Isorhythm è il titolo della mostra di Jacopo Mazzonelli e Giulio Paolini che inaugura la stagione espositiva dello Studio G7.
Isorhythm è il titolo della mostra di Jacopo Mazzonelli e Giulio Paolini che inaugura la stagione espositiva dello Studio G7.
Comunicato stampa
Il progetto, a cura di Bettina Della Casa, rinnova il sodalizio tra la galleria e Giulio Paolini e dimostra, attraverso il lavoro di Jacopo Mazzonelli, l’attenzione costante dello Studio G7 per le nuove tendenze artistiche.L’esposizione deve il suo titolo ad una particolare tecnica di composizione musicale tipica dei mottetti del '300 - '400, che prevede la ripetizione di una figura ritmica nelle diverse frasi di una composizione musicale. La creazione di una sequenza ripetitiva, di uno schema nel senso più ampio del termine, attraversa le opere presentate; infatti, se da un lato Giulio Paolini, in Sottosopra (2005), tenta di dare un ordine ai precari leggii attraverso una prospettiva tracciata a matita sulla parete, i lavori inediti di Mazzonelli – che ricorre ad un’ampia indagine sul comportamento del suono come materia palpabile – perseguono una ricerca sulla riflessione fisica del suono, l’idea che il materiale musicale organizzato sia di per sé materiale significante assoluto pur nel silenzio (assoluto). Jacopo Mazzonelli (Trento, 1983), vive e lavora a Verona. Lavorando sull’interpretazione e sulla visualizzazione della dimensione sonora, l’artista si confronta con strumenti che destruttura, trasforma e ricompone. Al centro del suo interesse è il “gesto musicale”, inteso come ciò che sottende l’esecuzione e non il suono prodotto: le opere, infatti, parlano di musica quasi sempre senza crearla. Ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero; tra queste si ricorda l’ampia personale al MART – Galleria Civica di Trento, 2017. Sue opere appartengono a collezioni pubbliche e private, tra cui si ricordano AGI-Verona; Caldic Collection, Rotterdam, Unicredit Art Collection; VAF Stiftung Collection.Giulio Paolini (Genova, 1940), vive e lavora a Torino. Spesso associato al movimento dell'Arte Povera, si distingue per una pratica artistica più strettamente concettuale. Dopo la prima mostra personale del 1964, il lavoro di Paolini viene riconosciuto in Italia e all’estero; espone nelle più importanti gallerie internazionali ed in numerosi spazi pubblici. Tra le antologiche dedicategli si ricordano quelle presso Stedelijk Museum, Amsterdam; Staatsgalerie, Stoccarda; Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma; Fondazione Prada, Milano; Kunstmuseum, Winterthur; Whitechapel Gallery, Londra; Fondazione Carriero, Milano. Partecipa alla Biennale di Venezia, alla Biennale di Parigi, alla Quadriennale di Roma, a Documenta e a Kassel. Attualmente il suo lavoro è presente in numerose collezioni pubbliche internazionali.