Le trame di Sidival Fila. A Roma
Palazzo Merulana, Roma – fino al 5 ottobre 2019. L’artista francescano racconta, con le sue opere, dell’importanza del recupero e del riuso della materia come ritorno alla vita.
Palazzo Merulana conferma la sua vocazione a polo di rigenerazione culturale capace di portare negli spazi dell’ex Ufficio di Igiene Mentale dell’Esquilino eventi e mostre che dialoghino con la collezione permanente e con la città, grazie alla sinergia tra la Fondazione Elena e Claudio Cerasi e Coopculture.
Il principio di rinnovamento si amplifica con la mostra Sidival Fila. La materia svelata, dedicata all’artista di origini brasiliane, nonché frate francescano che ha fatto del recupero e del rinnovamento della materia il segreto del proprio fare arte. La mostra è un cammino composto da opere che silenziosamente si inseriscono nella composizione della collezione Cerasi, aprendo le porte di un viaggio nei segreti del creare intensamente intrecciato alla vocazione spirituale e alla dimensione filosofica di Sidival Fila (Paranà, 1962).
Incipit del percorso è la croce stilizzata sospesa nell’incavo di una nicchia quale forma totemica che guida alla scoperta di opere di piccolo formato, alternate ad altre in grande scala che evidenziano una creatività che concilia l’eleganza dei materiali alla forza di una visione poetica e metaforica.
TRAME E ORDITI
Le opere esposte, emblema di una ricerca più ampia che coinvolge l’intero percorso dell’artista, hanno come comun denominatore il rispettoso recupero di tessuti antichi ripensati e declinati nell’ottica di una restituzione, di una rigenerazione fisica e metaforica, di un ritorno a nuova vita. Tele del XVIII secolo, finemente restaurate e integrate con leggeri tessuti di lino antico ridipinto, creano opere che hanno la fisicità e la materialità della scultura mista alla leggerezza di vuoti improvvisi che aprono inedite prospettive e profondità. I lembi di tessuti slabbrati e tinti con cromie bruciate, silenziosi bianchi e profondi blu, sono ricuciti con inserti in filo che con trame e traforature creano ombre e chiaroscuri, sfumature che “scolpiscono” la forma in una sintesi del tutto nei Senza titolo, in Metafora Blu cobalto 17 e Metafora Bianca 5. E così le Vestigia, come le antiche incisioni su carta cucite su telaio, evidenziano la paziente dedizione alla materialità di Sidival Fila nella visione francescana del concetto di usus, come ricorda José Tolentino Mendonça nel percorso espositivo.
Usus “come una sorta di teoria sull’uso” del mondo e dei suoi elementi, ben lontano dall’idea di possesso, ma volto a quella disposizione di cura e di riscatto, di rivalorizzazione e redenzione che Sidival Fila restituisce in opere iconiche che vibrano di una epifanica forza creatrice.
‒ Eloisa Saldari
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