Laura de Santillana – ab – l’Essenza dell’Assenza
Mostra personale di Laura de Santillana “ab – l’Essenza dell’Assenza”, curata da Sabino Maria Frassà.
Comunicato stampa
Il 25 settembre al Gaggenau Hub di Milano inaugura "ab – l'Essenza dell'Assenza" la mostra personale di Laura de Santillana, curata da Sabino Maria Frassà all'interno del ciclo di mostre In-Material, promosso dal brand del design Gaggenau e dal progetto non profit Cramum.
In mostra le inedite opere fotografiche "Velature" e - per la prima volta in Italia e in Europa - il ciclo di grandi sculture in vetro soffiato Space Eggs, definito "una rivelazione" dal Premio Pritzker nel 2018 Balkrishna Vithaldas Doshi.
"Le opere di Laura de Santillana presentate in questa mostra disegnano un percorso di ascesi dalla materia all'essenza. Per comprendere l'essenza di ogni cosa bisogna accettare e anzi ricercare l'assenza, il vuoto e una "pulizia" che non è solo formale ma soprattuto interiore."
Sabino Maria Frassà
Comunicato Stampa "ab – l'Essenza dell'Assenza"
Dopo il successo della mostra Soffi a Venezia, il 25 settembre inaugura al Gaggenau Hub di Milano (Corso Magenta 2) la mostra personale di Laura de Santillana "ab – l'Essenza dell'Assenza", curata da Sabino Maria Frassà. La mostra rimarrà aperta fino al 15 novembre ed è parte del ciclo di mostre 'IN-MATERIAL, quando la materia si fa pensiero', promosso da Gaggenau insieme al progetto non profit Cramum per tutto il 2019 grazie alla collaborazione con DesignElementi.
"ab – l'Essenza dell'Assenza" è la mostra della maturità artistica di Laura de Santillana: sculture in vetro soffiato sono affiancate da opere fotografiche per riflettere, come spiega l'artista, sul fatto che "per capire chi siamo dobbiamo cominciare a togliere e ricercare l'essenza nell'assenza". Lo stesso titolo "ab", fortemente voluto da artista e curatore rimanda alle prime lettere dell'alfabeto e alla preposizione latina che indica partenza, distacco e l'allontanamento dall'origine, enfatizzando la ricerca ontologica alla base delle opere.
Carico di significato è poi anche l'origine di queste opere: il ciclo delle Space Eggs (grandi sculture in vetro a forma di cervelli, uova, montagne/lingam e cellule) arriva in Italia e in Europa per la prima volta dopo il successo ottenuto negli USA del 2011, mentre le opere fotografiche del ciclo delle Velature sono degli inediti.
Questa mostra nasce con l'intento di mostrare chi veramente sia Laura de Santillana: un artista al di là del vetro. Come spiega il curatore: "E' limitante pensare a Laura de Santillana come all'artista del vetro: il vetro è parte della sua vita privata oltre che artistica, ma c'è molto altro. Infatti se è vero che la sua famiglia fondò l'azienda Venini e che l'artista stessa fu direttrice artistica di Venini e poi di EOS, dal 1993 Laura de Santillana ha lasciato il design e ha dimostrato che al di là e a prescindere dal vetro nelle sue opere c'è un pensiero e una concezione del mondo forte e coerente, a cui questa mostra tributa finalmente la giusta attenzione".
"Le opere di Laura de Santillana presentate in questa mostra" conclude il curatore Frassà "disegnano un percorso di ascesi dalla materia all'essenza. Per comprendere l'essenza di ogni cosa bisogna accettare e anzi ricercare l'assenza, il vuoto e una "pulizia" che non è solo formale ma soprattuto interiore. Questo processo di ascesi è palesato tanto nelle opere del ciclo Space Egg quanto nell'elaborazioni fotografiche del ciclo delle Velature in cui l'artista rielabora uno scatto fotografico che Fabio Zonta fece di una sua opera del ciclo dei Grands Transparents. Il risultato è una sorta di scintigrafia dell'opera che risulta irriconoscibile a meno che non si sovrappongano i numerosi strati. L'artista espose le opere sovrapposte una sola volta nel 2014 a Venezia, ma ha scelto coerentemente alla "ricerca nell'assenza", di dargli forma definitiva esponendo oggi gli strati singolarmente: de Santillana ha così accettato di perdere la comprensione dello scatto finale, che ritraeva una delle sue opera più iconiche, per arrivare così all'essenza della materia".
LAURA DE SANTILLANA
Laura de Santillana è nata a Venezia. Si forma a New York dove lavora anche nello studio dei Vignelli. Dal 1975 al 1985 lavora per la Venini, azienda di famiglia, disegnando oggetti e lampade ora collezionati in tutto il mondo. Dal 1989 al 1993 è la direttrice artistica di EOS.
Nel 1993 lascia il mondo del design per dedicarsi esclusivamente all'arte. La sua prima mostra è a Seattle. Da allora le hanno dedicato mostre in tutto il mondo: da Parigi e New York nel 1999 alla Biennale di Venezia del 2009. Realizza le sue opere tra Venezia, USA e Repubblica Ceca. I suoi lavori sono esposti in prestigiose collezioni pubbliche e musei - dal Victoria and Albert Museum al Metropolitan Museum of Arts, al Musée des Arts Décoratifs di Parigi - oltre che in numerose prestigiose collezioni private.
Dal 2015 collabora con Cramum, con cui partecipa a diverse mostre personali e che le dedica una prima mostra personale "I Fedeli" nel 2016 al Museo Francesco Messina di Milano e una bipersonale "Soffi" con Franco Mazzucchelli a Venezia nel 2019.
CRAMUM
Cramum è un progetto non profit della Fondazione Cure Onlus, nato per sostenere progetti artistici culturali di altissimo livello in Italia e all’estero, con particolare attenzione ai giovani artisti. Progetto principale di cramum dal 2012 è l'omonimo Premio, nato come talent-program per i migliori giovani artisti in Italia. I vincitori delle passate edizioni sono stati: Daniele Salvalai, Paolo Peroni, Francesca Piovesan, Matteo Fato, Giulia Manfredi, Andreas Senoner, Ludovico Bomben. Dal 2014 il Direttore Artistico è Sabino Maria Frassà.