Jannis Kounellis
L’inizio dell’autunno a Casa Testori segna l’avvio di una mostra particolarmente suggestiva: nella dimora di Novate Milanese arrivano le ultime grandi incisioni di Jannis Kounellis.
Comunicato stampa
L’inizio dell’autunno a Casa Testori segna l’avvio di una mostra particolarmente suggestiva: nella dimora di Novate Milanese arrivano le ultime grandi incisioni di Jannis Kounellis. Il ciclo “I Cappotti/ The Coats” era stato realizzato nel 2017 e si compone di 12 incisioni al carborundum, 12 grandi lastre di due metri per uno, frutto della consolidata collaborazione dell’artista con la Stamperia d’Arte Albicocco di Udine. Erano stati gli stessi stampatori a permettere la realizzazione delle opere portando tutte le attrezzature nello studio umbro di Kounellis. Il lavoro ha per soggetto un tema molto caro a Kounellis come risulta evidente anche nella straordinaria retrospettiva attualmente in corso a Venezia, curata da Germano Celant per Fondazione Prada. Sono 12 cappotti messi sulle lastre dopo essere stati intrisi in resina epossidica. Il risultato sono 12 potenti immagini, rese molto fisiche grazie alla tecnica usata: il carborundum.
Le 12 incisioni sono state mostrate al pubblico per la prima volta a Roma nel dicembre 2017 a Palazzo Poli, sede dell’Istituto centrale per la Grafica. Quest’anno sono state esposte a Parigi, negli spazi della Galleria Lelong. Ora la serie completa delle incisioni arriva a Casa Testori in un dialogo postumo con i versi di Giovanni Testori che faranno da accompagnamento alle opere. Un incontro che non è mai avvenuto e che ora viene proposto, nella convinzione che queste immagini “sindoniche” di Kounellis avrebbero certamente affascinato Testori.
«Sono dodici cappotti neri che fluttuano nello squallore accecante dalla luce», scrive Roberto Budassi nella postfazione al libro d’arte che raccoglie le immagini delle 12 incisioni edito da A+Mbookstore edizioni. «Ombre inquiete sospese nel sudario bianco della pagina, nel bagliore sinistro di una disperata solitudine. Ombre che naufragano nel mare del nulla». È una chiave di lettura che rivela un’affinità tra queste opere e la sensibilità di Giovanni Testori. Tra il critico e l’artista in vita non ci furono relazioni. Per questo ora viene proposto, con la mostra, un possibile dialogo postumo. Le incisioni di Kounellis nell’allestimento di Casa Testori, dialogheranno con alcune poesie di Testori, dedicate ad un altro grande protagonista del secondo Novecento: Francis Bacon. Anche in queste poesie ricorre il richiamo all’elemento del cappotto, che Testori riprende nei suoi versi, a proposito di uno dei capolavori di Bacon, Figure Study II del 1946.
Tra immagini e poesie si tesse così un dialogo potente tra queste due grandi personalità del nostro recente passato culturale.