DIALOGHI TRA PROFESSIONISTI
Oltre che raffinata artista, Silvia Camporesi è anche una efficace docente. Le nove conversazioni raccolte in questo libro – stretta selezione delle numerose da lei condotte – sono diretta derivazione di entrambe le sue attività: perché se da un lato sono uno strumento di grande utilità per chi studia e pratica la fotografia, dall’altro sono altrettanto utili per l’intervistatrice, per l’evoluzione della sua pratica; e ancora, sono senz’altro utili per chi è intervistato, poiché confronti del genere sono sempre forieri di idee e spunti. I nomi? Olivo Barbieri, Luca Campigotto, Mario Cresci, Paola Di Bello, Stefano Graziani, Guido Guidi, Francesco Jodice, Nino Migliori e Massimo Vitali.
Silvia Camporesi – Doppio sguardo
Constrasto, Milano 2019
Pagg. 176, € 21,90
ISBN 9788869657788
www.contrastobooks.com
BATTAGLI(ER)A
Negli ultimi anni è innegabile che Letizia Battaglia e la sua opera siano sovraesposti. Innumerevoli sono infatti le mostre circolate per il Paese e intensa anche l’attività “promotrice” della stessa Battaglia, in particolare attraverso il Centro Internazionale di Fotografia fondato nel 2017 a Palermo. Va dunque da sé che la mostra organizzata negli scorsi mesi alla Casa dei Tre Oci di Venezia abbia suscitato qualche perplessità. Ma talora anche il ragionamento più logico viene smentito, ed è questo il caso. La rassegna impaginata da FAM – Francesca Alfano Miglietti ha infatti segnato un ulteriore passaggio capitale nella diffusione del lavoro di Letizia Battaglia, evitando intelligentemente la caratterizzazione di quest’ultima come “fotografa di mafia”, ma senza fingere che i suoi scatti più noti non siano legati a un preciso contesto. Per questa ragione, il libro-catalogo che ha accompagnato la mostra costituisce un documento immancabile per chi ama il suo lavoro – anzi: il loro lavoro, della Battaglia e della Miglietti. (La sequenza di scatti che ritraggono Pier Paolo Pasolini al Circolo Turati di Milano nel 1972: eccezionali.)
Francesca Alfano Miglietti (a cura di) – Letizia Battaglia. Fotografia come scelta di vita
Marsilio, Venezia 2019
Pagg. 286, € 50
ISBN 9788831744331
www.marsilioeditori.it
C’ERA UNA VOLTA IL CINEROMANZO
Gli intellettuali curiosi sono il meglio che possa capitare a un lettore. Prendiamo Silvana Turzio: fra i suoi libri si trova una ricerca su Erio Piccagliano, fotografo della Scala di Milano dal 1950 al 1979; uno studio sul rapporto fra Cesare Lombroso e la fotografia; una monografia su Gianni Berengo Gardin. E ora questo saggio illuminante sul Fotoromanzo, che ha un sottotitolo che calza a pennello: Metamorfosi delle storie lacrimevoli. Scrittura lineare, approccio storico-tematico, stratificazione del testo e degli apparati di approfondimento ne fanno un libro adatto a un range piuttosto vasto di lettori. La buona notizia è che di studiose e studiosi altrettanto vivaci in Italia ce ne sono molti – non moltissimi, ma molti sì; la cattiva notizia è che di editori come Meltemi, che pubblicano volumi di tal fatta, ce ne sono non pochi ma pochissimi. (Date a lei la colpa se inizierete ad acquistare cineromanzi compulsivamente su eBay.)
