Forti per l’arte contemporanea. In Trentino
Forte di Cadine, Trento // Forte Tesoro, Sant'Anna d'Alfaedo – fino al 3 novembre 2019. Europa e Sudafrica raccontano storie parallele grazie al lavoro di quattro artisti e a un gallerista trentino che ha “occupato” gli spazi austeri di due forti militari, innescando un avvicinamento tra luoghi lontani attraverso la memoria degli avvenimenti storici.
In Trentino l’arte contemporanea entra nei forti: quei forti che già da prima della Grande Guerra servivano per la difesa e per il controllo del territorio, allora austriaco, e che grazie anche al recente centenario della Prima Guerra Mondiale sono stati in buona parte restaurati e riqualificati. Oltre a essere tra i promotori di una biennale – Arteforte, appunto – lo Studio d’Arte Raffaelli organizza altre iniziative che fondono le possenti architetture militari con l’arte contemporanea. In questo contesto, Parallel stories distribuisce in due forti – il primo, quello di Cadine, sul monte Bondone a pochi chilometri dal centro di Trento e il secondo sui monti Lessini veronesi – le installazioni di quattro artisti.
Il forte di Cadine ospita Willi Bester, sudafricano, i cui “assemblaggi” coloratissimi dialogano con le tavole pirografate e le ceramiche dal forte accento popolare degli slovacchi Jarmila Mitríková e Dávid Demjanovič, mentre al forte Tesoro i protagonisti sono un altro sudafricano, Jackson Nkumanda – con le sue tavole ispirate al quotidiano delle township del Sudafrica – e l’italiano, nonché trentino, Pietro Weber, anch’egli autore di ceramiche che ricordano degli idoli antichi (ma con il titolo Sentinelle si adattano perfettamente alle origini militari del luogo).
‒ Marta Santacatterina
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