selezionate. L’allestimento originale con il suo percorso di stanze e vetrine, concepito dai due artisti curatori come uno scrigno con i suoi tesori, è trasportato negli spazi della Fondazione Prada come un ready-made.