Cartaceo – La Domenica del Corriere
Il Castello di Rivara – Museo d’Arte Contemporanea esporrà alcune delle più importanti copertine selezionate tra oltre 3700 fascicoli della Domenica del Corriere, conservate nel Centro di Documentazione Cartaceo e Fotografico del Museo.
Comunicato stampa
Dal 21 settembre al 3 novembre il Castello di Rivara - Museo d’Arte Contemporanea esporrà alcune delle più importanti copertine selezionate tra oltre 3700 fascicoli della Domenica del Corriere, conservate nel Centro di Documentazione Cartaceo e Fotografico del Museo.
Una grande storia editoriale italiana che, attraverso la matita di Achille Beltrame prima e Walter Molino poi, ha descritto, settimana dopo settimana, i fatti del Novecento con la cifra dell’Arte. Dalla necessità di restituire sotto forma di ‘copertine’ le chiavi di partecipazione alla Storia, di inventare simulacri unificanti tra provincia e urbe, patria e estero, si può dire che la Domenica de Corriere abbia dato, ai suoi due più famosi illustratori, il compito di riprodurre e rendere palpabile la tensione e le aspirazioni provenienti quotidianamente dal racconto della realtà, con il surplus di una certa ‘abbondanza’ visiva gioiosa, che ricorda i lavori di Boccasile.
Oggi, a centodieci anni dalla nascita (1899) e a trent’anni anni dalla fine del glorioso supplemento (1989) - che finì per confluire nel più prosaico settimanale ‘Visto’ - il museo del Castello di Rivara cerca e trova il filo di una suggestione espositiva basata sull’ambiguità tra monumentalità e urgenza, tra emozione e analisi, tra epica e informazione capillare.
Beltrame, che a Brera era stato allievo di Hayez, per cui nell’immaginazione assumeva i canoni di un repertorio mitologico e non per ultimo risorgimentale, si trova a comporre tavole che sintetizzano dunque un ottocento mai sopito e un novecento che, alla voglia diffusa di “progresso” affianca la costante paura della distruzione. In ogni tavola, unita al rigore descrittivo e didascalico dei “memorabilia”, si rende evidente quindi la necessità di ancorarsi ad una tradizione estetica eroica, che risenta in modo personale della grande lotta “per l’immagine”, da risolversi in chiave esemplare e rurale.
Alcuni eventi storici li ricordiamo illustrati e non fotografati. Su tutti l’attentato di Sarajevo (Beltrame).
E il senso eroico di pericolo evocato da alcune tavole di Molino per cadute esemplari che, dalla notizia finiscono nella matita come se essa stessa ingenerasse i fatti.
Non è raro ancora oggi sentir dire a persone di una certa età: “ti metterei sulla Domenica del Corriere”.
L’immagine costruita come si costruisce un proverbio.
La possibilità di osservare queste copertine nelle sale neobarocche del Castello di Rivara - Museo d’Arte Contemporanea, pone un nodo curatoriale importante sul lavoro del Centro di Documentazione. L’acquisita consapevolezza che se lo spazio espositivo incontra quello della biblioteca vi è sempre “un corto circuito tra il lampo visivo dell’installazione e il rigore documentario della ricerca, della retrospettiva”.
1899-1989. Se ci fosse bisogno di simboli non se ne potrebbero trovare davvero di più imponenti. Simboli che reggono nell’immaginario. Tra queste date, due guerre mondiali.
Testo a cura di Fabio Vito Lacertosa