Novantasei milioni di sterline, è da record anche il testamento di Lucian Freud. Che però si dimentica di tredici figli…
Forse Lucian Freud, o meglio gli amministratori della sua eredità, per un attimo hanno pensato di vivere in Italia, e si sono precipitati ad allinearsi alla trasparenza – ed ai suoi risvolti fiscali – richiesta dall’amato governo Monti. Fatto sta che a neanche un anno dalla morte, viene reso pubblico il testamento del grande artista. […]
Forse Lucian Freud, o meglio gli amministratori della sua eredità, per un attimo hanno pensato di vivere in Italia, e si sono precipitati ad allinearsi alla trasparenza – ed ai suoi risvolti fiscali – richiesta dall’amato governo Monti. Fatto sta che a neanche un anno dalla morte, viene reso pubblico il testamento del grande artista. Che se era un habitué dei record stabiliti in vita – suo il prezzo più alto mai pagato appunto per un’opera di un artista vivente -, non ha voluto essere da meno anche una volta passato a miglior vita.
Ed anche l’asse ereditario dunque è il più alto mai lasciato da un artista inglese, quasi 96 milioni di sterline, a confronto dei quali impallidiscono gli 11 milioni lasciati dall’amico Francis Bacon. Ma è anche l’indicazione dei beneficiari a sorprendere: se 2,5 milioni, altre alla casa di West London dove dipinse molte delle sue più famose opere, andranno a David Dawson, suo assistente e modello per oltre 20 anni, tutto il rimanente sarà amministrato alla figlia Rose Pearce e dall’avvocato Diana Rawstron, mentre nulla il documento indica in favore degli altri 13 figli, avuti dalle 2 mogli e – pare – da qualche amante.
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