Silvana Turzio – Il fotoromanzo
Meltemi, Milano 2019
Pagg. 211, € 24
ISBN 9788883538261
www.meltemieditore.it
WARHOL L’OSSESSIVO
Da un certo punto di vista, questo libro non dice nulla di nuovo, poiché è ben noto il fatto che Andy Warhol fosse un collezionista compulsivo, e che lo fosse anche in maniera autoriflessiva – nel senso che il collezionismo riguardava anche elementi da lui stesso prodotti. Quel che invece è inedito, o almeno assai poco pubblicato, è l’oggetto della sua ossessione fotografica. A colmare la lacuna è intervenuta una mostra allestita all’Iris & B. Gerald Cantor Center della Stanford University e il relativo libro-catalogo, prontamente tradotto in italiano da Jaca Book. Agli importanti saggi di Peggy Phelan, Richard Meyer, Jessica Beck, Alexis Bard Johnson e Jon Davies si aggiungono – o meglio: è l’inverso – una quantità ovviamente enorme di fotografie e soprattutto provini di Warhol, con tutti quei segni di spunta, cancellatura, selezione che l’avvento del digitale ha reso obsoleti. Sarà anche una formula stanca e macerata, ma regala sempre una certa emozione “entrare nella fucina” di un artista.
Peggy Phelan & Richard Meyer – Contact Warhol
Jaca Book, Milano 2019
Pagg. 232, € 50
ISBN 9788816605800
www.jacabook.it
NEVADA NUCLEARE
Fra il 1951 e il 1992, 928 bombe atomiche sono state fatte scoppiare nel deserto del Nevada, precisamente nel Nevada National Security Test Site. Prescindendo per un momento dalle implicazioni geopolitiche e ambientali di questi numeri allucinanti, resta un paesaggio che – più d’ogni altro – può essere definito lunare: perché, se già desertico era in partenza, ora è costellato di crateri di varie dimensioni, causati appunto dalle detonazioni. Con un certo coraggio (se pensiamo alla radioattività dei luoghi in esame), Emmet Gowing ha realizzato fra il 1996 e il 1997 una serie di fotografie – in gran parte inedite – che ora vedono la luce in un libro insieme prezioso e terrificante. D’altro canto, la fascinazione di Gowing per i territori utilizzati a questo scopo risale al 1980, quando per caso sorvolò la Hanford Nuclear Reservation nello Stato di Washington. È forse in quell’occasione che si rese conto – come scrive Robert Adams nella Prefazione – che “il nostro mondo è anche un altro mondo”.
Emmet Gowin – The Nevada Test Site
Princeton University Press, Woodstock 2019
Pagg. 160, $ 49,95
ISBN 9780691196039
press.princeton.edu
LA STORIA DELLO STORICO
Inaugura con questa conversazione fra l’85enne Italo Zannier e Silvia Paoli l’omonima collana di Mimesis Edizioni: agili libretti che, in questo caso, propongono uno scambio lungo una cinquantina di pagine, con tanto di note e bibliografia, e a chiudere una serie di fotografie realizzate dall’intervistato. Utile come introduzione alla caleidoscopica figura di Zannier, si tratta di una sorta di biografia autorizzata e, per così dire, incalzata dalle domande di Paoli. Chiuso il volume, si può decidere con maggior cognizione di causa se proseguire nella conoscenza di un pioniere di quella disciplina che va sotto il nome di Storia della Fotografia.
Italo Zannier – La fotografia, soprattutto
Mimesis, Milano 2019
Pagg. 49, € 8
ISBN 9788857555072
mimesisedizioni.it
NOTTURNO CON VOLTI
Con questa mostra ha inaugurato ufficialmente, nel gennaio scorso, lo spazio espositivo di Palazzo Bentivoglio a Bologna. A mettere il sigillo sull’evento, un progetto, una mostra e un libro di Jacopo Benassi per le cure di Antonio Grulli – il cui testo, nel libro, scorre in calce alle fotografie di Benassi. Il progetto è un omaggio chiaro ed esplicito alla città e ai suoi cittadini: in Bologna Portraits, infatti, scorrono decine di volti di personaggi legati al mondo della cultura bolognese, intesa in senso ampio e inclusivo. Ritratti che recano con sé la cifra stilistica ben riconoscibile di Benassi, con un bianco e nero che non ha nulla di vezzoso, alte luci e contrasti, e soprattutto pose-non-pose che dicono moltissimo delle persone ritratte (Benassi “tira fuori il lato meno meno confortevole, la parte più notturna di ciascuno”, scrive puntualmente Grulli). Immediato scatta il gioco del who-is-who, favorito nel libro dal fatto che i nomi sono indicati soltanto nelle ultime pagine del volume.
