Gli opposti pittorici di Antonio Bardino. A Cagliari
Fondazione Bartoli-Felter, Cagliari – fino al 10 ottobre 2019. Le due fasi pittoriche di Antonio Bardino a confronto. Dai non luoghi agli spazi relazionali, dagli interni agli esterni. Dimensioni opposte per un unico obiettivo.
È dal rapporto tra uomo e natura che muove Antonio Bardino (Alghero, 1973) negli ultimi anni, per indagare il presente e misurarsi con le infinite possibilità che la pittura offre. Un rapporto complesso e talvolta oscuro, dove la natura da benefica repentinamente si trasforma in matrigna, crudele e indifferente, per riappropriarsi di ciò che le è stato sottratto ed espandersi più rigogliosa e selvaggia. Ed ecco che diverse specie di piante convivono e si rigenerano invadendo tutta la superficie pittorica mediante un’ampia gamma di valori cromatici, di variazioni tonali sorprendenti, tali da sedurre lo sguardo.
La mostra, curata da Mariolina Cosseddu e promossa dalla Fondazione Bartoli-Felter, manifesta la consapevolezza della caduta dell’antropocentrismo, seppure con la riserva di un riscatto da parte dell’umanità. L’artista individua nell’assenza dell’uomo il fulcro della sua poetica. Con un approccio realistico e al contempo metafisico, passa dai non luoghi agli spazi di relazione, dagli interni agli esterni, dai piani prospettici agli scorci, dall’iperrealismo all’inclinazione all’astrattismo. Aspetti facilmente riscontrabili grazie alla volontà di porre a confronto due dimensioni opposte per un obiettivo comune. Passaggi obbligati indispensabili a scoprire gli spazi vitali della contemporaneità.
‒ Roberta Vanali
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