Eleonora Santanni / Serena Gallorini – Le Scapate. Donne oltre le ferite
“Le Scapate. Donne oltre le ferite” è un progetto site specific, pensato per gli spazi della villa Medicea, dal 2013 Patrimonio UNESCO, che per la prima volta si apre ai linguaggi dell’arte contemporanea.
Comunicato stampa
Inaugura il 5 ottobre alle ore 16,00 presso Villa Medicea della Petraia a Firenze la mostra “Le Scapate. Donne oltre le ferite”, il progetto artistico di Eleonora Santanni e Serena Gallorini, curato da Elisabetta Rizzuto in collaborazione con Marco Mozzo e promosso dall'Associazione Pericle in partenariato con il Polo Museale della Toscana.
L’evento espositivo si inserisce nel circuito OFF del Festival L’eredità delle Donne, giunto alla seconda edizione.
“Le Scapate. Donne oltre le ferite” è un progetto site specific, pensato per gli spazi della villa Medicea, dal 2013 Patrimonio UNESCO, che per la prima volta si apre ai linguaggi dell'arte contemporanea.
Le opere in mostra nascono da un’esperienza autobiografica di Eleonora Santanni legata alla malattia e alla perdita di una parte del proprio corpo, il seno, in seguito a un tumore alla mammella; installazioni, sculture in materiale plastico, quadri materici e foto, saranno inserite in un contesto di grande valore artistico instaurando un dialogo con la bellissima Venere-Fiorenza del Giambologna, simbolo di bellezza e della forza della città di Firenze, ospitata al piano nobile dell’edificio.
Il progetto Le Scapate, parte da una riflessione sul corpo della donna in tutte le sue forme, da simulacro estetico a centro dell’attenzione mediatica, come soggetto e, allo stesso tempo, oggetto centrale nelle nostre comunità attuali. Le Scapate racconta in particolare il corpo della donna segnato da eventi traumatici e dalla malattia, con la consapevolezza che oggi c’è un vuoto, un’incapacità connaturata nell’immaginario contemporaneo di restituire un’immagine a questi corpi che sono stati malati e che sono rinati.
In un contesto sociale, culturale e artistico che rifiuta o sospende spesso la trattazione di questo tema, il progetto, tramite il linguaggio dell’arte, restituisce un'immagine corporea alle donne che hanno affrontato malattie, lesioni e mutilazioni, che quotidianamente si confrontano con la ricostruzione della propria “immagine corporea”, combattendo angosce e fragilità, per recuperare l’autostima e una rinnovata immagine di sé.
Sventate, svagate, allegre e scanzonate e insofferenti a ogni regola, in una sola parola “scapate”, cioè senza testa, le donne raccontate da Eleonora Santanni, con il supporto fotografico di Serena Gallorini, elaborano una nuova visione di sé anche attraverso immagini di grande impatto emotivo in cui il realismo della cicatrice diventa simbolo di rinascita.
Al di fuori di ogni rigido canone estetico corrente, il corpo della donna rappresentato nei lavori della Santanni e della Gallorini è una sorta di “Venere contemporanea” che mette in mostra le proprie cicatrici come medaglie a valore, simbolo della vittoriosa lotta per la vita, per l'amore e la bellezza.
La mostra prevede su prenotazione delle speciali visite guidate da parte delle artiste e sarà visitabile fino al 10 novembre.
Eleonora Santanni nasce il 30 dicembre del 1964 a Montemurlo (PO), in Toscana. Proviene per linea materna da una dinastia di “sarte per signora”, ha una formazione da autodidatta ed esprime una creatività istintiva e personale, priva di preconcetti artistici. I materiali poveri della natura o di riciclo come carte di giornali, foglie, tessuti, cortecce, e altro,nelle sue opere incontrano il colore, potente e dissacratore, firma distintiva di tutta la sua produzione.
Il percorso estetico e narrativo della Santanni è dedicato alla propria personale esperienza di donna, in particolare alla riabilitazione psico-fisica che ha dovuto affrontare dopo l’operazione di cancro al seno. Il corpo della donna, rappresentato nei lavori della Santanni, è energico e sgraziato, una “venere contemporanea” che mostra le proprie cicatrici come medaglie al valore, simbolo di una sfida continua per la vita, l’amore e la bellezza.
La Santanni ha esposto nel 2015 durante Popart Indivenire, nel 2016 a Pistoia, nel 2017 a Udine, a Venezia e a Torino e nel 2018 a Barcellona. Nel 2018, a Montemurlo, la sua città, presenta una sua personale. Tra le partecipazioni anche quella al Fuori Salone di Milano nel 2015, all’Expo Bologna e alla Biennale d’Arte Sacra di Palermo nel 2018.
Serena Gallorini dopo la laurea in Archeologia medievale conseguita presso l’ateneo fiorentino, intraprende la strada della fotografia decidendo di farne il suo lavoro. A partire dal 2008 frequenta vari corsi fotografici e si iscrive alla Fondazione Studio Marangoni di Firenze. Oggi è una fotografa professionista capace di raccontare con il suo lavoro gli stati d’animo e le persone, catturando con il suo obiettivo gli occhi sorridenti ed il linguaggio del corpo di chi la circonda. Ha partecipato a diverse mostre fotografiche collettive in Italia e collabora con vari brand della moda e della ristorazione. E’ membro dell’associazione culturale Sedici e photoeditor di QP.