Jacopo Benassi – Bologna Portraits
Damiani, Bologna 2019
Pagg. 212, € 50
ISBN 9788862086509
www.damianieditore.com
SI ACCENDANO I RIFLETTORI
Se si dovesse elaborare a una definizione di Alex Majoli a partire da una descrizione testuale, la più corretta sarebbe “fotoreporter di guerra”. Il problema è che il fotografo ravennate, classe 1971, ha una coscienza estremamente elaborata del suo operato e di quello fotografico in generale. E questa coscienza si esplicita, nella serie Scene in particolare (soggetto di questo libro stampato magnificamente e corredato da un testo di David Campany), in quello che potremmo definire un logorìo dall’interno della post-verità: “L’elemento di finzione – che Majoli ha sempre percepito come inevitabile in qualsiasi scatto, per il solo fatto di inquadrare un evento all’interno di una propria visione – si traduce qui in esplicita teatralità”, come ha scritto Caterina Porcellini recensendo la grande mostra allestita lo scorso anno al MAR. Combattere le fake news “stressandone” alcun caratteristiche – questa sì che è una battaglia complicata e pericolosa. Che ad Alex Majoli riesca in maniera tanto sublime è una ulteriore prova di come la tradizione fotografica del nostro Paese sia ben lungi dall’essere sopita.
Alex Majoli – Scene
Mack, Londra 2019
Pagg. 126, £ 30
ISBN 9781912339297
mackbooks.co.uk
SE QUESTA È UNA FOTOGRAF(I)A
Ne parlano sia Vincenzo de Bellis che Simone Menegoi nei rispettivi saggi che accompagnano il volume Yama no Shashin di Linda Fregni Nagler. Parlano proprio di quel “di”, di quella firma e di quell’autorialità – parlano del concetto e della storia e del fenomeno dell’appropriazionismo nelle arti visive, che si declina in innumerevoli forme da Duchamp (se parliamo d’arte contemporanea, perché si potrebbe risalire, forse anacronisticamente, di parecchi secoli) a Richard Prince e Sherrie Levine, mentre nel campo squisitamente fotografico va citato almeno Erik Kessels. In questa composita lignée si inserisce anche il progetto di Linda Fregni Nagler, la quale da anni colleziona stampe giapponesi per lo più anonime, per poi riprodurle in bianco e nero tramite la fotografia analogica e infine dipingerle. Il risultato è di una raffinatezza encomiabile, mentre il termine fotografia sfuma e si diluisce nelle campiture cromatiche.
Linda Fregni Nagler – Yama no Shashin
Humboldt Books, Milano 2018
Pagg. 114, € 29
ISBN 9788899385569
www.humboldtbooks.com
IL MONDO IN UNO SCATTO
Qualche numero: il premio nasce nel 1953 e all’edizione 2019 sono state presentate 78.801 immagini scattate da 4.738 fotografi provenienti da 129 Paesi. Questo per dire che il World Press Photo, il Nobel del fotogiornalismo, gode di ottima salute. Tante le categorie e i relativi premi assegnati ogni anno. Il più importante, la foto dell’anno, per quanto riguarda i fatti del 2018 è firmata da John Moore per Getty Images (1° premio nella categoria Spot News) e ritrae una bambina onduregna, Yanela Sánchez, mentre piange a dirotto; la sua figura intera, con i piedi poggiati sul fondo di una strada bianca illuminata dai fari delle auto, non arriva nemmeno alla vita delle altre due figure: la madre nell’atto di essere perquisita da una poliziotta alla frontiera statunitense. Commozione e rabbia gli stati d’animo immediatamente suscitati. Non pochi gli italiani premiati: Lorenzo Tugnoli (1° premio Notizie Generali, reportage) per il suo racconto, pubblicato dal Washington Post, della guerra e della conseguente carestia in Yemen; Daniele Volpe (2° premio Notizie Generali, immagine singola) per uno scatto concernente l’eruzione del vulcano Fuego in Guatemala; Marco Gualazzini (1° premio Ambiente, reportage) per la crisi umanitaria in Ciad. È un mondo difficile, questo è certo.
World Press Photo 2019
Skira, Milano 2019
Pagg. 240, € 27,50
ISBN 9788857240374
www.skira.net
– Marco Enrico Giacomelli
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